Domodossola – Un viaggio poetico tra la solidità della materia e la leggerezza della sua rappresentazione la mostra “Sfumature” degli artisti Riccardo Monte e Katie May ospitata nelle sale dell’Artoteca Di-Se. Si diceva materia e rappresentazione: la solidità, rappresentata dal legno, e la leggerezza della sua raffgurazione, la fotografia. Tronchi d’albero cresciuti nelle valli alpine sono forgiati dalle sapienti mani di Riccardo Monte che dà loro forma senza mai trasfigurarli o far dimenticare le origini. Le stesse opere sono catturate dall’obiettivo della May, che ne raccontano la storia. Ciocchi di legno, semplici e autentici, ora oggetti d’arte e di design.
Riccardo Monte è un architetto che ama il suo mestiere. Dopo anni di lavoro e studio all’estero, decide di tornare in Italia, a Ornavasso (VB), dove apre il suo studio. La sua idea di design lo porta a creare oggetti elementari ricavati direttamente dall’uso della materia nella sua purezza.
Katie May, nata e cresciuta nel Somerset inglese, è fotografa. Da anni segue il lavoro di Monte, ne osserva e cattura il processo creativo e di trasformazione del legno. Il suo è un danzare tra luce naturale e ombre, un giocare con ritmi e movimenti davanti e dietro la macchina fotografica, tra contemplazione e riflessione.
Nel percorso espositivo della mostra, il lavoro di Monte inizia da un’accurata ricerca del legno. Una volta trovato, la metamorfosi avviene studiando le proprietà di ogni singolo pezzo: il peso, la scala, le peculiarità diventano le fondamenta per l’esecuzione di ogni singola opera. Ecco allora che il metodo proposto da Monte, semplice e discreto, si ispirata alla tradizione architettonica delle Alpi e a una genuina ammirazione per la cultura Walser.
Dice l’artista: “Le opere esposte nascono da un processo che intende enfatizzare la bellezza del legno in tutti i suoi aspetti, la materia è lasciata intatta, l’intervento umano si minimizza, il legno rimane l’attore principale della scena. La finitura è ottenuta con il fuoco. Non ci sono prodotti chimici. Niente additivi. Nessuna vernice. In questa collezione di oggetti senza tempo, il fuoco è la finitura, il legno è la materia, la loro forma è dettata dalla natura, l’obiettivo rimane la ricerca dell’armonia e delle proporzioni: la bellezza”.
Un’intera parete è dedicata ai taglieri, di dimensioni e fattura sempre diversi. Noce, rovere, castagno, acacia, larice, acero, faggio, un racconto della nostra storia, quella delle Alpi. Ogni tagliere esposto è acquistabile e parte del ricavato della vendita andrà all’ODV Centro Aiuti per l’Etiopia di Verbania. Un legame importante, questo con l’Etiopia, che lega “Sfumature” a un’altra mostra aperta in contemporanea e visitabile a Casa De Rodis, sempre a Domodossola dal titolo “Ethiopia. Viaggio per immagini e forme alla scoperta del paese”, Si tratta di un itinerario ideale attraverso le immagini realizzate dal fotografo Marco Albizzati, in collaborazione con Centro Aiuti per l’Etiopia e Collezione Poscio. Un’occasione importante per fare luce sulla gravissima emergenza umanitaria e la guerra civile che stanno colpendo il Paese africano (abitato da più di 100 milioni di persone) e di cui ci si sta parlando pochissimo.
Sfumature nasce all’interno del progetto Interreg Italia-Svizzera “Di-Se – DiSegnare il territorio”, tre anni all’insegna del disegno e dell’arte a cura di Associazione Musei d’Ossola, Museumzentrum La Caverna di Naters e Associazione Asilo Bianco.
Nel’ambito della mostra “Sfumatore”, che proseguirà sino al 9 gennaio, sono stati organizzati due appuntamenti: sabato 18 e mercoledì 29 dicembre, alle 16, si svolgerà una dimostrazione dal vivo del processo di carbonizzazione del legno con l’artista.Orari per il pubblico: venerdì 15-18; sabato e domenica 10-12 / 15-18. Dal 21 al 30 dicembre tutti i giorni 15-18. Chiuso 25-26-27-31 dicembre e 1 gennaio
Al finissage, sarà presente l’artista che accompagnerà i presenti in una visita guidata.