Ambivalenza semantica – Ermanno Cristini, il super contemporaneo artista varesino ha pensato ad un'iniziativa fuori dai canoni comuni. Comuni per chi è abituato a considerare le mostre d'arte un avvenimento che permette al pubblico di visionare il risultato di un percorso artistico. Tele o sculture, fotografie o installazioni, l'arte ha preso da tempo forme e modi differenti per inseguire quel continuo aggiornamento che coinvolge la vita di ognuno di noi. Da quando c'è internet ci si sposta 'navigando' in spazi e tempi differenti, non si seguono più le lancette dell'orologio e se dalla tua postazione vedi il sole magari sullo schermo assisti ad un nubifragio. Spazio e tempo stravolti quindi nel mondo moderno veloce e frammentario. E l'arte? Quante volte ci si trova a guardare una mostra sul pc o dal catalogo perchè il valore dell'oggetto artistico sembra esserci comunque. Allora è arte il quadro realizzato con maestria e pazienza certosina o l'immagine di esso?
Itinerante – Dalle domande alle risposte. Cristini ha scelto di darne, a modo suo, realizzando un progetto che prenderà corpo per la prima volta a Barasso il 10 maggio, ma che si ripeterà in luoghi diversi, toccherà Milano, Gallarate, Mendrisio, Udine e forse l'Europa. Nelle varie sedi ci saranno diversi artisti, un riciclo ricercato. Roaming, questo il nome dell'evento, prevede che vengano esposte opere per il solo tempo dell'inaugurazione, un massimo di quattro ore, per intenderci. Ogni artista collocherà i suoi lavori possibilmente ai margini dello spazio, per stimolare la funzione di ricerca dello sguardo del pubblico, solitamente distratto dalla mondanità dei vernissage. Nel breve lasso di tempo dell'apparizione, un fotografo professionista riprenderà i lavori tramutandoli in una immagine altra. Scatti che verranno in un terzo tempo messi on line, dove vivranno di una virtuale 'Second Life', fruibile e manipolabile da tutti. "E allora qual è l'opera? quella dell'artista? quella del fotografo, l'operazione in sè?" si domanda l'ideatore stesso.
L'idea – "L'idea parte dalla concezione stessa della mostra contemporanea, che nasce per essere riallestita in più luoghi. Abbiamo scelto di esporre in spazi ben precisi per metterci in contrasto col luogo, quindi aree industriali dismesse, con la loro evidenza fisica e strutturale e musei, che posseggono ancora, dopotutto, l'aura dell'arte", spiega Cristini "poi si è soliti vedere alle inaugurazioni tantissime persone e rischiare di uscire senza aver visitato la mostra, quindi abbiamo deciso di concentrarci sul momento di fruibilità massima. Inoltre il gruppo di artisti non è sempre definito, ci saranno scambi, aggiunte con una logica di affinità elettive. Una scelta che metterà di volta in volta 'in scacco' il curatore che non saprà chi avrà di fronte. Gli stessi fotografi cambiano. Il primo sarà Vincent Berg specialista di design, poi Agostino Osio, un grande della fotografia milanese e Giovanni Mereghetti fotografo d'arte storico di Gallarate e altri professionisti che si sono dedicati a particolari campi e che daranno di volta in volta lettura differente all'opera stessa", continua Cristini.
Le costanti – Quindi Ermanno Cristini, l'artista e Alessandro Castiglioni, il giovane e brillante curatore, saranno le due costanti. Se si può parlare di costanza in un'iniziativa che mette precarietà e dilatazione temporale sullo stesso livello, che le confonde. Intanto nel suo studio, in centro città, si stanno moltiplicando le farfalle. Una ricerca che l'artista varesino sta portando avanti con pazienza, data la costruzione stessa dell'animale, in carta poi colorata, facilmente confondibile con l'alluminio.
Un recupero del fare artigiano, della pazienza tipicamente femminile. "La farfalla è una metafora del Roaming. E' un'animale che vive solo un giorno, che è ricco di significati simbolici, allegoria del cataclisma o augurio di lunga vita per il popolo orientale. Per i cinesi significa infatti numero settanta e anch'io le userò in moduli da settanta per volta, ma devo ancora trovare il tempo per farle" spiega Cristini. Per capire appieno il senso dell'operazione e dialogare con gli stessi artisti si può andare ad una delle tappe di questo 'special art tour'.
Si parte allora con il primo gruppo di Roaming: Ermanno Cristini, Luca Scarabelli, Vito Scamarcia (i varesini), Maria Crosti, Cesare Biratoni (i milanesi) e il fotografo è Vincent Berg. L'appuntamento è fissato per le ore 18, alle Officine Creative di Barasso (VA) in via Rossi 41.