Un lavoro di équipe, un progetto che nasce dalla ricerca appassionata sulla letteratura degli archetipi e del totemismo. Prende corpo ed è centrato su questi nuclei il progetto artistico "Totem", un vero melting pot tra arte, danza, fotografia e scultura. "Le maschere-sculture in terracotta – racconta Michele Ormas, ospite dei nostri studi – sono state presentate al pubblico attraverso una magnetica performance di danza contemporanea, musica e fotografia. I ballerini e gli acrobati, guidati da Daniele Ludovici, hanno seguito una drammaturgia incentrata sul tema dell'identità, del rito, dei feticci dell'era industriale e contemporanea. In tal modo, l'uso espressivo e personale delle sculture è stato accompagnato da brani di musica strumentale ed elettronica sperimentale. Lo abbiamo definito una sorta di "pellegrinaggio tra gli inferi e i paradisi del proprio mondo psichico", un'antologia di 'ritratti' archetipici dell'uomo, un grappolo di teste umane d'argilla che descrivono le coscienze ataviche e primigenie. In antropologia, un totem è un'entità naturale o soprannaturale che ha un significato simbolico per un clan o tribù, e al quale ci si sente legati per tutta la vita. In alcuni culti sciamanici, il totemismo si avvicina al concetto di "possessione volontaria" poiché i praticanti di queste discipline antiche e primitive entrano in un contatto così profondo con lo "spirito" dell'animale totem da esserne "possedute", come è stato simulato dai danzatori mascherati sulla scena.
Il nostro desiderio è che, ora, questo progetto possa
diventare itinerante ed essere interpretato in altri luoghi".
La coloritura coreografica dell'azione artistica è stata affidata a Daniele Ludovici che spiega: "Ho guidato un gruppo di acrobati, ballerini di danza classica e contemporanea. Nella nostra performance si è venuta a creare anche un'atmosfera raccolta, uno spazio di contemplazione, lontano dalla vasta scala del "monumento" ma più vicino all'ambiente concentrato di un atelier sperimentale. Ed è proprio il forte carattere laboratoriale ad aver caratterizzato l'azione artistica che ha preso corpo nel suggestivo giardino della villa che affianca il castello di Caidate.
Cartamente, uno degli aspetti più interessanti è stato il rapporto con il pubblico che si vede e si sente protagonista e al centro di un evento ogni volta unico".