La storia e gli interventi di recupero eseguiti sull’opera verranno illustrati venerdì 10 novembre, alle 21, nella sala di Comunità Aurora di via San Pietro.
Nonostante l’ampia diffusione del culto di san Martino, la tela pare sia l’unica testimonianza in città che ritrae la celebre scena del taglio del mantello. L’opera settecentesca (98×72 cm), di proprietà della parrocchia dei Santi Apostoli Pietro e Paolo, è tornata all’originale splendore grazie a un gruppo di borsanesi, nati nel 1947, che con questa iniziativa hanno voluto celebrare il loro settantesimo compleanno.
Nell’incontro organizzato venerdì sera, nella sala Aurora, verrà dunque presentata alla comunità l’opera tornata all’originale splendore. Saranno presenti, per l’occasione la restauratrice Isabella Pirola, che ha curato gli interventi di recupero e lo storico Giuseppe Pacciarotti che racconterà l’aspetto storico e artistico dell’opera.
“San Martino e il povero” potrà essere ammirata da sabato 11 novembre, giorno della ricorrenza del Santo, nella chiesa parrocchiale dove, nel corso della messa delle ore 18, verrà presentata e inaugurata.
“E’ un dipinto intrigante – spiega Pacciarotti -. Il pittore, che dovrebbe essere stato attivo nei primi decenni del ‘700, ha cercato di rendere vivace la scena, interpretandola come se fosse una visione. San Martino arriva su un cavallo impennato e, proprio da questa posizione instabile, taglia il mantello in due parti in un modo avventuroso… L’autore, anonimo, potrebbe essere non tanto un pittore di tradizione di scuola milanese, ma della Provincia. (Video)
Il restauro ha letteralmente fatto tornare alla luce l’opera di un pittore certamente dotato di estro e capacità tecniche e aggiornato sulle tendenze pittoriche dell’epoca.
” Il quadro era rimasto per tanti anni in un locale di servizio della parrocchia – spiega la restauratrice Isabella Pirola-.Quando è stato riscoperto, nonostante il pessimo stato conservazione, si è deciso di intervenire. Il restauro della tela è consistito in una fase prettamente conservativa, per ridare stabilità al dipinto e una fase di recupero dell’immagine”. Interventi di recupero sono stati eseguiti anche sulla cornice del dipinto, coeva dell’opera. (video)
Concluderà l’incontro l’organizzatore dell’evento, Mario Colombo che, oltre a ricordare la figura di Martino di Tours, santo originario della Pannonia, (nell’odierna Ungheria), prima soldato, poi monaco e infine vescovo, racconterà delle tradizioni legate al culto e alla ricorrenza.
Elisabetta Farioli |