Trafelati – Passa un po' inosservata, ma intanto la città si dota di un'altra presenza artistica monumentale in vista dell'accoglienza iridata. La nuova scultura in ferro di Pietro Scampini è stata collocata in settimana all'altezza della rotonda alle spalle del cimitero di Casbeno in cima alla salita dei Ronchi che gli atleti delle prove in linea dovranno percorrere un bel po' di volte durante le competizioni di settembre. Arriveranno trafelati dai tornanti quasi alpini e probabilmente del tutto concentrati in altro per ammirarla.
Cono d'ombra – Ma non saranno i soli ad aver difficoltà a notarla. Sarà che è un'opera sottodimensionata rispetto allo spazio in cui è stata collocata; sarà perché l'angolo di visuale non è dei più felici, coperta com'è dalla rotonda stessa, per chi viene dai Ronchi, dal terrapieno del cimitero per chi viene da Casbeno; poco visibile anche per la sua leggerezza e per il colore per chi viene da Viale Europa.
La scultura è la gemella di quella già collocata recentemente ai Giardini Estensi, entrambe cugine, di quella posizionata tempo fa al crocevia della Valcuvia e della Valganna.
La passione genuina – Una sagoma di metallo, in una forma unica, con un unico ciclista in sella nel momento di massima velocità. Anche il colore del materiale, un po' sordo e poco cantante e la sua filiformità proiettata sul verde non rendono giustizia. Ma è un segnale, un altro segnale di qualcosa che sta per succedere. E fa solo piacere che uno scultore autentico e genuino come Scampini, con una autentica e genuina passione per le due ruote abbia la soddisfazione di collocare segni tangibili di questa per la città.