'Abbarccio delle lune', Olgiate Olona 2005
Scultura dalla vocazione pubblica – Non abbiamo mai avuto dubbi circa le potenzialità di questo giovane e capace artista che è Riccardo Cavalleri. Ha chiuso il 2009 con due mostre personali, una a Castiglione Olona ed un'altra alla Cascina dell'Arte a Busto Arsizio, in cui ha esposto i suoi ultimi quadri nel suo inconfondibile espressionismo astratto di impronta gestuale e materica. Ora lo ritroviamo, a distanza di qualche mese, tra i partecipanti di una collettiva a Milano, presso lo Spazio Taccori, rivolta all'interessante confronto intellettuale tra artisti occidentali e provenienti dall'oriente. A sorprenderci, però, è il fatto che si tratti di una collettiva di scultura. Conosciuto al pubblico per le sue opere pittoriche, Cavalleri nella sua formazione si è perfezionato, in realtà, anche nella tecnica scultorea dedicandosi all'opera in bronzo e all'assemblaggio plastico di più metalli, tanto che nel 2005 ha realizzato la scultura in acciaio "L'abbraccio delle lune" per il comune di Olgiate Olona (situata sulla rotonda in Corso Sempione). Scopriamo dunque questo lato inedito dell'artista, parlandone con lui.
Riccardo, scopriamo con stupore che sei anche scultore...
"Sì, mi è stato chiesto di partecipare a questa collettiva e ho voluto provarci. Diciamo che nella mia ricerca artistica non è mai mancata la manipolazione della materia, il lavorare con materiali diversi, quali ferro, plastiche, gessi e materiali di recupero. Lo si vede anche nei miei quadri. Per questa mostra, dedicata al rapporto tra Oriente ed Occidente, ho realizzato appositamente due opere".
Di cosa si tratta?
"Sono due grossi vasi cinesi da cui fuoriescono un orecchio e quattro dita, il tutto avvolto nel filo spinato. L'opera vuol simboleggiare la difficoltà dell'integrazione tra la cultura italiana e quella cinese, rappresentata dai due vasi, che, appunto, non si può pienamente cogliere a causa del filo spinato".
Urban Solid, Salone del Mobile
Sappiamo che oltre in mostra sei presente come singolo autore, ma anche come membro del gruppo artistico "Urban Solid". Spiegaci meglio...
"Si tratta di un progetto che stiamo portando avanti da circa un anno: io e un altro scultore, Gabriele Castellani, realizziamo le opere, ma nell'organizzazione sono coinvolte anche altre persone. L'idea è quella di realizzare delle installazioni da collocare in strada, da far interagire con la città. Si tratta, quindi di sculture, ma urbane, con le quali vogliamo portare avanti ed approfondire quelle che sono le nostre origini di Street Art. Le nostre opere sono dei calchi di parti anatomiche, generalmente in gesso, realizzate in multipli e disposte per la città, così da integrarsi e dialogare con il paesaggio urbano."
Come UrbanSolid cosa portate in mostra?
"Un'installazione con 32 calchi di teste umane appoggiate a terra, che sembrano così uscire dal pavimento, ritratti nel gesto di tapparsi il naso ed interamente circondati dal riso. Ancora una volta l'opera vuol esprimere le problematiche create dalla globalizzazione, l'arduo processo di integrazione con l'Oriente, che a Milano, in una zona come via Paolo Sarpi, è vissuto effettivamente come un'invasione cinese".
Urban Solid, X Salone del Mobile
Avete già realizzato degli interventi sul territorio?
"Sì, ma avendo un impatto abbastanza forte, per le nostra sculture scegliamo città grosse, che siano abituate ad interventi di questo tipo. Finora siamo stati a Milano, recentemente anche in occasione del Salone del Mobile, e a Reggio Emilia. La nostra presenza allo Spazio Taccori è la prima in un contesto ufficiale, perché abitualmente seguiamo le dinamiche della Street Art, ovvero di "occupazione" di uno spazio urbano, ma senza deturparlo, anzi: se si tratta di opere di piccole dimensioni le "doniamo" direttamente alla città."
Quali sono, dunque, i tuoi progetti per il futuro? "L'intento è proprio quello di andare avanti con questo progetto di UrbanSolid, di continuare con le nostre sculture urbane. Per quanto riguarda la pittura, invece, a settembre sarò alla Galleria Cortina di Milano, in coppia con una scultrice, e a novembre tornerò alla Spazio Taccori con una personale di pittura".
Sculture tra Oriente ed Occidente
Opere di: Riccardo Cavalleri, Antonella Iovinella, Caterina Frezzini,
Hidehiko Kawamura, Makoto, Soo Young Kim, Urbansolid
20 – 31 maggio 2010
Spazio Taccori, c.so Garibaldi 2, Milano
Orari: 15-18