Castiglione e il suo Museo: nuovo allestimento per i preziosi oggetti (arredi liturgici, ma anche paliotti d'altare, corali, crocifissi lignei e argentei e tavolette dipinte) in maggior parte radunati all'interno della "Nuova Scolastica", il ripristinato Teatro-Oratorio della Collegiata, dedicato alla memoria di Mons. Maurizio Galli, Arciprete di Castiglione.
Presentati sabato 2 aprile, i nuovi indirizzi del progetto museale che intende valorizzare non solo i beni immobili, come gli affreschi, ma anche il patrimonio di oggetti. "Tanto per iniziare ci sono nuovi pannelli didattici in italiano e inglese, dislocati in diversi punti del complesso", ha spiegato la Conservatrice Federica Armiraglio. "Ma non è tutto: sarà presto consultabile un virtual tour nel quale poter apprezzare i diversi ambienti della Collegiata. Battistero e "Nuova Scolastica" compresi". Lo stesso illuminato mecenate che nel febbraio del 2010 aveva reso possibile la pubblicazione dello storico volume di Eugenio Cazzani, Castiglione Olona nella storia e nell'arte, ha infatti reso possibile oggi la realizzazione dei sette pannelli didattici.
Interessante anche il progetto di allestimento delle sale del piano terra dell'ex Canonica, in corso di ideazione, da parte di un team composto da tre giovani designers del Politecnico. Laura Galluzzo, Annalinda De Rosa e Iris Keci hanno spiegato gli ideal concept che stanno dietro all'ipotesi museale: "Dare maggior risalto ai dettagli, anche tramite "svelamento" o ingrandimento, poter osservare un'opera da diversi punti di vista e sottolineare le decorazioni manuali e artigianali". Insomma una lente di ingrandimento su un patrimonio che rappresenta un unicum di alto valore e realizzato con elevata perizia ed acribia artistica.
Largo spazio ai preziosi manoscritti di canto corale, spiegati al pubblico da Dario Poretti, organista e
studioso di Canto Ambrosiano e Gregoriano. "Il canto Ambrosiano, che venne elaborato in Occidente a partire dall'VIII secolo, è innanzitutto espressione di fede", ha spiegato Poretti. "E' un canto liturgico in latino, solitamente interpretato da un coro o da un solista. Ci raccontano la bellezza di questa preghiera cantata le carte miniate degli antichi manoscritti, con lettere abitate e rubricate".
E intanto a Castiglione si pensa anche al restauro della pala con la Crocifissione, oggi attribuita al fiorentino Neri di Bicci (1419-1492), ultimo rappresentante di una fortunata stirpe di pittori e di una florida bottega. Pur essendo un tradizionale fondo oro, l'autore riesce ad imprimere alcune novità rinascimentali come il mazzocchio, il copricapo ad anello a scacchi bianchi e neri indossato da uno dei protagonisti. Il dipinto rappresenta un'affollata Crocifissione abitata da oltre cinquanta figure e da una fortissima componente teatrale. E nonostante siano ignote la destinazione e la committenza dell'opera, sono innegabili lo splendore e la ricchezza cromatici, l'abbondanza di foglia d'oro e l'attenzione ai costumi aristocratici. Giunta da Firenze nel 1928 per volontà di Mario Salmi – il primo a dirigere i restauri nella Collegiata nel 1927 – venne ritenuta per diverso tempo opera di Paolo Schiavo.