L'occasione della mostra "Pino Deodato – Filippo La Vaccara. Scultura come il tutto", ospitata dal Museo Internazionale del Design Ceramico di Laveno Mombello (Varese), è un'opportunità per scoprire gli universi immaginifici paralleli di due artisti contemporanei, di generazioni differenti, ma con una sensibilità comune.
Le vicende che da quasi mezzo secolo legano il cinquecentesco Palazzo Perabò alla ceramica risalgono all'istituzione della Civica Raccolta di Terraglia, nata con lo scopo di riunire le collezioni lavenesi che sin dalla fine dell'Ottocento, grazie alla produzione dell'Industria Ceramica Italiana che qui aveva sede, diventano tra le più importanti d'Italia.
L'Assessorato alla Cultura del Comune di Laveno Mombello ha voluto ospitare al MIDeC due scultori legati alla tradizione artistica e artigiana italiana che attinge dal linguaggio popolare, semplice ma non per questo privo di profondità nascosta nelle piccole ed essenziali cose.
Deodato (Nao, Vibo Valentia, 1950) e La Vaccara (Catania, 1972) hanno lastricato il loro percorso pittorico e scultorio di rivelazioni, sapienza, dettagli. Unici nel panorama italiano, esprimono attraverso uno stile figurativo onirico e cristallino l'importanza della mano artefice, con fare antico e sguardo contemporaneo, presentando qui alcuni lavori emblematici. Alcuni video sugli artisti, a corredo dell'esposizione, aiuteranno il visitatore a conoscerli meglio.

Deodato e La Vaccara devono molto alla tradizione della scultura italiana: allo stiacciato di Donatello e alla forza espressiva delle rifiniture dei Della Robbia il primo; alla classicità dei busti di Laurana e alla plasticità di Arturo Martini il secondo. Sposano felicemente l'idea di un'arte che nasce dal lavoro costante e minuzioso per svelare attraverso metafore ed allegorie storie minimali e intime, impregnate di magia e miraggio.

Procedendo nel percorso espositivo dalla prima all'ultima sala, in un dialogo costante con l'acqua e la terra, è possibile scoprire alcune note opere di entrambi: i busti delicati e simbolici di Pino Deodato, le sue sculture da parete; le teste di Filippo La Vaccara, omaggio alla ritrattistica antica rivisitata in chiave moderna, i suoi animali umani e celestiali allo stesso tempo, e due grandi tele pittoriche che ripetono il motivo della finestra, quasi a volere sfondare la parete nell'incontro con il paesaggio circostante, il lungolago, l'oltre.

Frammenti: di storie, di racconti, di poesie, di uomini, animali, luoghi. Una sineddoche della scultura capace di rendere il tutto attraverso una parte, essendo essa stessa, in ogni suo frammento, un linguaggio completo, un universo complesso, integro, intero. La scultura come il tutto.

PINO DEODATO / FILIPPO LA VACCARA
Scultura come il tutto / Sculpture as a whole

a cura di Mercedes Auteri
dal 19.02.2017 al 2.4.2017
Midec, Via Lungolago Perabò 5, Cerro di Laveno Mombello (VA)
Orario: martedì 10.00 -12.30, da mercoledì a domenica 10.00 – 12.30 e 14.30 -17.30, lunedì chiuso.
ultimo ingresso mezz'ora prima della chiusura
ingresso a pagamento comprensivo della visita alla collezione permanente
biglietto intero € 5 – ridotto € 3
bambini fino a 14 anni ingresso gratuito.
INFO: 0332/625551, segreteria@midec.org, www.midec.org