Diverse realtà – Prendere in mano le redini del complesso museale di Sant'Eustorgio, significa affrontare esempi e realtà artistiche che si innestano in un tempo lontano: partendo dalla necropoli paleocristiana del III secolo, fino ad arrivare alla collezione museali che illustra periodi più recenti della pittura sacra italiana. Abbiamo chiesto al nuovo direttore, Andrea Spiriti, quali sono i criteri con cui ha inteso dirigere il complesso e gli studi in merito al riallestimento della collezione del Museo.
In quale direzione si sta muovendo per quanto riguarda il riallestimento museale?
"Fin dai primi giorni del mio incarico abbiamo dato inizio al progetto di ristrutturazione delle collezioni sul piano iconografico con due finalità: la prima di mettere in luce la serie di dipinti conservati nei locali parrocchiali quindi non visibili al pubblico. La seconda è riorganizzare l'intera esposizione della Quadreria in termini di sviluppo iconografico. Un ordine volto cioè alla collocazione delle opere secondo un ordine di Storia della Salvezza giocato sui tre nuclei di Antico Testamento, Nuovo Testamento, Storia della Chiesa, con enfasi sulle tematiche domenicane. Punto di forza e quindi da mettere in risalto è la collezione Giovanni Maria Marone, primo importante nucleo della collezione donato al convento domenicano nel 1663. Questi sono i punti salienti del nuovo progetto di allestimento. Abbiamo giù avuto riscontri positivi da parte della Soprintendenza, aspettiamo solo l'autorizzazione definitiva, che dovrebbe arrivare entro l'estate per iniziare il riassetto completo. Tali lavori coinvolgeranno anche la necropoli paleocristiana, la Cappella Portinari e le solariane".
Altre novità in vista?
"In parallelo alle idee legate al riellestimento, stiamo progettando una serie di pannelli esplicativi di studi sulle collezioni. In parallelo incrementare il sito informatico ora visitabile attraverso un link da quello parrocchiale".
Come è arrivato alla nomina di direttore?
"Qualche anno fa ho visitato, in veste di studioso, la collezione dei dipinti, non solo quelli esposti ma quelli presso la canonica, essendo in gran parte opere del '600-'700, periodo da me molto amato: opere lombarde, legate al mio interesse storico-artistico. E' così nata la volontà di realizzare un volume. Un testo sulle opere pittoriche e scultoree: 'Dipinti mobili e sculture in Sant'Eustorgio: i secoli moderni'. Pubblicazione che in qualche modo coincide con la prima tappa verso un nuovo allestimento".
Per quanto riguarda i collaboratori e lo staff del Museo ci sono novità?
"Attualmente ci sono, come in passato, dei volontari che si occupano della custodia del Museo. Come figura direttiva dal punto di vista amministrativo è stato ufficializzato il restauratore Luciano Formica".
Progetti per il futuro?
"La primissima cosa da fare è realizzare i volumi sulle varie sezioni del patrimonio museale. E' già pronto quello sulla necropoli paleocristiana a cura di Marco Sannazaro, docente di Epigrafia medievale e Archeologia e storia dell'arte paleocristiana e bizantina all'Università Cattolica di Milano. Inoltre, per quanto riguarda la Basilica, è tutta da ristudiare. Tanto è stato detto ma indietro negli anni; studi risalenti a 20-30 anni fa. E' quindi opportuno ritornare su questi grandi temi".
Novità imminente – "Entro fine aprile verrà annunciata una serie, piuttosto nutrita di consulenti che andranno a creare il comitato scientifico. Questo avrà l'incarico specifico di consulenza dei diversi settori artistici che caratterizzano la collezione. Preziose sono infatti le sezioni dedicate per esempio ai tessuti sacri o alle oreficerie sacre. Cariche che verranno assegnate in base alle competenze minuziose e specifiche dei diversi addetti del settore".