Tradizioni lontane – L'11 novembre è da tempi lontani, la giornata in cui si ricorda San Martino. Il personaggio famoso nella storia religiosa, nato in Pannonia e morto nel 397 fu uno dei santi più popolari dell'Europa occidentale. Una festa che arriva da molto lontano e che viene ricordata ogni anno in diversi luoghi, perchè molti sono i paesi e comuni che hanno scelto come patrono proprio questo personaggio storico, soldato e poi vescovo di Tours nel 371. Secondo la tradizione, ed è il gesto con cui spesso lo si ricorda, avrebbe dato prova della sua carità e anche per il prossimo tagliando in due il suo mantello e donandone metà ad un povero.
Festa in paese – Quest'anno è l'Accademia dei Curiosi, in collaborazione con la parrocchia di Malnate, ad aver organizzato i giorni di festa di inizio novembre. Tra gli eventi in programma anche una mostra sulla figura del Santo, curata dalla storica dell'arte varesina Paola Viotto: 'San mARTino'. Una serie di riproduzioni fotografiche che ripercorrono sulla strada dell'arte la rappresentazione del personaggio religioso. "Uno studio – anticipa Viotto – sull'iconografia del Santo a partire dalle testimonianze più antiche che si trovano a Ravenna in Sant'Apollinare Nuovo, fino ad esempi del nostro territorio. Un'attenzione particolare al periodo del Medioevo quando si sviluppano due iconografie del Santo legate alla figura del Vescovo e al famoso gesto del dono del mantello. Quest'ultimo è un segno distintivo tipologico: il dono del mantello al povero è il gesto di Cristo stesso. E' inoltre un simbolo di carità molto forte, non a caso numerose confraternite, gruppi religiosi, si sono dedicati alla figura di San Martino".
Il folklore – Accanto alla tradizione artistica, che accompagna la figura del Santo, in passato era molto forte tale presenza all'interno del mondo contadino; un pizzico di folklore che a volte si ritrova ancora oggi in alcune situazioni particolari. "La festa dedicata a San Martino cade esattamante sul finire del calendario agricolo, quando si facevano i conti dell'annata di raccolto; era un periodo di abbondanza di cibo. Era il momento del trasloco, del passaggio dalla stagione estiva all'inverno – spiega la Viotto – ancora recentemente in alcuni dialetti è utilizzato il termine 'fare san martino', per dire 'fare trasloco'. Nei paesi nordici, al di là delle Alpi, questi rituali sono ancora oggi molto sentiti; la consumazione dell'oca a tavola nel giorno di festa per esempio, o i bambini, soprattutto in Germania che ancora girano di notte con le lanterne".
Devoti a San Martino – Una piccola sezione della mostra è dedicata alla presenza della figura del Santo nel nostro territorio. "Innumerevoli sono le chiese ad esso dedicate – racconta la studiosa – le immagini che lo rappresentano son inceve piuttosto scarse. A Vedano ci sono sia delle vetrate che un bassorilievo, a Varese c'era un affresco sull'omonima chiesa che è andato perduto". Una mostra dunque di un certo spessore storico – artistico, che permette a tutti di conoscere la figura di San Martino tra arte, storia, tradizione, curiosità.
San Martino nel 2008 – 'Che farebbe San Martino all'alba del Terzo Millennio?' Titolo questo dell'incontro con Rino Cammilleri in programma per sabato 8 novembre, ore 20.45 presso l'Oratorio femminile, nell'ambito della festa malnatese.
'San mARTino. Iconografia del Patrono di Malnate'
inaugurazione sabato 8 novembre ore 16.00
Centro Parrocchiale
presentazione di Paola Viotto
a cura dell'Accademia dei Curiosi
e del Centro Culturale Parrocchiale Mons. Sonzini
Malnate