Love – "Il motivo per cui Love mi ha tanto interessato è che rappresenta un elemento caratteristico del particolare paesaggio americano, particolarmente nel mio ambiente che era cristiano. 'Dio è Amore' si trova scritto in ogni chiesa". Queste le parole di Robert Indiana in un articolo uscito su Art News nel 1963 in cui oltre a lui Jim Dine, Roy Lichtenstein e Andy Warhol rispondevano al quesito: cos'è la Pop Art? Ed è proprio un Love luminoso ad aprire la mostra al Pac di Milano in coproduzione con la Galerie Gmurzynska di Zurigo; una scultura alta quasi un metro e costruita con lampadine accese a intermittenza che formano la parola che tanto ha reso famoso questo artista. Un ingresso scenografico che porta il visitatore a scoprire una sessantina delle opere tra le più famose di Robert Indiana, che Milano ha voluto celebrare nell'anno del suo ottantesimo compleanno.
Numerologia – La mostra del PAC espone accanto ai dipinti dell'artista i suoi assemblaggi, le colonne percorse da brevi iscrizioni, e le recenti tele in cui le lettere sono sostituite da ideogrammi, a dimostrazione di una inesausta capacità di rinnovamento e sensibilità sociale. In uno spazio neutro e pieno di respiro vengono collocati i dipinti con i numeri, che riprendono i segni della pubblicità facendo un uso pieno di colori forti ed accesi, che attirano lo spettatore nella maniera accattivante tipica del mondo della promozione commerciale. Numeri che si susseguono nelle sculture di alluminio policromo "One to Zero"; numeri alti quasi due metri che lasciano senza fiato perché così semplici eppure così accattivanti che non si può fare a meno di guardarli. L'occhio che indugia sulle sculture deve cambiare prospettiva passando alle ultime opere dell'artista: ideogrammi incomprensibili alla cultura occidentale prendono il posto dei numeri, unico rimando all'Indiana di sempre rimangono i colori accesi, stesi in campiture piatte senza alcuna sfumatura.
In città – La comunicazione, l'uso di simboli e lettere accomuna tutta la produzione di Robert Indiana. Strutture accattivanti che hanno trovato posto, oltre che nello spazio chiso del Padiglione d'Arte Contemporanea, anche tra le vie del centro di Milano. Le sculture monumentali sono già visibili dal 21 giugno in Piazzetta Reale, Piazza della Scala e Corso Vittorio Emanuele II. Tali lavori, in acciaio corten e alluminio verniciato manifestano la fascinazione dell´artista per parole, numeri ed elementi tipografici in genere. Le sue sculture immediatamente riconoscibili e di facile approccio nascono invece da una profonda riflessione sulla cultura americana, sui cambiamenti sociali, sulla storia, sulla letteratura e sul rapporto tra gli uomini. Una mostra importantequella allestita al Pac e dalle grandi aspettative, forse poco mantenute perché il periodo è poco indicato per le esposizioni, anche milanesi. Nonostante l'importanza e la fama dell'artista infatti i visitatori si aggirano intorno alla cinquantina al giorno; dati sommari e indicativi che forse verranno smentiti a fine mostra.
Robert Indiana a Milano
4 luglio – 14 settembre 2008
PAC Padiglione d'Arte Contemporanea
Via Palestro 14 , Milano
Orari della mostra: lunedì 14.30 – 19.30; martedì – domenica 09.30 – 19.30; Giovedì 09.30 – 22.30
Biglietto intero € 5,00
Biglietto ridotto € 3,00:
tel lunedì – venerdì 02 76009085
tel sabato e domenica 02 76020400