Fagnano Olona – Ci sono voluti due anni e circa 50mila euro per riportare a pieno recupero la cappella votiva dedicata a San Martino. I lavori non sono ancora giunti a conclusione; "per l'inaugurazione – spiega Armida Macchi, attivissima presidente della Pro Loco locale – ci vorrà ancora qualche settimana, forse a primavera inoltrata". Ma la sua soddisfazione è evidente.
Ennesima storia di paese che sa di buona volontà, di impegno, di cura per le proprie cose; di impegno congiunto tra alto e basso, politica nazionale e politica locale. Ma anche di integrazione tra i custodi del patrimonio, la Sovrintendenza delle Belle Arti, con un gruppo di privati cittadini che si organizza per il bene comune.
"Non è il nostro primo contributo – ricorda Macchi – abbiamo negli anni reso possibile il restauro di una Madonna trecentesca all'interno del Castello Visconteo, abbiamo riportato in ottimo stato un portale ligneo secondario dello stesso castello. E ora è toccato a questo gioiellino che è la Cappella votiva dedicata a San Martino, il patrono, a metà con San Gaudenzio, di Fagnano Olona".
Tra i due santi, o meglio, tra le due parrocchie, a dir la verità non è mai scorso tanto buon sangue. San Martino era la parrocchiale originaria. Le prime testimonianze della sua esistenza risalgono ai primordi del XIII secolo. Intorno ad essa venne costruito il camposanto tuttora presente,di cui la Cappella è preziosa testimonianza visibile.
Quando po, nel corso del XVII secolo, venne eretta la nuova parrocchiale intitolata a San Gaudenzio, Fagnano visse una sorta di dramma interno, con i parrocchiani a disputarsi, cose, possessi, diritti. La curia milanese, che voleva risparmiare facendo delle due, una sola parrocchia, fu costretta ad inviare un mediatore.
Solo San Gaudenzio ebbe la meglio. E cominciò il declino per la gloriosa chiesa di San Martino: depauperata di tutti i suoi possessi, marginalizzata, venne abbattura nel corso dei primi decenni del secolo scorso. Baluardo a memoria è rimasta la Cappella, con la volta affrescata con il ciclo dedicato alla Gloria del Santo e l'affresco esterno intitolato alla Madonna della Cintura.
Dei 50mila euro previsti per l'impegno, in buona parte arrivano dalla Finanziaria licenziata dal governo di centro-destra nel 2005. "Ben 40mila euro – sottolinea la presidente che non nasconde gratitudini particolari all'impegno profuso dai parlamentari della Lega Nord – 20mila destinati alla Cappella, altri 20 già girati al parroco per il restauro dell'antico organo di San Gaudenzio".
Il resto dei fondi è stato recuperato grazie all'impegno del comune, ad un contributo di Villa Recalcati e dell'assessore Gian Giacomo Longoni, sempre attento alle piccole realtà locali che operano per la conservazione del territorio, e naturalmente, all'autopromozione di questa attivissima proloco.
Due anni fa sono cominciati i lavori, a partire dal rifacimento del tetto. A seguire, autorizzati dall'architetto Stolfi della Soprintendenza di Milano e sotto la direzione di Juan Carlos Usellini, si è entrato nel merito dei restauri veri e propri.
"Manca solo un tassello – conclude Macchi – la nuova pavimentazione. Stiamo attendendo una nuova autorizzazione da parte di Stolfi per modificare il pavimento attuale in ceramica, con una nuova soluzione in cotto". Ancora un po' di trambusto per i resti sepolti nella piccola cripta sottostante, poi a primavera inoltrata tutto dovrebbe essere finito.
5 febbraio 2007