Restauratrici al lavoroRestauratrici al lavoro

Entro il 31 dicembre – Questa la data ultima per la consegna della documentazione in via telematica al Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Il mondo del restauro sta cambiando. 'Pur vantando da sempre l'Italia una posizione d'eccellenza nell'alta formazione dei restauratori di beni culturali e nella conservazione dei beni culturali secondo metodi scientifici, non esiste ancora nel nostro ordinamento una compiuta disciplina delle relative figure professionali. E' generale la convinzione che la capacità professionale dei singoli operatori assuma un ruolo strategico insostituibile per assicurare la qualità degli interventi conservativi. Il problema di verificare che tale idoneità sussistesse in concreto è stato per lungo tempo risolto all'interno di una prassi che vedeva il ricorso pressochè generalizzato ad affidamenti di carattere fiduciario', si legge in una circolare del Ministero in merito alla situazione attuale in tale settore storico-artistico.

Le fasi – E' stato indetto un bando di selezione pubblica per il conseguimento delle qualifiche professionali di restauratore di beni culturali (ai sensi dell'art. 182, commi 1 ed 1-bis del Codice dei Beni culturali e del paesaggio), nonchè di collaboratore restauratore di beni culturali (ai sensi dell'art. 182, comma 1-quinquies del Codice). Dopo aver consegnato l'intera documentazione la prova di idoneità verrà effettuata a partire dal 30 marzo 2009.

Un settore in paralisi – "L'incongruità e l'incoerenza presenti nelle prescrizioni relative alla qualifica di restauratore da cui sarebbero escluse molte società e molti lavoratori che, pur avendo nel concreto operato nel campo del restauro, non potrebbero più accedere nemmeno alle prove di idoneità", ha dichiarato nei mesi scorsi Ermete Realacci (PD). "Questo perchè la mole di documentazione e le nuove prove richieste dal ministero per i Beni e le attività culturali, riferendosi ad un periodo temporale anteriore all'anno 2000, sono per la maggior parte degli operatori del settore impossibili da recuperare".

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Una sola possibilità – Leggendo le linee guida che regolano le diverse fasi delle procedure, si nota che l'inserimento dei dati e di conseguenza la partecipazione alla selezione è unica. Si legge nell'articolo 2 del DECRETO 30 marzo 2009: 'La prova di idoneità ha luogo una sola volta ed e' indetta, in un'unica sessione, con decreto del Ministero per i beni e le attività culturali, da pubblicare nella Gazzetta Ufficiale – 4ª serie speciale «Concorsi ed esami» e sul sito Internet istituzionale del Ministero per i beni e le attività culturali – http://www.beniculturali.it che ne fissa la data e le modalità di svolgimento'. Il procedimento in atto sembra voler regolare la figura del restauratore, come accade per gli altri profili professionali quali l'avvocato o l'architetto. In questi ultimi casi, però, l'esame di stato che decreta la successiva idoneità a professare, viene proposto annualmente.
Altro punto da sciogliere in merito è la richiesta di dimostrazione di responsabilità diretta nella gestione tecnica dell'intervento da parte del rappresentante dell'impresa verso soggetti dipendenti. La difficoltà nello specifico deriva anche dalla non obbligatorietà, negli anni antecedenti al 2001, di specificare il ruolo ricoperto dall'interessato all'interno di un singolo lavoro.

Se ne parlaVenerdì 27 novembre alle 14,30 è previsto il secondo incontro promosso dal Centro Conservazione e Restauro de La Venaria Reale di Torino, dedicato a diversi aspetti della questione. I relatori della conferenza sono Pierfrancesco Ungari, Carla Enrica Spantigati, Oscar Chiantor. Il programma prevede un primo momento (14,30-16,00) incentrato sul tema 'Il Restauratore di Beni Culturali le norme transitorie per la professione e le linee guida applicative'. A questo segue (16,00-17,00), 'Il Restauratore di Beni Culturali nel 2010 la classe di laurea magistrale abilitante alla professione di restauratore di beni culturali e il suo iter formativo'. Lo scorso 17 novembre gli argomenti trattati sono stati: 'La Formazione del Restauratore di Beni Culturali: l'attuale quadro

Opificio delle Pietre Dure di FirenzeOpificio delle Pietre Dure di Firenze

normativo' con Caterina Bon Valsassina, Carla Enrica Spantigati; 'La consapevolezza della propria identità' con Anna Valeria Jervis e 'La dialettica tra restauratore e scientifico: quale futuro?' con Oscar Chiantore. (www.centrorestaurovenaria.it).

La voce contro
– Insieme alla Fillea Cgil di Torino ,la portavoce della CGIL Lombardia Laura Metta, propone un presidio di protesta contro il bando, proprio in occasione degli incontri presso La Venaria Reale che vedono la partecipazione del Consigliere di Stato Pierfrancesco Ungari, responsabile dell'ufficio legislativo per l'attuazione del bando. "In tutte le Regioni si stanno organizzando presidi di questo genere nelle occasioni in cui è presente il Ministero per i Beni e le Attività Culturali – precisa Laura Metta – il 21 novembre promuoviamo alla Camera del Lavoro di Milano (dalle 10.00 in C.so di Porta Vittoria, 43) un'assemblea esplicativa in merito alla compilazione del bando in via telematica". Chiudiamo con qualche numero che permette di capire la situazione attuale in cui si trovano i lavoratori nel campo del restauro: "Secondo stime ufficiali si contano su territorio italiano tra i 25 e i 30mila addetti a tale settore di cui 5 mila nella sola Lombardia – spiega la Metta – ad oggi iscritti al bando sono poco meno di 9mila".
Non si può certo dire che la posizione di questi lavoratori sia delle migliori, sono moltissime le difficoltà e le complicazioni a cui stanno andando incontro con un alto rischio di perdere il posto di lavoro.
Non resta che attendere e vedere se qualcosa cambia nei prossimi giorni visto che manca poco più di un mese alla fatidica scadenza.

www.restauratori.beniculturali.it