La sede alla fontana – Mentre il Battistero di San Giovanni rimarrà chiuso per tutta l'estate per restauri, la vetta sacromontina si prepara a tanti e profondi cambiamenti. La porta del Rosario e la fontana della Samaritana, conducono il pellegrino ai Misteri Gaudiosi, i primi che si incontrano salendo al Santuario che nell'inverno del 2008 ha visto la Madonna Nera col Bambino restaurata. E proprio nel primo punto che il pellegrino o il visitatore incontra, il Sacro Monte si appresta a vedere nuovi "lavori in corso".
È già nero su bianco un grande progetto di restauro della facciata principale e degli affreschi della prima delle quattro fontane della Via Sacra destinata a diventare la sede della Fondazione Paolo VI. L'edificio, attualmente, non viene utilizzato per alcuna funzione ma, secondo il progetto, presto ospiterà un info-point per i pellegrini e i visitatori che si incamminano lungo la Via del Rosario. Ma non è tutto. Al piano superiore verrà allestito anche un archivio per ospitare una parte del lascito (soprattutto libri e documenti) donato alla Fondazione da mons. Pasquale Macchi.
Facciamo il punto – L'edificio della fontana, attualmente versa in un evidente stato di conservazione critico. Sarà lo studio dell'architetto Gaetano Arricobene a prendersene cura, rimettendo in sesto gli affreschi, le modanature architettoniche e gli elementi in cemento decorativo e in materiale lapideo. Il costo totale del progetto, già approvato dalla Sovrintendenza, si aggira intorno ai 35.000 euro. Secondo il progetto, infine, il restauro conservativo sarà inaugurato con una mostra dedicata alla storia della fontana della Samaritana.
Tutti i prospetti della fontana, che è in realtà una nicchia artificiale addossata all'edificio, attendono di essere
risanati. La facciata è evidentemente la parte più antica dell'edificio, sviluppandosi tutt'attorno alla fontana tufacea del XVII secolo. L'affresco realizzato sulla quinta laterale di sinistra rappresenta Gesù al pozzo di Giacobbe nell'atto di chiedere acqua alla Samaritana, riconosciuto quale opera di Bartolomeo Vandoni. L'affresco di destra invece rappresenta una delle viste del Sacro Monte, ritenuta una delle più antiche immagini del Monte ad oggi conosciute, con un padre cappuccino che predica al popolo e identificato come Padre Aguggiari. Il dipinto venne riscoperto nel 1982 in seguito allo strappo, per motivi conservativi, del dipinto sovrastante databile al XVIII secolo.
Il rustico – Probabilmente alla fine dell'800, viene addossata alla fontana che simula una grotta una piccola costruzione rustica e nel 1904 il corpo di fabbrica venne ampliato e sopraelevato includendo l'antica costruzione seicentesca. Tornando al "progetto triplo" di restauro, info-point e allestimento dell'archivio, non bisogna dimenticare che con l'accesso ai documenti e alle pubblicazioni del segretario del Pontefice, verrà portata avanti anche la conoscenza di una porzione importante della storia contemporanea e dell'intera memoria della vetta sacromontina.