battistero Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/battistero/ L'arte della provincia di Varese. Thu, 19 Jul 2018 09:45:53 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png battistero Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/battistero/ 32 32 Un “raggio di Giotto” al Battistero di Varese https://www.artevarese.com/un-raggio-di-giotto-al-battistero-di-varese/ https://www.artevarese.com/un-raggio-di-giotto-al-battistero-di-varese/#respond Thu, 19 Jul 2018 09:45:53 +0000 https://www.artevarese.com/?p=46050 “Il quale maestro Giotto, tornato da Milano, che il nostro comune ve l’aveva mandato, al servizio del signor di Milano, passò di questa vita”. Così il cronistra fiorentino Giovanni Villani ricorda un soggiorno di Giotto a Milano, successivo al ritorno da Napoli. Un periodo non lungo, che si dovrebbe fissare attorno al 1335-1336, poco prima […]

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Il quale maestro Giotto, tornato da Milano, che il nostro comune ve l’aveva mandato, al servizio del signor di Milano, passò di questa vita”. Così il cronistra fiorentino Giovanni Villani ricorda un soggiorno di Giotto a Milano, successivo al ritorno da Napoli. Un periodo non lungo, che si dovrebbe fissare attorno al 1335-1336, poco prima della sua morte, avvenuta nel 1337.

L’attività nel capoluogo milanese si inserì in una fase di forte espansione economico-commerciale della città, coincidente con l’affermazione politica dei Visconti. Sia Azzone (Signore di Milano dal 1330 al 1339), sia lo zio Giovanni arcivescovo di Milano, furono sostenitori di una vera e propria riqualificazione urbanistica e artistica della città, attestata dalla contemporanea presenza di uno scultore toscano come Giovanni di Balduccio e connessa all’affermazione del proprio prestigio dinastico e istituzionale.

Di questo breve passaggio restano altissimi echi in affreschi che risentono in maniera molto forte del tardo linguaggio giottesco: su tutti la Crocifissione  che possiamo ammirare in quella che era la cappella ducale, l’attuale Chiesa di San Gottardo in Corte.

Il passaggio del Maestro, ormai anziano, e dei suoi più stretti collaboratori, determinò un’importante svolta, anche dal punto di vista tecnico, nel panorama figurativo lombardo, soprattutto in sedi più o meno direttamente legate al mecenatismo visconteo, che si protrasse oltre alla metà del Trecento con la presenza di artisti formatisi nei cantieri giotteschi, come il fiorentino Giusto de’ Menabuoi nell’abbazia umiliata di Viboldone, a pochi chilometri da Chiaravalle, e la personalità di Giovanni da Milano, attivo in Toscana nel terzo quarto del XIV secolo.

È certo però che Giotto non giunse in una terra artisticamente deserta, ma piuttosto nel bel mezzo di una risolgente attività costituita da rapporti e influenze, innestati in una tradizione figurativa locale caratterizzata dal realismo e da un gusto tutto particolare per la narrazione.

Tanto noto quanto velato di mistero, l’anonimo “Maestro della Tomba Fissiraga”, così chiamato per via dei suoi affreschi, datati attorno al 1316, che decorano la tomba di Antonio Fissiraga in San Francesco a Lodi, è certamente una tra le personalità della pittura lombarda del primo Trecento più incisive. È la sua presenza nel Battistero di san Giovanni a Varese a portare sostanziali novità, rinnovando radicalmente il panorama dell’attività pittorica locale.

Nell’area presbiteriale del Battistero varesino si concentra una ricchissima antologia di pitture eterogenee per stile, qualità e cronologia. Tra queste spicca la Madonna della Misericordia, la cui data di esecuzione cadrebbe circa venti anni prima dell’arrivo di Giotto a Milano. Gli studi di Santina Novelli sono riusciti infatti a mettere in luce committenza e datazione, grazie allo stemma (a bande scure su sfondo bianco) con il cappello cardinalizio, raffigurato accanto alla figura della Madonna e ricondotto a Luca Fieschi, giovane cardinale genovese, amico di papa Bonifacio VIII, particolarmente in vista alla corte di Avignone. L’identità del committente è confermata inoltre da due lettere papali, conservate presso gli archivi vaticani, nelle quali si fa riferimento a benefici ecclesiastici conferiti ad un canonico varesino che dovrebbe essere un familiare (“non necessariamente un consanguineo”, sottolinea la Novelli) del cardinale Fieschi. Non solo: altri documenti confermerebbero la presenza del giovane cardinale proprio negli anni Dieci del Trecento, in visita al parente Prevosto di Varese.

Sulla stessa parete di fondo del presbiterio rimangono un frammento di Crocifissione che ci permette tuttavia di cogliere il sapiente tocco del Maestro nella decorazione del perizoma leggerissimo di Cristo o nella figura di san Giovanni ai piedi della croce, e una Madonna con Bambino e San Giovanni Battista, la cui impostazione rimanda al dipinto votivo lodigiano.

Nella grande scena di un’altra Crocifissione, quella sulla parete destra dell’arcone trionfale, il pittore trova l’occasione di cimentarsi nell’azione e il racconto giunge a una carica drammatica di particolare intensità, resa tramite una minuzione e realistica passione per i dettagli.

La drammaticità di questo affresco contrasta con la ieraticità degli Apostoli e Santi della parete meridionale del presbiterio. La critica non è stata unanime nell’attribuire questa teoria al Maestro della tomba Fissiraga, ma la qualità è notevole e non pochi sono i caratteri comuni ai tratti ticipi del pittore.

Dunque un compendio di affreschi fondamentale che ci aiuta a capire come questo Maestro “girovago” in Italia abbia saputo portare a Varese precocemente il linguaggio stilistico germinato dalla Basilica Superiore di Assisi.

 

Massimo Biumi

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Lune svelate https://www.artevarese.com/lune-svelate/ https://www.artevarese.com/lune-svelate/#respond Tue, 10 Jul 2018 14:25:59 +0000 https://www.artevarese.com/?p=45981 Torna la Luna ad illuminare il cielo d’estate con “Lune Svelate”, opera di Luca Missoni al Battistero di Velate, seicentesca chiesetta ai piedi del Sacro Monte di Varese trasformata per l’occasione in una notte buia. Un viaggio di conoscenza, tra realtà e rappresentazione, attraverso luce, colore e oscurità, offerto nel borgo più antico della cittadina […]

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Torna la Luna ad illuminare il cielo d’estate con “Lune Svelate”, opera di Luca Missoni al Battistero di Velate, seicentesca chiesetta ai piedi del Sacro Monte di Varese trasformata per l’occasione in una notte buia. Un viaggio di conoscenza, tra realtà e rappresentazione, attraverso luce, colore e oscurità, offerto nel borgo più antico della cittadina prealpina dal 14 luglio fino al 12 agosto, in perfetta coincidenza con la Luna nuova di metà luglio e per tutta la durata di un ciclo lunare.

La Luna è protagonista assoluta dello statement d’artista di Luca Missoni. Da sempre appassionato di astronomia e di fotografia, che è parte essenziale della sua ricerca visiva, Missoni è stato definito “un tecnico professionista e insieme un poeta, un abile artigiano e uno scienziato rigoroso, un creativo appassionato”: “Amo scoprire le  potenzialità, andare oltre i risultati per cui un certo meccanismo è stato concepito”, dice l’artista.

L’installazione calendarizzata a Varese, nata da una collaborazione con Carla Tocchetti, prevede anche un’apertura speciale notturna del Battistero di Velate il 27 luglio dalle 21 alle 24, in occasione di due fenomeni astronomici in concomitanza: un incontro ravvicinato tra la Luna piena e Marte, visibile a queste latitudini anche ad occhio nudo, e una lunga eclissi lunare totale in cui la Luna piena si tingerà di sfumature di rosso.

Con la Galleria Photology di Milano Luca Missoni dal 2001 ha esposto in diverse fiere d’arte contemporanea. Dal 2008 il suo lavoro è rappresentato dalla Michael Hoppen Gallery di Londra. Ha realizzato mostre personali e installazioni con artisti italiani come Vittore Frattini, Omar Ronda e Marcello Morandini. Ha una grande passione per il volo e gli aerei. Vive a Varese e a New York con la moglie Judith, artista americana, e i loro tre figli. Titolare dell’azienda Missoni SpA insieme alla sorella e ai nipoti, è Direttore Artistico dell’Archivio Missoni, strumento per valorizzare il patrimonio di tradizione di Arte e Moda dell’azienda. Cura i progetti espositivi e le installazioni delle mostre retrospettive e artistiche legate al marchio. E’ Presidente dell’Associazione Amici del Museo MA*GA di Gallarate.

Al Battistero di Velate, un tempo sede della confraternita del Santissimo Rosario nel borgo più antico di Varese, l’installazione di Luca Missoni recupera totalmente il senso barocco della meraviglia e del percorso di conoscenza verso l’immenso, che ha caratterizzato lo spunto edificativo e catechistico del Sacro Monte a Varese. Il pellegrino dei nostri giorni, affranto da un senso di liquidità, come i suoi predecessori di cinquecento anni prima, si ritrova a calcare un sentiero che porta alla montagna in cerca di risposte sulla propria identità e sui suoi valori fondanti. Le troverà nel piccolo oratorio, accostandosi come per una celebrazione, al cospetto di una laica installazione che propone l’esperienza mistica di una notte di luna piena: nella zona dell’altare si stagliano tre astri luminosi, le Lune Svelate di Luca Missoni. Attraverso il linguaggio dell’artista, nato da una straordinaria capacità tecnologica di cogliere dettagli attraverso un occhio telescopico, il visitatore può quasi toccare la luna, percependo la qualità delle superfici e le variazioni di colore, e intuendone il messaggio universale. Fine ultimo della ricerca umana è lo spingere la propria visione oltre la tecnologia e la realtà – e l’artista, in questo, è solo più avanti di noi nel cammino.” (C. Tocchetti)

L’installazione ha il patrocinio di Beautiful Varese International Association e Fondazione Comunitaria del Varesotto, e come partner tecnici per la realizzazione Isea e Gieffecolor.

L’installazione resterà visibile il martedì e venerdì dalle 13 alle 19.30, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.30, con ingresso libero. Per informazioni: battisterodivelate@gmail.com

 

Redazione

 

 

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SCULTURE IN BRONZO PER COMBATTERE LA VIOLENZA SULLE DONNE https://www.artevarese.com/sculture-in-bronzo-per-combattere-la-violenza-sulle-donne/ Fri, 17 Nov 2017 09:09:22 +0000 http://varesearte.it/?p=39991 Si è aperta lo scorso sabato 11 novembre alle ore 18.30, nella  suggestiva location del cinquecentesco Battistero di Velate,l’esposizione di sculture in bronzo di Celeste Solari dal titolo “Resilienza. Sostantivo femminile”.  Le donne bronzee di Solari diverranno – sino al 26 novembre – “testimonial” di un articolato percorso di approfondimento sul tema della RESILIENZA, ovvero la capacità della donna di sopportare gli urti senza spezzarsi, ma rigenerandosi. La programmazione […]

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Si è aperta lo scorso sabato 11 novembre alle ore 18.30, nella  suggestiva location del cinquecentesco Battistero di Velate,l’esposizione di sculture in bronzo di Celeste Solari dal titolo “Resilienza. Sostantivo femminile”.  Le donne bronzee di Solari diverranno – sino al 26 novembre – “testimonial” di un articolato percorso di approfondimento sul tema della RESILIENZA, ovvero la capacità della donna di sopportare gli urti senza spezzarsi, ma rigenerandosi. La programmazione della mostra – con i suoi cinque eventi collaterali realizzati tra il Battistero, il vicino Oratorio e la Chiesa di Santo Stefano – coincide con la Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne (25 Novembre 2017).

Il Battistero di Velate – presente sulle mappe catastali varesine già dal 1500, antica sede della Confraternita del Rosario dei padri domenicani e oggi luogo destinato a eventi culturali – farà da sfondo all’esposizione della preziosa collezione di sculture bronzee, firmate Celeste Solari.
Le opere, frutto di competenze ben precise nella tecnica della fusione a cera persa, si fanno portavoci del pensiero evlutivo dell’Artista  sulla condizione umana, sul riscatto dal dolore e sulla capacità rigenerativa della Donna.
Pesanti veli costringono le figure femminili a spasmi inaspettati. Enormi mani d’uomo le sostengono, suggellando l’alleanza tra i generi come potente strumento di equilibrio nelle dinamiche personali e sociali.

 

La resa antomica, minuziosa e iperrealista, non ha eguali: la tensione dei nervi, dei muscoli, delle pose umanamente impossibili dettate dalla sofferenza, svanisce alla vista di quell’appena accenato sorriso sulle loro labbra che segna la vittoria sulla sofferenza e il ritorno alla libertà.
IL PROGRAMMA degli EVENTI COLLATERALI:
 
Sabato 18 novembre alle ore 18.30, presso il Teatrino del vicino Oratorio“Il no alla ‘ndrangheta di Lea Garofalo e altre Storie Resilienti”: conversazione con Antonella Buonopane di Libera Varese che porterà l’esempio tratto dal libro “La scelta di Lea ” di Marika De Maria e Federica Mazzei di Cittadini Reattivi che proporrà i nuovi scenari della criminalità con la testimonianza del progetto “Storie Resilienti”.
 
Sabato 25 novembre alle ore 18.30, nel Battistero, (Giornata Internazionale contro la Violenza sulle donne) Milton Fernandez, scrittore e Direttore del Festival Internazionale di Letteratura di Milano presenta “Donne (pazze, sognatrici, rivoluzionarie…).
Domenica 26 novembre alle ore 17.30 il Coro della Corte diretto da Wilmer Garcia accompagnerà la chiusura della mostra con un Concerto di Musica Antica dedicato alla Donna Trascendente nella Chiesa parrocchiale di Santo Stefano.
Tutti gli eventi sono a ingresso libero e l’accesso è consentito sino ad esaurimento posti. Si consiglia la prenotazione all’indirizzo carlatocchetti@gmail.com per visitare lo spazio del Battistero.
http://video.artevarese.com/servizi-artevarese/2017/11/17/stg_20171115_resilienza_sostantivo_femminile_velate.mp4
Giulia Lotti

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