Somma Lombardo – Giancarlo Sangregorio si avvicina alla scultura con la curiosità e il bisogno di chi percepisce che la propria espressione interiore passa attraverso la materia. Autodidatta e determinato si lascia trasportare dalle correnti esterne delle emozioni per trovare un proprio equilibrio. Frequenterà, terminati gli studi classici, l’accademia di Brera a Milano.
Viaggerà molto, in Versilia cimentandosi con il marmo delle Apuane con la voglia di sperimentare e di cogliere quanto possibile dalle essenze umane dislocate per il mondo. In Francia apre il suo studio a Parigi, tocca l’Africa, poi il Kirghizistan e Uzbekistan, Mali, l’Oceania e si avvicina agli scultori della Nuova Guinea ammirandone la capacità antica del saper creare.
Nella città di Somma Lombardo è allestita la sala Sangregorio che accoglie pezzi preziosi dell’artista. Bozze, disegni e sculture create con materia diversa ad amalgamarsi come solo gli chef stellati possono creare e immaginare.
Tutti i lavori sfuggono alla definizione di scultura tradizionale e ne mettono in discussione l’idea e la possibilità stessa di esistere. Visitando la Sala Sangregorio si tocca con mano l’effimera esistenza di un pensiero e la consapevolezza che tutto si evolve.
Sono i titoli a condurci per mano negli universi paralleli creati dall’autore.
Entrando, sulla sinistra, si può ammirare la scultura “Fronte dell’Uomo”” che accoglie in quello che appare come un elementare pensiero. Ma è il binomio tra legno, spazi e pietra bianca a rendere complesso e portare all’interno della nostra fronte una domanda.
Continuando il percorso si incontra l’opera “Recipienti Imprevisti”, un misto tra vuoti, legno e pietra; ed è la collocazione dei tre cunei in pietra adagiati sulla base e la stessa cornice di legno a racchiudere lo spazio e lo spazio potrebbe divenire un recipiente?
A fianco “Scala Impossibile”, opera costruita con tre materiali diversi a creare, forse, un torace con le costole a vista per condurci dal basso verso l’alto dove la mezza sfera spezzata potrebbe diventare un cranio, o una delle maschere che tanto l’autore amava.
Si continua con “Pulsazione” sempre tra legno e pietra, l’immagine della scultura si presta a più interpretazioni.
Dalla figura umana, distesa nell’atto di sostenere in equilibrio qualcosa d’altro con la potenza delle gambe, alla celebrazione di un amplesso dove la Pulsazione tra leggerezza e fatica si confondono annodandosi.
Da una pietra bianca e ruvida spicca“De Arbore”, dove l’artista leviga l’idea di uno sguardo timido, un nome scordato? È l’idea interessante che Sangrgorio crea in ognuno di noi dinanzi alle sue opere la vera meraviglia.
Da quattro pietre bianche di forme e dimensioni differenti prende corpo “Studio per l’itinerario nel vuoto”. Qui la percezione è che ognuna di esse crei la supposizione del proseguimento nella forma perché il tutto si uniformi e si concluda attraverso il vuoto posto tra le stesse.
Così ci accoglie “Sequenza Bizantina” lampada posta in orizzontale creata attraverso pietra e legno. La scultura crea e protegge la luce nelle conche del legno sostenendola attraverso il riflesso nella pietra.
Il viaggio si conclude con il tavolo posto al centro della sala a mostrarci la capacità d’armonia tra il basamento di pietra e il ripiano in vetro dove il commensale, lo studioso non perdono lo sguardo su di sè.
Sala Sangragorio – Esposizione permanente -Somma Lombardo, Piazza Vittorio Veneto/e. Ufficio URP (ufficio relazioni pubblico). Orari: lunedì 10-13/16,30-18. Martedì, giovedì, venerdì 10-13. Mercoledì 16,30-18.Sabato 9,30-12. Ingresso gratuito.
Castrenze Calandra