Roaming a Manifesta – L'evento che dura solo il tempo dell'inaugurazione, una mostra che si esaurisce in poche ore e che stravolge il concetto di tempi e spazio. Una proposta innovativa che destabilizza le sedi che la ospitano coinvolgendo il pubblico incuriosito. Roaming cresce di tappa in tappa, non in numero di artisti, ma come risposta del circuito dell'arte. Dopo Milano c'è stato Parigi e ora di nuovo in Italia, ma all'interno di un evento storicizzato. Martedì 30 settembre negli spazi del vecchio stabilimento dell'ex Aluminix di Bolzano, all'interno del progetto The rest of now curato da Denis Isaia. Un'iniziativa correlata a Manifesta 7, la Biennale d'arte contemporanea che quest'anno si svolge in Trentino Alto Adige, dopo essere stata ospitata a dalle città di Rotterdam, Lussemburgo, Ljiubljana, Francoforte, San Sebastian.
Tabula Rasa – Tre i progetti che compongono Roaming: quello di Emanuele Becheri, quello di Vincenzo Cabiati e Armin Linke ed infine Microcollection. Accanto a questi ci sarà il Butterfly effect creato da Ermanno Cristini: una serie di farfalle realizzate a mano che di sede in sede si moltiplicano esponenzialmente. Le opere si inseriscono così nella logica intrinseca a Tabula Rasa che è una situazione in attesa di una presenza, un atto o una inscrizione – uno spazio in potenza, colmo di anticipazione, pronto all'imminenza. Tabula Rasa è un progetto speciale di Manifesta 7 all'interno di The Rest of Now; intende creare una serie di interazioni e una rete di conversazioni con la mostra stessa e il pubblico di Bolzano e della regione. Il progetto durerà 111 giorni e avrà luogo su un lungo tavolo sgombro, una "lastra pulita", nello spazio vuoto della Stanza 124, nell'edificio dell'ex Alumix.
Suoni e immagini – Particolari i lavori Roaming presenterà in quest'occasione. Release di Emanuele Becheri è un'opera sonora che nasce dalla registrazioni dei suoni prodotti da un foglio di carta accartocciato. Un disegno sonoro che si crea al dispiegamento della carta, registrato con appositi microfoni che hanno restituito una traccia inattesa. Esposte anche le opere di Vincenzo Cabiati accanto alle fotografie di questi oggetti scattate da Armin Linke "un'operazione questa che concentra la propria attenzione non solo sulla particolare eleganza delle opere di Cabiati e sulla particolare efficacia di una narrazione fotografica intima e personale, ma si tratta più in generale di una riflessione sulla natura dell'opera d'arte, dell'oggetto artistico" sottolinea Cristini.
Questione di dimensioni – Presente anche Elisa Bollazzi con la sua Microcollection, museo portatile, creato con microframmenti di arte contemporanea; a Bolzano verrà esposto 'Anish Kapoor, 24 maggio 1990-2008'. Questo particolare museo nasce il 24 maggio 1990 quando la sua direttrice Elisa Bollazzi in visita al Padiglione inglese della Biennale di Venezia, quasi per caso, ha pensato di prelevare alcuni frammenti di una meravigliosa opera di Anish Kapoor, finiti accidentalmente sul pavimento. Queste microparticelle, dimenticate dai più, hanno rappresentato una vera e propria svolta, un'illuminazione e l'inizio di un nuovo modo di muoversi di galleria in galleria, di museo in museo, nei circuiti dell'arte italiani ed internazionali, alla ricerca di nuove microacquisizioni che sarebbero andate altrimenti distrutte. Montati su comuni vetrini da laboratorio, i frammenti, visibili a microscopio, costituiscono ormai un patrimonio di notevole valore artistico-culturale ora a disposizione del pubblico che spontaneamente sempre di più si interessa a questa nuova esperienza artistica.
Roaming at Manifesta 7 – Tabula Rasa
Emanuele Becheri, Vincenzo Cabiati con la collaborazione di Armin Linke, Ermanno Cristini, Microcollection.
A cura di Alessandro Castiglioni
Martedì 30 settembre 2008
The rest of Now – Ex Alumix, room 124
Bolzano