Indagini, direzioni e presente dell'architettura – Forse nessun altro compito di architettura è tanto denso di connotazioni storiche quanto il progetto di un edificio destinato al culto. La sua prima pietra per l'edificazione fu posta nel 1971. La consacrazione, invece, avvenne più di un decennio dopo: l'8 dicembre 1983. Stiamo parlando della chiesa di Santa Maria Assunta nella frazione di Fagnano Olona, detta Fornaci, un edificio che venne progettato dall'architetto Polvara per volere di Monsignor Molinari. Un'organizzazione di cellule poste in tensione verso il luogo della celebrazione eucaristica. Questo si presenta allo sguardo per chi entra nell'edificio che risolve la sempre drammatica connessione tra ricerca architettonica e ripensamento teologico della liturgia.
Geometria essenziale e forza della luce che penetra dai vetri colorati. Nulla di più. L'aspetto esterno non lascia neppure immaginare la struttura interna ad anello, l'azzaramento dell'apparato decorativo a favore di una nuova aspirazione alla purezza geometrica, l'abbandono del sistema proporzionale e stilistico degli ordini architettonici che hanno governato l'architettura europea. Così il tempio dedicato all'Assunta sperimenta un orientamento planimetrico nuovo con il duplice obiettivo di favorire la partecipazione attiva dei fedeli e di dare visibilità e centralità all'altare. La struttura ad anello diventa, in altre parole, uno spazio capace di orientare i movimenti, lo sguardo e l'ascolto. Quest'idea,
tramandata dai progetti di molti architetti degli anni 60 e 70, rompe la rigidità della direzione degli spazi liturgici, creando uno spazio accogliente e denso di significato.
Anche quì, in questo piccolo centro, appare decisivo il problema di qualificare, diversificandole, le diverse aree liturgiche. All'interno, la chiesa di Fagnano Olona ha tre spazi coordinati armonicamente e destinati alla Liturgia della Parola, all'Eucaristia e alla meditazione individuale. I banchi sono letteralmente attorno all'altare, correggendo la statica e permanente frontalità delle tradizionali costruzioni. L'edificio raggiunge un'efficace sintesi tra valida semplificazione formale e vivida significanza simbolica del sacro. La sensazione di successione, di marcia dove nessuno vede l'altro di fronte, si perde e si scioglie definitivamente nella struttura circolare. Al posto dell'originaria direzione longitudinale quì compare quella trasversale, la forma dell'ellisse aperta e continuamente comunicante.