Il mondo non si ferma, quello mai – “La Repubblica italiana riconosce il giorno 27 gennaio, data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, Giorno della Memoria, al fine di ricordare la Shoah (sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subìto la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio, ed a rischio della propria vita hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati”.
Un giorno come gli altri, ma diverso dagli altri. Il mondo non si ferma, quello mai. Però qualcosa di differente accade e prende forma nel ricordo. Un ricordo che – tramandato da mente a mente, da generazione a generazione – rappresenta la memoria storica non solo di un di una Nazione o di un Continente. Ma del globo tutto. Perché quella memoria rappresenta la vergogna dell’uomo di fronte al brutale sterminio che ha visto, durante la seconda guerra mondiale, il sacrificio di uomini donne e bambini, colpevoli solo di essere ebrei.
Il 27 gennaio, allora, non è più un giorno come gli altri. E seppur il mondo non si fermi, quello mai, sono tante – troppe le iniziative, le celebrazioni, i pensieri e le azioni che lo rendono differente da sempre. Una giornata che invita a riflettere sul valore della vita. Sulla sciocca presunzione di superiorità che l’uomo crede – a volte – di essere autorizzato a dimostrare rispetto ad altri. Sciocca, inutile e infondata. Non esiste, questo è certo, ragione nella sciocchezza e così, senza ragione, la vita umana viene calpestata senza nessuna dignità.
Il 27 gennaio non è e non sarà mai più un giorno come gli altri. Il mondo non si fermerà, questo mai, ma sarà proprio nel vivere usuale di una giornata apparentemente come tutte che si dovrà mantenere – anno dopo anno – viva la consapevolezza. Soprattutto tra i piccoli, i giovani. Perché nella loro mente resti impressa, in maniera indelebile, la sofferenza che la cattiveria e la follia umana siano in grado di provocare. Perché vi sia la condivisa certezza do non volere che tanto male ancora accada.
Il mondo ricorda, anche a Busto – Il Teatro Sociale di Busto Arsizio, con la collaborazione dell’Associazione Culturale “Educarte”, scende in campo proprio per questo. Lo fa attraverso la capacità espressiva del teatro e propone “La notte” (ispirato all’omonimo romanzo di Elie Wiesel).
Con la regia di Delia Cajelli, lo spettacolo sarà proposto mercoledì 26 alle 21:15 e giovedì 27 alle 10:15, nell’ambito della rassegna “Teatro dei ragazzi e per i ragazzi”.
In programma, nell’ambito delle celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia, anche la messa in scena del racconto di Edmondo De Amicis “Cuore”. Un anno di scuola nell’Italia post-unitaria. Uno spettacolo semplice e nello stesso tempo corposo che coinvolgerà i più piccoli.
Info – Per informazioni, vistiate il sito Internet www.teatrosociale.it
In occasione del giorno della memoria – giovedì 27 – il Teatro Sociale di Busto Arsizio, propone lo spettacolo "La notte", tratto dal romanzo di Elie Wiesel.