Altrove sono già avanti: Cividale del Friuli e Brescia, ad esempio, ciascuna a suo modo, capitale longobarda, hanno già sottoscritto ad inizio 2005 un protocollo d'intesa ufficiale, siglato dai rispettivi sindaci, Attilio Vuga e Paolo Corsini, da Brescia Musei e dal Forum Civitas Austriae per un cammino comune di valorizzazione del proprio passato.
La mossa in realtà prende il via da un progetto ben più articolato e da un'ambizione molto più alta: il riconoscimento dell'Unesco come patrimonio dell'Umanità. Il mezzo per raggiungere il fine, così stato però lasciato intendere dagli organi competenti dell'Unesco stesso attraverso il Ministero dei Beni Culturali italiani, è la creazione di una candidatura-rete, che oltre a Cividale capofila – lì infatti si conserva ad esempio il magnifico tempietto longobardo simbolo cittadino – va estendendosi a Brescia, appunto, Pavia, Verona, fino a scendere lungo il crinale appenninico a Spoleto e Benevento.
La notizia dell'ultima ora è che nella rete verrebbe in qualche modo "pretesa" la presenza anche di Castelseprio. E' una sorta di chiamata, sbocciata nelle ultime settimane di novembre, quando il sindaco Vuga ha chiamato il primo cittadino di Castelseprio. Poi da lì le cose hanno cominciato a mettersi in moto. A Cividale, nella giornata del 30 novembre si è svolto un convegno scientifico in cui il prof. Brogiolo dell'Università di Padova si è dilungato sul castrum sepriese. Nella giornata del primo dicembre si è invece tenuto un tavolo congiunto, sempre a Cividale, una sorta di tavolo tecnico cui sono stati presenti due emissari dell'amministrazione di Castelseprio, Paolo Violo e il prof. Diego Della Gasperina, alla presenza dei rappresentanti omologhi bresciani, cividalesi, delle dottoressa Ferroni, dell'ufficio Unesco e dei rappresentanti della Regione.
"Il ruolo chiave del tavolo – spiega al telefono l'assessore al Marketing territoriale di Castelseprio Andrea Menegotto – è quello di definire un piano di gestione del progetto. La fortuna di un sistema di candidature a reti è che consente, una volta collegati al capofila, nel nostro caso Cividale, di risparmiare un'iter burocratico da zero; tuttavia ogni sito, dovrà presentare un proprio piano gestionale per la valorizzazione dei rispettivi aspetti architettonici, monumentali e culturali. E' naturalmente Castelseprio rispetto a realtà come Cividale o Brescia è molto meno ricca di mezzi".
Il pregio di tutta la vicenda, aspetto che è ha molto colpito il dinamico assessore "longobardo", è la velocità con cui i pezzi si stanno incastrando. Visite e sopraluoghi a Cividale ce ne sono già stati, non si escludono nel breve possibili anche dalle parti dell'Olona. La richiesta ufficiale partirà sicuramente nel 2007.