In piena continuità e senza traumi, il Sistema Museale Archeologico varesino (SIMarch) ha rinnovato i suoi vertici istituzionali. Decaduta la titolarità dell'ex presidente, Giangiacomo Longoni, il suo posto è stato preso dalla sua erede sulla poltrona dell'assessorato al Marketing Territoriale di Villa Recalcati, Claudia Colombo. Una nomina decisa all'unanimità dai membri presenti all'incontro, assessori e direttori dei musei, facenti parte del sistema, riconoscimento al ruolo cardine sin qui svolto dalla Provincia e al suo peso politico. Nel ruolo di vice, in funzione più operativa, è confermata Elena Pedretti, assessore alla cultura del comune di Sesto Calende.
"La Provincia ha sin qui lavorato molto e bene per il Simarch – commenta la stessa Pedretti – è un 'ente super partes e la nostra intenzione è proprio quella di continuare in questo orizzonte di fiducia". Per il neoassessore Colombo è venuto dunque il tempo di formalizzare un altro preciso ambito di responsabilità, in un ruolo assessorile che, dopo pochi mesi di insediamento – è ancora in fase di conoscenza. Un compito non facile, quello del politico, il cui ruolo serve da fidejussione, da garante, ma anche stimolo verso la tutela del patrimonio all'interno di una provincia che ha dimostrato in passato di volersene occupare fattivamente, ma che ha ancora molta strada da fare, in termini di programmazioni organiche.
"Sono onorata di ricoprire questa carica e spero di poter contribuire in modo efficace allo sviluppo del Sistema Museale Archeologico della Provincia di Varese – ha dichiarato dal canto il neopresidente Claudia Colombo – perchè è un esempio di sinergia vincente tra la Provincia e gli altri Comuni interessati, che hanno deciso di unire le loro forze per far confluire i preziosi reperti disseminati nel nostro territorio in un patrimonio comune, a beneficio di tutta la cittadinanza. Infine vorrei ringraziare per l'importante lavoro svolto la dottoressa Maddalena Pizzo."
Il Simarch, creatura relativamente giovane, intanto è sul punto di licenziare, con qualche mese di ritardo, il previsto catalogo sulla cultura di Golasecca che in quanto tale va a toccare gli ambiti precipui di alcune tra le principali realtà museali archeologiche del nostro territorio, con escursioni anche nelle aree piemontesi e dell'Emilia Romagna. Ma altre novità sono in vista oltre alla prossima possibile adesione del Museo degli Studi Patrii di Gallarate. "Già finanziati – anticipa Elena Pedretti – sono due progetti destinati alle scuole: un primo progetto didattico che coinvolgerà le insegnanti, in prima battuta, e poi gli studenti con un piano di lavoro coordinato con tutte le realtà museali e l'identificazione di una persona in grado di avere sia competenze archeologice, che didattiche ma anche di relazioni con gli enti e le sovrintendenze. L'altro destinato a far realizzare dagli studenti un logo che possa organicamente rappresentare tutto il Sistema Archeologico provinciale": Alle viste anche la traduzione in inglese del sito e la realizzazione di piccoli cataloghi, più agevoli e destinati alla fruizione di tutti.
Ma nononstante i lavori incorso, nessuno si nasconde che il Simarch sia una macchina che non gira ancora come dovrebbe. La stessa Maddalena Pizzo, coordinatrice dei sistemi museali per conto della Provincia di Varese ammette: "Mi sembra di constatare a volte una tendenza a pensare che dal momento che è stato creato il sistema integrato questo da solo basti a risolvere i problemi. Spesso ci si dimentica che i processi di condivisione delle realtà museali nascono dal basso, dalle persone". Insomma il lavoro prosegue, ma l'abitudine a pensarsi insieme, tutti insieme, e remare tutti nella stessa direzione e alla stessa velocità, quello è ancora un traguardo da raggiungere. Intanto, buon lavoro assessore Colombo.