Il titolo di questo terzo episodio “Per far crescere un bambino occorre l’intero villaggio” riprende un altro proverbio in lingua wolof che racconta l’essenza dei concetti di collettività e di aiuto reciproco ancora molto vivi a queste latitudini ma che forse nelle nostre città si sono un po’ persi.
Vi propongo ora un brano tratto da “Un albergo a mille Stelle”, Aporema Edizioni, dal titolo “Occhi”. Si tratta anche in questo caso di un episodio vero al quale ho assistito percorrendo le strade poco battute del Senegal.
Buona lettura!
C’è una bambina con lunghe trecce colorate, sta in braccio alla sua mamma, in un villaggio disperso nel delta del Sine-Saloum, a sud-est di Dakar. Al rumoroso arrivo di noi viaggiatori, la donna ripete alla piccola «Toubab, Toubab! Uomo Bianco!» La bimba tende la mano e una viaggiatrice le si avvicina con un sorriso, alzando gli occhiali da sole per accarezzarla con lo sguardo. Il viso della bambina dapprima si fa incredulo, poi spaventato e infine si riempie di copiose lacrime. La mamma, quasi per scusarsi, indica il volto della ragazza: «Les yeux, gli occhi» spiega.
La bambina non aveva mai visto occhi azzurri.
In molte fiabe africane il personaggio descritto con gli occhi azzurri è il diavolo.
Sud del Senegal, ai confini con il Gambia, 16 agosto 2012
Ivo Stelluti,
Il Viaggiator Curioso