'Figura', 1995, pioppo'Figura', 1995, pioppo

Sguardo diretto – Il 14 marzo 2009 Loris Ribolzi compie 60 anni. Un'artista varesino che nel corso della carriera, iniziata sui banchi di Brera, ha sperimentato svariate situazioni creative, da quelle tradizionali del disegno, pittura, scultura, a quelle più antiche del graffito, affresco, mosaico, fino alle sperimentazioni nel campo della fotografia, pubblicità, disegno industriale, scenografia, architettura. Ad un anno dalla mostra personale in Sala Veratti, le opere di Ribolzi approdano alla vicina Svizzera; prima mostra a Lugano per l'artista, negli spazi del Consolato Generale d'Italia. Una trentina di opere, selezionate dall'artista stesso, che forniscono uno sguardo generale sul suo poliedrico operato: alcune statue lignee, opere in ferro, incisioni ed acqueforti.

Voglia di sperimentare – E' questo il desiderio che sempre guida la multiforme creatività di Loris Ribolzi. Dalla collaborazione con i protagonisti della moda italiana, al mondo dell'architettura, che ancora oggi lo vede in prima linea. Tra qualche giorno, non a caso, verra posizionata la rampa per i portatori di handicap, all'ingresso della chiesa parrocchiale di Gallarate, da lui progettata: "un intervento, fatto sull'oggetto creato per dovere, che lo valorizza allo stesso tempo, molto apprezzato dalla Soprintendenza", conferma soddisfatto Ribolzi.

'Sacro Monte sopra Varese', incisione su rame, anni '90'Sacro Monte sopra Varese',
incisione su rame, anni '90

Orizzonti mobili – Trovare e ricercare l'ispirazione nell'aria. L'attenzione per la concretezza del mondo che ci circonda, si legge in ogni opera creata dall'artista. In mostra a Lugano una serie di opere, che ritraggono le atmosfere italo – svizzere, luoghi e paesaggi estrapolati dal vero e riportati graficamente e pittoricamente. Un attaccamento alla vita naturale, alle sagome degli alberi dei nostri boschi, alle sensazioni dell'esistenza di un tempo, con tradizioni e sfumature. "Rappresento ciò che vedo e sento nel preciso momento della visione, anche se il soggetto del mio lavoro è di per sé mutevole. Non ho mai avuto problemi di soggetto: anche se ritraggo lo stesso soggetto per un'intera settimana, l'opera non è mai la stessa perché nulla è fermo e tutto è in divenire. Entro nella natura sempre e totalmente indipendentemente dall'umore e ogni volta mi sento parte di una totalità che percepisco anche se la natura è di per sé inebriante e imprevedibile", afferma l'artista. Questo, sta lavorando attualmente nel campo dell'incisione, dedicando l'attenzione alle vecchie fabbriche, che raccontano il mondo artigiano in molti casi oggi perduto; "è un ritratto dei miei artigiani, di coloro che hanno lavorato con me", spiega l'artista. Una nuova via si sta aprendo nel lavoro di Ribolzi, che torna in qualche modo sui suoi passi, riutilizzando gli scarti dei lavori precedenti: terra, paglia, rimasugli recuperati dagli instarsi del legno. Rimane il segno dell'amore dell'artista per i materiali naturali; li impasta, li fa interagire tra loro, secondo metodi e pensieri molto antichi guardando la materia con uno sguardo più poetico. Cambiano gli orizzonti dell'artista, se ne creano di nuovi, mutano col tempo, si muovono rimanendo ancorati alla sfera dell'arte che permette sempre nuove e originali vie da percorrere.

'Orizzonti mobili'
Loris Ribolzi

dal 12 Marzo
Consolato generale d'Italia a Lugano
via Ferruccio Pelli, 16
Lugano (CH)
www.lorisribolzi.it
www.conslugano.esteri.it