Il gran rifiuto – Con una motivazione assai discutibile, Carlo Meazza si è visto rifiutare dai responsabili del Cai, la pubblicazione sul notiziario locale degli incontri che vedranno protagonista la sua ultima fatica di fotografo e di amante della montagna; di quella montagna presa non dal versante facile della cartolina illustrata, ma da quello impervio della memoria storica, del racconto che quasi si fa leggenda e trasuda ancora di umanità vera anche se trascorsa. "E' un foglio apolitico, aconfessionale" gli è stato risposto. Come se fotografare oggi i luoghi di una storia vera legata alla Resistenza, e già divenuti letterari, fosse un atto ideologico. Sarebbe come negare Annibale alla conoscenza, o Napoleone.
Ricordi doverosi – Tant'è. Carlo Mezza è in tourneè. Giovedì 18 a Laveno, in Villa Frua; l'indomani a Varese, nella sede dell'Auser. Nelle scorse settimane ha già presentato il volume a Tortona, la cittadina dove vive oggi l'avvocato Adriano Bianchi, allora ai tempi delle formazioni partigiane, il Comandante Adriano Bianchi, protagonista autobiografico di un volume uscito qualche tempo fa "Il ponte di Falmente" in cui racconta la sua vicenda di esule in svizzero, rientrato in Italia per non sottrarsi al dovere di combattere per la futura Repubblica.
Il sottotesto – Da una intensa e partecipata lettura del volume, Meazza ha tratto l'ispirazione folgorante. Ripercorrere quelle strade, quelle valli, la Val Cannobina, la Val Vigezzo, la Val d'Ossola, con accanto il protagonista di quelle storie e con l'Hasselblad rifotografare oggi gli stessi luoghi narrati nel libro. Ne è nato un altro volume, "Ritorno al Ponte di Falmenta (1944-2007)", edizioni Tararà, in cui la voce del comandante fa da lieve ma incalzante basso continuo alle immagini del fotografo.
Il comandante e il giornalista – A presentare il volume, Meazza ha voluto gli storici, innanzitutto: a Laveno sarà Franco Giannantoni, a Varese, sarà Enzo La Forgia, entrambi tra i maggiori studiosi di vicende resistenziali del nord Italia. Ma nell'incontro nella sede dell'Auser saranno protagonisti soprattutto il Comandante Bianchi accompagnato dal giornalista Teresio Valsesia, un'altra figura di riferimento quando si affrontano tematiche che spaziano dalla montagna come luogo fisico, reale, finoa alla sua dimensione mitopoietica. Il luogo, senza troppa retorica, della Resistenza partigiana.