Sensibilità speculari – Essere svizzero, di cultura ebraica, ma amare l'Italia; essere italiano e trovare in Svizzera il senso più profondo dell'ultima parte della propria esistenza. Questo in breve i profili di due al volgere della loro esistenza: quelli di Willy Varlin e Giovanni Testori, animati da profonda amicizia e sensibilità speculari. A Napoli l'artista scoprì i gesti delle mani e dell'esistenza, il critico d'arte a Bondo, residenza svizzera di Varlin, ritrovò l'ancestralità di un linguaggio artistico in via di estinzione nell'Italia degli anni Settanta.
La cenere e il niente – "La cenere e il niente. Scritti per Varlin" è un dipinto di parole che descrivono l'artista svizzero, al secolo Willy Leopold Guggenheim, e le sue opere, ma anche un autoritratto di Testori che, nell'essenzialità espressiva dei corpi ritratti dall'amico, ritrova l'emozione più intima e profonda dell'uomo, ed un linguaggio ancestrale lontano dal simbolo e dall'astrazione di tanta arte concettuale e povera che le Biennali di Venezia degli anni Settante stavano accogliendo. "I grandi poeti hanno l'intuizione dell'epoca e Testori ha avuto la sua", dice Stefano Crespi, quando cita le parole del critico d'arte: "non getteremo alcun fiore sul cadavere di questa Biennale". Il rimando è una kermesse artistica, ormai estranea, nella logica testoriana, al desiderio del corpo, della pittura e dell'emozione profonda dell'uomo.
Un viaggio nell'arte del Novecento – Accanto ai due libri precedenti, "La cenere e il volto. Scritti sulla pittura del Novecento" e "La cenere e la carne. Scritti sulla scultura del Novecento", quello su Varlin costituisce l'ultima tappa di un itinerario percorso da Testori nell'arte del Novecento. Un viaggio psichico, tematico ed espressivo in cui la scrittura è dialettica senza fine della luce e dell'ombra, di un luogo non luogo, quale fu appunto Bondo, "un paese in una valle senza aggettivi", dove la pittura di Varlin arriva alla sua massima espressione: una "grande deflagrazione" del corpo.
Giovanni Testori "La cenere e il niente. Scritti per Varlin"
Presentazione di Stefano Crespi
Villa Gianetti Via Roma 20 Saronno (VA)
Domenica 21 febbraio 2010 ore 16.30
Ingresso libero