Scandita in periodi creativi ben distinti, la pittura di Antonio Scaccabarozzi (Merate 1936 – Santa Maria Hoé 2008) al di la di una legittima storicizzazione, apre, nella sua distinta razionalità ad ampi respiri d'immaginazione capaci di mutare la logica matematica del segno verso una lucidità infantile vivida di gioia istintiva.
Cos' è "Giro completo in Otto Pezzi" (1973, tela fustellata bianca)) se non una struttura che se immaginata sul terreno rimanda al gioco del "mondo", in quella età della vita (succedeva in altri tempi) dove erano sufficienti minimi e poveri elementi a rendere ogni gioco immaginifico.
Pittura di confine, anche, frastagliata agli estremi tanto da rendere pulsanti gli irrequieti frammenti ai bordi della tela insinuanti nella preminenza del rosso, del bianco, del verde, del grigio-giallo.
"Ti distendi e respiri nei colori" recita uno dei più intensi versi di Vittorio Sereni.
Il respiro di Antonio Scaccabarozzi è il respiro dello sguardo insito nel viaggiatore quale egli è stato: Parigi, Londra, Olanda, Spagna, a rubare contaminazioni tonali di muri scrostati o l'unità degli azzurri dei cieli greci, inconfondibili e unici, infinitamente amati dall'artista.
Forse più d'ogni altra opera, "Quantità di Blu Oltremare" (1989, inchiostro su polietilene) rappresenta la mostra "Introduzione al vuoto" a cura di Elisabetta Longari, in corso presso la Nuova Galleria Morone a Milano, in essa si comprende la profonda anima creativa di un artista il cui stupore era, per citare di nuovo Fortini "dell'occhiuta pazienza di addentrarsi a fondo, sempre più a fondo…".
Antonio Scaccabarozzi – Introduzione al vuoto"
Milano, Nuova Galleria Morone, Via Nerino 3
Fino al 24 aprile
Orario. Martedì-sabato 11-19