Varese – Antonio Testa è tornato al Museo Castiglioni con la mostra “Il Canto della Terra”. Dopo il grande successo della prima edizione, conclusasi lo scorso maggio, il museo etno-archeologico sito nel parco di Villa Toeplitz prosegue con questa valida offerta didattica che promette di essere più ricca rispetto alla precedente. Il lavoro dell’etnomusicologo Testa si incentra non solo sull’interazione tra bambini, ragazzi e la musica delle origini e della natura, ma vedrà anche l’aggiunta di ulteriori laboratori, come quello dal titolo “Diamo voce all’immagine”.
L’esposizione “il Canto della Terra” raccoglie e documenta centinaia di oggetti sonori appartenenti al regno minerale, vegetale e animale abbinate al percorso da vedere, sentire e suonare: insomma, non si tratta proprio della classica mostra, bensì di un progetto didattico educativo in grado di coinvolgere grandi e piccini. Il tutto è collocato in una stanza della natura dove il visitatore entrerà in contatto con strumenti musicali di ogni sorta legati ad un itinerario teorico pratico per scoprire come i suoni abbiano animato la preistoria e la storia dell’uomo, prima dell’avvento della meccanica e dell’elettronica, quando l’interazione tra uomo e natura era assoluta.
Antonio Testa, che guida i percorsi, è musicista, percussionista, musicoterapeuta ed insegnante di propedeutica musicale, e da anni si dedica alla ricerca e alla sperimentazione su strumenti e suoni della natura. Dagli anni ’80 ha sviluppato progetti artistici e didattici in collaborazione con le scuole, università, teatri, musei, ospedali psichiatrici e carceri utilizzando il metodo “Giocare con i suoni” da lui ideato (ed edito da Alpha Centauri/BMG Ricordi), nel 2000. Il suo “Canto della Terra” si articola in quattro percorsi diversificati a seconda della fascia d’età dei partecipanti: I quattro elementi, la musica della preistoria, della natura e quella delle origini, sono dedicati prevalentemente alle scuole, da quelle dell’infanzia alle superiori, ma aperti e disponibili a tutti i visitatori.
Per gli istituti, orari e giorni di visita sono da concordare con il Museo Castiglioni, mentre per le famiglie e tutti coloro che vogliono parteciparvi il sabato è il giorno adatto. Durante questa giornata, infatti, sono disponibili ben due percorsi: uno alle 11 ed uno alle 15.30.
Teoria e pratica musicale qui trovano una relazione in completa armonia. Si, perché in questa mostra non si è semplici spettatori, ma parte attiva dell’esposizione stessa venendo coinvolti a suonare qualsiasi cosa vi circondi.
Ileana Trovarelli