Busto A. – Gli alberi hanno una voce. E’ quella del silenzio, che prende per mano le emozioni e che si sente osservando le opere di Renato Morlacchi in mostra dal 5 febbraio in occasione della personale allestita allo Spazio Arte Carlo Farioli.
Lavori che risentono del profondo contatto meditativo dell’artista con la Natura che vive cercando, ” di entrarci dentro , a piccoli passi, attraverso i colori del bosco e il silenzio degli alberi dal quale prende il titolo la mostra. ” Un silenzio dice – che fa rumore… basta saperlo ascoltare”.
Fondamentale per Morlacchi è guardarsi attorno e osservare. E mentre gli occhi e lo sguardo si liberano nell’infinito del bosco, rendersi conto che anche l’imbattersi in un ramo o in un pezzo di radice diventa uno spunto di ispirazione.
“Raccoglierlo e inserirlo in un’opera – precisa l’artista – è il mio principale intento in questo personale processo evolutivo”. Nella recente ricerca creativa infatti, Morlacchi ha sostituito colori e pennelli con i materiali offerti dalla natura, come legni e sassi tra i quali pare sentire la “voce” di quel silenzio, invisibile e impalpabile. Una “presenza” però che si avverte nelle opere perchè capace di gridare verità intime e segrete e di raggiungere l’anima di chi le osserva mentre il rumore della vita si fa assordante.
I lavori di Morlacchi nascono dunque da uno stato emotivo e mentale che l’artista prova e ci restituisce in una fusione di sentimenti provati ed espressi.
In occasione dell’inaugurazione in programma sabato alle 17, è previsto un reading musicale, a cura della poetessa Maria Rosaria Memoli, con brani estratti da sue raccolte. Sarà accompagnata dalle composizioni musicali di Raffaele Viganò.
La mostra, a cura di Lara Scandroglio, rimarrà in calendario sino al 13 febbraio e sarà visitabile nei seguenti orari: da giovedì a sabato 16.30-19; domenica 10.30-12/16.30-19.
Note biografiche:
Renato Morlacchi nasce nel 1954 a Legnano. La sua passione per l’arte ha origini molto lontane, sin dai primi disegni scolastici. Tra la fine degli anni ’80 e ’90, frequenta un corso di pittura con il maestro Bruseghan. L’ esperienza decennale lo condurrà verso una ricerca dell’elaborazione di tecniche pittoriche. La cura e la conquista del bello, già presenti in età scolastica, sono state una costante di questa passione artistica. Fino a pochi anni fa, l’attenzione era assorbita da una ricerca tecnica e dall’elaborazione di soggetti ed elementi naturali. Anche quando la passione per la fotografia ha fatto il suo ingresso, lo sguardo si è quasi ancorato verso espressioni sempre più realistiche, mettendone in risalto un’esigenza di perfezione. Mostre: numerose le personali e le collettive organizzate e alle quali ha partecipato.
“La cura e la conquista del bello – dice – sono una costante della mia passione artistica. Incontro la materia che segna il passaggi; una soglia per altre creazioni d’essere”.
Maria Rosaria Memoli, Napoli 1963, è docente, consulente autobiografica esperta in metodologie autobiografiche, (diplomata LUA). Dice di sè: “Scrivere è ogni volta viaggiare con una penna e un quaderno restando seduti”.
A.V.