Arcumeggia – "Adesso mi prende un po' di riposo. Sono mesi che non tiro il fiato". A raccomandarsi un po' di stacco da una frenetica attività espositiva che l'ha tenuto occupato sicuramente gran parte dei week end dell'anno è Luigi Sangalli, titolare della SanGalleria, piccolo ma ormai ambitissimo spazio mostre nel cuore del paese dipinto.
Un trend felice che ha avuto il suo inizio già l'anno scorso con la preziosa mostra dedicata alle incisioni di Luigi Russolo, 1500 presenze, seguita da quella dedicata all'altro grande incisore valcuviano Marco Costantini, nel gennaio di quest'anno. A ruota poi sono venute le mostre dedicate a Innocente Salvini, che si è snodata lungo tutta l'estate fino ad autunno inoltrato e l'ultimo omaggio ad Albino Reggiori, inaugurato poche settimane dopo la morte del grande lavenese.
Una mostra che, prevista la chiusura a inizio dicembre, va avanti tuttora; e – promette Sangalli – continuerà anche nel periodo natalizio la domenica, su prenotazione.
Anche per Reggiori si parla di quasi duemila persone in visita "in alcuni casi arrivano comitive dalla Francia o dalla Germania, o dal nord Italia" spiega il gallerista-fotografo "anche durante la stagione che non invoglia l'appassionato locale a salire ad Arcumeggia. L'ultima volta ho allestito una sorta di piccolo cinema in galleria proiettando un documentario sull'arte di Reggiori. La gente è rimasta lì seduta tutto il pomeriggio".
Ambiente raccolto, piccole mostre, opere spesso inedite, a volte autentiche chicche. La ricetta Sangalli è fatta di questi dettagli: e poi c'è Arcumeggia, naturalmente, e negli ultimi tempi sopratutto una sagace politica di affermazione artistica e divulgazione messa in atto dagli attori istituzionali, comune di Casalzuigno e Provincia in testa.
L'exploit però è stato toccato con la mostra dedicata a Innocente Salvini, che senza il crisma dell'ufficialità, facendo fede le firme lasciate sui registri, dovrebbe aver abbondamente superato le tremila presenze. Un successo sul quale a distanza di mesi Sangalli ha ancora qualche sassolino da togliersi dalla scarpa.
"Era una mostra da farsi in autonomia rispetto a quella del Castello di Masnago – ricorda Sangalli – poi però ci chiesero di avvicinare i due eventi. Dovemmo posticipare la nostra. Eppure quando fu il momento mettere insieme il materiale per il catalogo ci venne detto dagli orgaznizzatori (Opera d'arte, di Milano, ndr) che il loro catalogo era già in stampa. Così dovemmo farcene uno per conto nostro".
La beffa, dunque; non il danno. Dal momento che in stretti termini di rapporto la mostra di Arcumeggia ha ampiamente battuto quella di Masnago: un quasi identico numero di visitatori per entrambe, ma con il Museo varesino aperto molto di più della piccola galleria.
"Ho sentito dire dal direttore dei Musei Civici Pedroli, proprio in merito, a queste cifre, che il bello della del territorio varesino è poter contare su tanti luoghi espositivi e che la somma è importante. Mi permetto di dissentire. Non mi è sembrata granché come spiegazione".
E intanto – dopo il riposo di gennaio e febbraio – l'attività della galleria è già scritta anche per il 2007, sebbene nel dettaglio Sangalli non si voglia sbilanciare. Una mostra dedicata al "corpo femminile", a seguire una piccola ma unica collezione di incisioni di Giovanni Battista Piranesi, proveniente da una pregiata collezione del varesotto e infine una riscoperta di uno dei tanti artisti locali precocemente dimenticati, Luciano Ferriani, olii e disegni.