A sud di Milano, ormai nella provincia lodigiana, superati Lodivecchia, Sant'Angelo Lodigiano e poco lontano da Casalpusterlengo, si trova San Colombano al Lambro, piccolo borgo, affascinante già nel nome, che ricorda il monaco irlandese giunto in Italia nel secolo VIII e fondatore del famoso monastero di Bobbio.
Fra Colombano e Ariberto da Intimiano. Ed in effetti le fonti documentarie parlano di una cappella dedicata al santo irlandese che evangelizzò le campagne lombarde e da questo edificio prese il nome l'abitato. La prima attestazione del toponimo S.Colombano si trova nel testamento del grande vescovo milanese Ariberto da Intimiano, dove la località compare come possedimento del prelato; da questo momento in poi la località entrerà nell'orbita di Milano.
Il castello. Tutto il borgo merita una visita soprattutto quando le strade si popolano di bancarelle, ma senza dubbio spicca per ottimo stato di conservazione il castello. Si tratta della evoluzione di un originario castellum altomedievale, esteso per circa ottomila metri quadri, di grandissime dimensioni, dove vivevano anche e soprattutto civili. L'assetto attuale è dovuto al Barbarossa, che aggiunse una residenza personale nel cortile e per finire i Visconti nel XIV secolo aggiunsero due torri e rivestirono di mattoni le pietre.
La visita. Oggigiorno, il sito si compone di due parti, un cortile basso e la rocca, della quale si conserva parzialmente il recinto murario fortificato, una muraglia interrotta da torri sporgenti, attribuibile al Barbarossa. Si accede al castello da una torre quattrocentesca dove è affissa la lapide che ricorda la visita e la permanenza di Francesco Petrarca nel 1453, ospite di Giovanni Visconti.
collezione paleontologica
Il Museo. Altra tappa per appassionati e non è il piccolo museo "Virginio Caccia", ospitato in uno dei palazzi secenteschi che caratterizzano le vie di San Colombano, ovvero Palazzo Patigno. Virginio Caccia fu un noto medico dentista, studioso di fossili, che lasciò alla città i suoi scritti e le sue collezioni. Sono ospitate all'ultimo piano due collezioni, una paleontologica e una archeologica.
Fra paleontologia… La sezione paleontologica è caratterizzata dalla presenza di fossili locali, di origine marina, perché due milioni di anni fa la Pianura Padana era coperta dal mare. Ma ci sono anche resti ossei di grandi mammiferi del Quaternario come il cranio di un rinoceronte trovato a San Colombano, estinto addirittura 29000 anni fa.
…e archeologia. La sezione archeologica comprende oggetti provenienti dalle zone vicine, risalenti all'epoca gallica e romana. In particolare nella prima sala è esposta una tomba alla cappuccina ricostruita, emersa negli anni Sessanta durante lavori agricoli.
San Rocco. Una buona occasione per visitare San Colombano è il 16 agosto, festa di san Rocco, quando il piccolo oratorio a lui dedicato viene aperto. Si tratta di un edificio in mattoni, in stile bramantesco e pianta esagonale, che risale al 1514.