Genova – Un ritratto di fanciulla, tanto fresco che il titolo alternativo scelto dal suo autore, Felice Casorati, è Primavera. Siamo nel 1930, l' occhio esperto dell'artista gioca nel quadro, cerca e trova conferme usando la luce, i colori pastello, soprattutto gli oggetti. Un annaffiatoio, un fiore dentro un vaso di coccio, il manico di un attrezzo domestico, un panno quadrettato, un tendaggio celeste – ancor più celeste della veste della ragazza – sono le semplici, le poetiche cose che fanno da contorno alla giovanissima protagonista e definiscono, col loro silenzio, l'atmosfera dell'opera.
Ora devo ricercar i miei tipi, i miei colori, gli ambienti e le cose e soprattutto le cose e gli oggetti più umili che prima lasciavano indifferente non solo il mio senso dartista, ma pur anche il mio sguardo, ora mi affascinano con il muto linguaggio, con l' espressione intensa di gioia e dolore che da essi emana ! Quanta poesia nelle cose immobili!. L'occhio delluomo Casorati, come fosse quello d'un osservatore qualunque, stupisce e si emoziona a sua volta, a mano a mano che il lavoro procede, davanti a quell'adolescente stretta nelle spalle, afflitta dalla solitudine e dall'invidiabile malumore di chi inizia ad assaggiare la vita. Altri occhi, l'artista già lo sente, si soffermeranno un giorno sul quadro finito, occhi pensierosi come quelli della giovane protagonista dell'opera. Può succedere infatti nel tempo – e accadrà – che la ragazza diventi un personaggio alquanto in vista. Il suo ritratto entra a far parte della collezione di una galleria importante di Genova, la Galleria d' Arte Moderna, e da lì tutti la possono guardare.
Accade ancora, e siamo all' oggi, che uno scrittore e una illustratrice siano richiesti di osservare a loro volta quel ritratto, per raccontarlo in un libro.
Così, sguardo dopo sguardo, pennellata dopo pennellata, parola dopo parola, nasce il racconto di Giuditta. Perché per Roberto Piumini la ragazza del ritratto si chiama Giuditta, ha tre fratelli e tredici anni, è orfana di madre ed è scontenta. Soffre, spiega Piumini, di solitudine e di essere la sola femmina in famiglia, tra tanti maschi che sembrano non degnarla d' attenzione. Invidia un po le ragazze che stanno intorno ai suoi fratelli mentre lei appassisce in un angolo, proprio come quel fiore, la dalia di cui Giuditta non vuole prendersi cura. Tanto che languisce lei, languisce la dalia. Il finale della storia è positivo ma, com' è giusto, non va rivelato.
C' è anche un mistero dietro il ritratto della ragazza Giuditta, un quadro dello stesso anno nascosto sul retro da Casorati. Si vedono una figura maschile assopita e una giovinetta nuda che s' abbandona a sua volta al riposo, il braccio sulle ginocchia dell' uomo. Accanto a loro due oggetti: una scodella e una edizione della Gazzetta dello Sport. La giovane pare somigliare alla stessa Giuditta. Ma i colori spenti e l' atmosfera evocata nulla hanno a che vedere con l' opera a fronte.
Un' altra storia, dunque, tutta da raccontare.
Lidea, insieme raffinata e divertente, di avvicinare il pubblico, un pubblico senza età, alle opere in collezione facendole animare da uno scrittore è della Galleria dArte Moderna di Genova.
Il volumetto raccontato dalla sempre magica penna di Piumini è illustrato con esiti di simpatica freschezza da Francesca Biasetton per i tipi di Maschietto Editore di Firenze ed è curato e presentato da Maria Flora Giubilei e Simonetta Maione. Dedicato ai bambini e ai grandi che lo leggeranno insieme, fa parte della collezione Sogno intorno allopera ed è il quinto della serie.
I precedenti sogni riguardano quattrodipinti diJoakin Sorolla y Bastida, di Antonio Discovolo, Fortunato Depero e Fillia.
Ritratto di fanciulla
Un dipinto di Felice Casorati nella Galleria d'Arte Moderna di Genova
A cura di Maria Flora Giubilei e Simonetta Maione
Racconto di Roberto Piumini
Illustrazioni di Francesca Biasetton
m&m Maschietto editore Firenze