Casalzuigno (Va) – Da domenica 2 aprile, alle 15, Sandro Bardelli presenta “Still Life. Il silenzio delle cose. Le parole del colore”, la nuova personale allestita nella sua casa-atelier di via Libertà.
In mostra un “nucleo” di opere dedicate alla “natura morta”, tematica che, per definizione, ritrae in genere “piccole e grandi cose inanimate” che trasmettono, in apparenza, silenzio e pace. Non sempre però le protagoniste di queste composizioni sono poi realmente “morte”. La frutta e i fiori nell’attimo in cui diventano “modelli” infatti, per l’artista, sono vivi; le conchiglie lo sono state e vivificano ricordi e bellezza; le bottiglie sono state dimora di liquidi che hanno nutrito il palato, e non solo. ”Le cose” possono parlare. “Le cose” trasportate sulla tavola, il rigido supporto su cui da sempre Bardelli dipinge, si offrono, in dialogo, con il loro silenzio, all’osservatore.
Ma il silenzio ha una voce. E qui, “Il silenzio delle cose” parla con la forza dei colori, con la voce della tavolozza di Bardelli. La sua tipica pennellata materica, viva, a tratti graffiante, a tratti delicata, dona vita alle “cose”, per proiettarsi nella nostra percezione visiva e sensoriale come un caleidoscopio di vibrazioni e di emozioni, un’armonia di voci cromatiche che definiscono le forme, le curve, le linee, le luci, le sfumature, gli spazi, le ombre, le geometrie e i volumi.
Chi ben conosce la pittura di Bardelli poche volte, forse mai, ha avuto modo di vedere le “sue nature morte”. Sa, peraltro, che l’artista, nel suo percorso pittorico, iniziato ancor prima degli anni 70 (la sua prima opera ad olio risale all’età di 13 anni), spazia con estrema fluidità e maestria dai paesaggi al nudo di donna, all’astratto, dalla grafica alla pittura ad olio, dalla scultura alla ceramica. Ma, uno spazio d’eccellenza, nel suo catalogo pittorico, lo hanno anche le “nature morte”, sebbene raramente esposte.
Questa mostra è stata da lui pensata dopo “la grande chiusura”, dovuta alla pandemia, fa riferimento a quel periodo fatto di lunghi, agghiaccianti silenzi, raccapriccianti suoni di sirene e voglia di libertà. Periodo durante il quale si è dedicato al progetto: “Sandro Bardelli, 2020-2022 Lockdown, Covid19…Ricordi dal Mondo’’ creando una raccolta di 12 video (pubblicati Online su YouTube) con lo scopo di regalare al pubblico una evasione dalla terribile realtà di quel momento.
In atelier si può ammirare un “corpus” di opere ad olio in cui la “natura morta” si racconta con le trasparenze ed i riflessi delle bottiglie, con la bellezza ed il fascino delle conchiglie tropicali, con la grazie di fiori e frutta, con composizioni i cui protagonisti sono, spesso, preziosi oggetti etnici di uso quotidiano. Il racconto, nondimeno, si sviluppa in un ampio spazio temporale che abbraccia opere realizzate, in periodi diversi, dal 1971 al 2013.
Ed ancora, la “natura morta” si racconta in complicità con piccole sculture realizzate in vari materiali tra cui legno e creta, dialoga con diverse opere che vedono protagoniste alcune maschere etniche generate dai ricordi di umanità, viaggi e luoghi lontani. Viaggi vissuti in prima persona dall’artista e da immagini sedimentate nella sua mente e che lui ha poi trasportato sulla tavola con il volto di maschere che narrano storie e culture dal mondo.
“Still Life. Il silenzio delle cose. Le parole del colore” sarà visitabile fino al 7 maggio nei seguenti orari: sabato e domenica, 10-19; venerdì 15 -19. Da lunedì a giovedì: su appuntamento: sandrobardelli@gmail.com – segreteria.attivamente@gmail.com