In tanti si sono messi in fila per il "secondo dialogo" della Pinacoteca di Brera a Milano, serie di celebri confronti tra opere d'arte di diversi musei organizzati dal direttore della Pinacoteca, James Bradburne.
Opera più amata di Brera secondo un sondaggio condotto sul sito della Pinacoteca, il Cristo morto (1480 circa) di Andrea Mantegna è protagonista del secondo dei tre appuntamenti tematici previsti per il 2016.
Dopo il confronto tra i due Sposalizi della Vergine, l'inedita prospettiva del dipinto mantegnesco, al centro del cannocchiale visivo del lungo corridoio, trova eco in due opere posteriori che ne riprendono soggetto e "inquadratura".
Dalla Staatsgalerie di Stoccarda giunge il Cristo morto con gli strumenti della passione (1583-85) di Annibale Carracci, segnato da un modernissimo, sensuale realismo, mentre dalla Galleria Spada di Roma arriva il Compianto sul Cristo morto di Orazio Borgianni (1615), più idealizzato per quanto immerso in una cupezza estrema e postcaravaggesca.
"Questo dialogo mostra come Mantegna fosse un artista contemporaneo in assoluto – spiega il direttore James Bradburne – lui ha sondato profondità che non esistevano prima, ha veramente cambiato il linguaggio dell'arte. Vediamo in confronto con l'Annibale Carracci di Stoccarda o l'Orazio Borgianni della Galleria Spada a Roma, quanto lui, Mantegna, ha avuto un impatto sulle generazioni successive".
Il riallestimento della Pinacoteca non ha riguardato la singola opera d'arte del Mantegna, ma l'intera sala dedicata alla pittura veneta del Quattrocento, con un ritorno di quel respiro che era in una certa misura anche una delle cifre stilistiche degli artisti come, per esempio, Giovanni Bellini.
"Quella che stiamo realizzando a Brera è una rivoluzione copernicana in cui al centro del nostro mondo c'è il visitatore e non l'istituzione. La conversazione fra Andrea Mantegna e Annibale Carracci porta avanti un altro aspetto di questa rivoluzione: creare "dialoghi" con i propri capolavori, senza ricorrere alle "grandi mostre" autoreferenziali, che cannibalizzano l'attenzione dei visitatori per le collezioni permanenti del museo".
Niente stravaganze, dunque, al contrario di ciò che molta stampa (e televisione) proclama unanime e con toni altisonanti, ma diverse piccole modifiche apprezzabili, che tendono soprattutto alla chiarezza del percorso.

Prossimi cambiamenti annunciati? Il "terzo dialogo" attorno a Caravaggio, la riapertura della porta centrale d'ingresso, il trasferimento nel 2018 delle collezioni di arte moderna a Palazzo Citterio, il rilancio della Biblioteca Braidense, l'apertura di un bar. Vedremo se la rivoluzione dei direttori tanto voluta dal Governo avrà esiti sempre più concreti.

Secondo dialogo. Attorno a Mantegna
Pinacoteca di Brera, via Brera 28, Milano
fino al 25 settembre da martedì a domenica ore 8.30-19.15, giovedì fino alle 22.15, 10/7 euro, ingresso gratuito ogni prima domenica del mese, 02.72263264/229 www.pinacotecabrera.org.