Un gioiello d'arte – "La basilica di San Magno a Legnano è un gioiello, non solo dell'arte della provincia di Milano, ma dell'arte in genere. Questa chiesa è esempio mirabile per la sua architettura, opera bramantesca, e per gli affreschi di Gian Giacomo Lampugnani, del Lanino, o per i dipinti del Gianpietrino e di Bernardino Luini. Non si ricorda mai abbastanza alla cittadinanza legnanese quanto questo edificio sia significativo nel panorama artistico italiano", sottolinea l'architetto Roberto Poretti, responsabile dei lavori di restauro sinora condotti sull'immobile.
Tanto è importante che, da circa vent'anni, vi si mette mano con lavori di risanamento che sinora hanno interessato il campanile, le cappelle e le tele: ditte rinomate come quella della Pinin Brambilla Barcilon, il Laboratorio San Gregorio o lo Studio Losa si sono avvicendati nel susseguirsi dei prevosti: da don Cantù all'attuale don Galli, passando per don Caprioli.
Necessaria la pulitura – Di data recentissima è la stuccatura delle ventidue vetrate della chiesa, per la cui realizzazione è intervenuta l'impresa Donini di San Vittore Olona, che ha messo a disposizione un elevatore leggero capace di non creare disconnessioni alla pavimentazione e allo stesso tempo di far arrivare gli stuccatori all'altezza di 10/15 metri senza l'uso di trabattelli. "Trattasi, tuttavia, di manutenzione ordinaria da effettuarsi prima o poi, dato che lo stucco, applicato negli anni Settanta-Ottanta del Novecento, non aveva più la sua funzione di tenere saldi i vetri", hanno unanimemente evidenziato l'arch. Poretti ed il prevosto Don Carlo Galli. Ad entrambi, così come al restauratore Barbaduomo Michele – titolare del Laboratorio San Gregorio di Busto A. -, chiamato per controllare lo stato di conservazione degli affreschi, della cupola e degli angeli dell'altare, ultimamente sta però a cuore ben altro: l'asportazione delle polveri dalle superfici interne.
Tornare a risplendere – Dalle indagini ufficiose condotte da Barbaduomo sulla zona alta delle pareti interne, cioè dalle lunette al compimento delle volte, e sul crocifisso, emerge un quadro chiaro: a livello statico la chiesa è in buone condizioni, come pure gli intonaci, ma qualcosa stona e cioè la mancanza di quella lucentezza e brillantezza originarie, che rendevano la chiesa uno splendore e che, solo attraverso un intervento di pulitura, volte e pareti interne della cupola potrebbero riacquistare. Per fare questo, però, servono ponteggio e restauratori, e dunque fondi, che a detta degli addetti ai lavori sembrerebbero proprio mancare. "Un vero peccato – conclude Barbaduomo – vedere una città come Legnano, proiettata verso il futuro con l'area Cantoni risanata, non volersi, almeno al momento, accollare la spesa per un ultimo decisivo sforzo che possa far tornare la chiesa di San Magno ad essere un vero gioiello d'arte splendente".