Non si placano i dubbi e le proteste riguardanti l'ormai noto bando pubblico: "500 Giovani nella Cultura". Tra i principali nervi scoperti, ribaditi anche in questi giorni in alcune manifestazioni a Roma, compare anche il riconoscimento pubblico dei profili, delle competenze e della dignità dei professionisti dei beni culturali. Sembra che occorra ancora riconoscere, a partire dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, il ruolo e la qualificazione di archeologi, archivisti, bibliotecari, demoetnoantropologi, diagnosti, restauratori dei beni culturali e storici dell'arte con l'approvazione della proposta di legge 362 del 20 marzo 2013.
Ne parliamo oggi in studio con due professionisti del settore che stanno portando avanti i complessi lavori di ripristino e di restauro della chiesa di Sant'Apollinare a Crosio della Valle: Rossella Bernasconi ed Armando Monfè.
I lavori per il risanamento conservativo della Chiesina parrocchiale sono cominciati a luglio 2012 e sono tutt'ora in corso. Il comitato ProChiesinaCrosio si è posto l'obiettivo di avviare l'operazione di risanamento ma anche quello di
informare circa il valore storico di questo edificio che ci è stato lasciato dai nostri antenati ed è nostro dovere consegnare ai posteri in buone condizioni.
La chiesa di S. Apollinare di Crosio della Valle ci è nota già dall'epoca medievale per un documento nel quale si riporta che quell'edificio sacro era annesso ad un piccolo monastero di benedettine composto da sette monache.
Oggi la chiesa conserva ancora preziose testimonianze artistiche, decorazioni pittoriche sulla facciata e un interessante ciclo di affreschi sulle pareti interne.
La facciata del tempio sacro è già tornata ad essere ammirata: per diversi mesi, il prezioso lavoro di restauro è proseguito secondo il programma di pulizia.
Ora, i prossimi lotti riguarderanno le pareti interne dell'edificio e l'inedito ciclo di dipinti.