Le basi delle opere di Paolo Scirpa si fondano su due forme simbolo della storia del mondo e dell'uomo: il cerchio e il quadrato.
All'interno di tali forme, Scirpa pone ad eguale distanza uno dall'altro, una serie di tubi al neon di differente colore, tanto da dare vita ad un percorso infinito, come a dire, dall'origine all'eternità, dal gesto primordiale, visibile nella sequenza iniziale di 2001 Odissea nello spazio, al mistero del monolite.
In quell'oltre indecifrabile, la nostra percezione visiva scopre lo stupore dell'impossibilità di fermarsi su un punto definito, attratta quasi febbrilmente dal tentativo di percorrere, con ordine regolare, la successione dei neon e, allo stesso tempo, di comprendere il luogo finale di quel percorso, tanto che in "Ludoscopio n. 34. Pozzo-espansione" ci si trova ai piedi di un pozzo e, nel guardarvi dentro, si è colti da vertigini.
Il titolo della personale di Paolo Scirpa "Luce vera- spazio simulato" a cura di Marco Meneguzzo, in corso presso la Galleria Allegra Ravizza di Milano, suona come chiave di lettura, poiché ogni fiaba inizia con elementi razionali per mutare, nel suo evolversi, in spazi fantastici e irreali.
A tal punto, ogni adulto, per crescere, dovrebbe stabilire, osservando le opere di Scirpa, quanto spazio il suo mondo interiore riserva alla fiaba.
Paolo Scirpa – "Luce vera – spazio simulato"
Milano, Galleria Allegra Ravizza, via Gorani 8
Fino al 19 gennaio 2013
Orari: da martedì a venerdì, dalle 11.30 alle 19.00