Milano – L’allestimento minimale messo in atto da Renata Fabbri per la personale “Sporgersi nella notte” di Sophie Ko , valorizza esponenzialmente il lavoro della giovane artista georgiana, nata a Tiblisi nel 1981 ma da anni residente a Milano.
Il lavoro di Sophie Ko si fonda su tre concetti portanti quali la memoria, la spiritualità, la materia.
Quest’ultimo si rifà all’idea di terra madre, elemento atavico e simbolo di generativo.
Nell’infondere pigmenti colorati alla materia e concentrando questa nell’ambito della cornice, l’artista compie un atto materiale e spirituale, elevando l’opera dall’orizzontalità del terreno alla verticalità della parete espositiva, affinché divenga fulcro visivo, punto dal quale iniziare una riflessione storico oggettiva tale da portare verso l’origine della memoria creativa.
A conferire consistenza ai concetti presenti nel lavoro di Sophie Ko, concorre la minimalità di oggetti posti alla base di alcuni contesti materici: un frutto, una conchiglia, sino ad arrivare ad una lamiera contorta, simile a una parete rocciosa, sulla quale spiccano mazzi di primule.
A definire il sorgere di nuova linfa sulla granicità della storia e della memoria.
Sophie Ko – “Sporgersi nella notte”
Renata Fabbri Arte Contemporanea,
Via Stoppani 15/c., Milano
Fino al 28 aprile
Orario:martedì – sabato 15,30-19,30
Mauro Bianchini