Adozione a distanza – Adottare un angelo può comportare in media un investimento di 500 euro. Ma si può anche assicurarsi la 'paternità a distanza' di una porzione di dipinto più ristretta per sole 250 euro. Un Cristo crocefisso può arrivare tuttavia alla già impegnativa cifra di 3500 euro. Ogni impegno, beninteso, con la sua regolare certificazione o ricevuta fiscale in caso di donazioni private. Adotta un dipinto, è la semplice e la tempo stesso geniale trovata messa in atto dalla Pro Loco di Cislago per far procedere speditamente i lavori di recupero, strutturali, dei beni artistici, dell'impiantistica nella storica chiesa di Santa Maria della Neve.
Lavori in corso – Lavori con sorpresa, come spesso accade in questi casi. Cominciato nel 2002, in base ai primi finanziamenti, gestito interamente dalla Pro Loco, su delega della Curia, e la supervisione della Soprintendenza, l'intervento ha avuto nel mirino dapprima il presibiterio, gli affreschi sulle pareti e sulla volta, gravemente danneggiati. Con il secondo lotto, inaugurato, nel giugno 2003, l'attenzione di Paola Bassani, architetto pianificatore a capo del cantiere e dei tecnici del Laboratorio del Restauro di Lainate si è rivolta alla Cappella di Sant'Antonio, in particolare agli afffreschi delle pareti e della volta, alla statura del Santo, al restauro delle formelle lignee e ad un primo intervento stratigrafico su tutto il perimetro murario della chiesa, sul sistema d'allarme.
Il contributo della Regione – Altare maggiore, restauro degli stemmi, della cornice e dell'affresco della Madonna del Parto, la risistemazione del cotto originale e la blindatura della porta della torre campanaria sono gli interventi eseguiti nella terza fase dei lavori, cominciati nel giugno dello scorso anno. Mancava il resto, il raggiungimento complessivo dell'obiettivo: riportare alla luce quella teoria di affreschi che le analisi stratigrafiche avevano lasciato intuire e concludere la messa a norma dell'intero complesso. E qui la Regione Lombardia si è unita 'pesantamente' ai tanti piccoli e grandi sponsor che fino a quel momento avevano sostenuto l'impresa.
L'appello al cuore di Cislago – "Grazie al Fondo di rotazione – racconta l'attivissima presidente della Pro Loco Cislaghese Pinuccia Zardoni – abbiamo ottenuto una cifra consistente, circa la metà rispetto al costo complessivo che ancora dobbiamo sostenere. Un impegno importante, al quale va aggiunto il successo dell'iniziativa "Adotta un dipinto", concepita per permettere a tutti i Cislaghesi di manifestare concretamente il proprio attaccamento all'edificio sacro, alla loro storia". Presentata ufficialmente poche settimane fa, l''adozione a distanza' in realtà è attiva da marzo. "Sono già circa 50000 gli euro raccolti – racconta – la maggior parte dei piccoli lotti in cui abbiamo pensato di dividere i lavori sono andati esauriti. All'appello mancano ancora qualche decina di migliaia di euro". Zardoni, volitiva ed ottimista, annuncia sicuramente la fine dei lavori entro l'anno.
Gli Umiliati – Intanto, con i lavori del quarto lotto, sono cominciate le vere sorprese: nascosti dietro nicchie murate, o coperte da stencil, vere e proprie tappezzerie ottocentesche, sono emersi elementi pittorici che raccontano più nel dettaglio la storia della chiesa, affidata in un primo tempo alla Confraternita laica degli Umiliati, in seguito allontanatia, sul filo dell'eresia. Documenti inerenti alla loro gestione non ve ne sono più, distrutti, alla loro cacciata. Fanno fede, invece, quelli attestati al tempo delle visite pastorali di San Carlo Borromeo, che raccontano lo stato dei dipinti ma non ne spiegano l'origine.
Le sorprese – Poco, ancora, dunque si sa, della "Dormitio Virginis", tema chiave, proprio nel dibattito dogmatico, e iconografia abbastanza rara, in odor di meditazioni eretiche, in cicli affrescati in ambito ecclesiastico. Poco ancora si sa della presenza di una Santa Lucia e di una Sant'Agata, due sante siciliane, mentre dietro i mattoni di una lesena, di cui la Sovrintendenza ha autorizzato la parziale eliminazione, è emersa a figura in piedi uno splendido San Pietro martire da Verona, ucciso a Barlassina con l'accetta, e stralci di una "Natività": di questi impressionano non solo una piccola porzione del Bambino e una parte della figura di San Giuseppe, ma soprattutto uno straordinario e incisivo muso d'asino.
In cerca d'autore – Alla luce di questi e altre preziosi ritrovamenti, la Pro Loco si sta muovendo a riscrivere pagine della storia del Santuario intitolato alla Madonna della Neve per ricordare la miracolosa nevicata dell'agosto del 4° secolo dopo Cristo, con cui la Vergine segnò sul colle Esquilino il perimetro della chiesa da lei voluta e che sarebbe diventata la basilica di S.Maria Maggiore. Per gli affreschi del presbiterio, ricchi di indicazioni aneddotiche sui committenti e privi di un'accesa tensione religiosa, ci possono essere tracce riconducibili all'ambito dei Fiammenghini. Gli affreschi della navata, legati, tranne la figura di Sant'Agata, da una stretta continuità stilistica potrebbere essere riconducibili alla scuola dei Lampugnani, di ambito legnanese. L'asino di Santa Maria, appare in questo senso, assai affine, ad una episodio pittorico coevo in una chiesa di Legnano.