La storia nascosta – Edificio di culto diventato interesse di una tesi di laurea in storia dell'arte, la chiesa di San Cosma e Damiano vede concludere i lavori di restauro, condotti dalla società Arkè di Varese. Interventi che hanno interessato l'interno, nello specifico le decorazioni ad affresco che ne ornano l'unica navata e la zona presbiteriale. "La chiesa deve essere oggetto di altri interventi quale la rimozione di tinteggiatura alle pareti erroneamente messa, e inoltre si deve prevedere la sistemazione del soffitto", spiega Elisabetta Magnani, architetto responsabile dei lavori.
Le cause – "Lo stato di degrado in cui verteva l'edificio era causato da dissesti strutturali – precisa Fulvio Baratelli di Arkè – nel '900 era stata infatti inglobata nella torre campanaria una cisterna per l'acqua; mai utilizzata perchè fin da subito si sono resi conto che l'edificio non avrebbe potuto reggerne il peso". Il lavoro di restauro ha interessato la decorazione pittorica, segnata dal tempo e da cedimenti strutturali diffusi. Consolidamento e risanamento delle superfici, questi i due interventi specifici svolti dai restauratori.
Il più è fatto – La data, le antiche cornici e un cagnolino. Questi sono gli elementi fuoriusciti dalla pulitura e analisi delle parti affrescate. 1493: la datazione ora ben leggibile a lato di una figura nella parete a destra dall'ingresso. In basso spunta, curiosamente, al di fuori della cornice con le figure di santi, un cagnolino nero che dà le spalle all'osservatore. "Abbiamo liberato le cornici originarie – continua Baratelli – ricche di elementi decorativi geometrici, coperte da quelle monocrome risalenti al XVII secolo". Stratificazioni pittoriche storiche documentate nella visita di San Carlo Borromeo del 1560, in cui richiedeva appunto il rifacimento delle cornici.
Tempi e desideri – I restauratori concludono i lavori entro fine luglio, anche se l'inaugurazione ufficiale dell'edificio risistemato è prevista per settembre, mese in cui si celebra la festa del paese. La chiesa che da qualche anno ospita il Presepe, tradizione sentita tra la gente del paese, può tornare ad essere, dopo gli interventi svolti, un luogo di culto frequentato non solo in sporadiche occasioni.
La volontà di tutti – Determinante è stato, per la realizzazione dei lavori di restauro, l'impegno della Pro Loco nella figura del presidente Angelo Carabelli, poichè quando ancora nessuno si era occupato di San Cosma e Damiano, ha speso energia e tempo per ottenere soldi e sensibilizzare l'inizio dei lavori. Accanto a questa, è stata attiva anche la figura di don Angelo che ha fortemente voluto il completo restauro e l'apertura della Chiesa. Prezioso è stato anche il finanziamento della Fondazione Comunitaria del Varesotto. ma come ribadisce Elisabetta Magnani, "il progetto presentato comprendeva anche la posa di riscaldamento e alcuni puntuali interventi, ad oggi impossibili per carenza di fondi".