Bologna Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/bologna/ L'arte della provincia di Varese. Mon, 02 Dec 2019 15:42:28 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Bologna Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/bologna/ 32 32 Il mese del Presepe parte da Bologna https://www.artevarese.com/il-mese-del-presepe-parte-da-bologna/ https://www.artevarese.com/il-mese-del-presepe-parte-da-bologna/#respond Mon, 02 Dec 2019 15:38:45 +0000 https://www.artevarese.com/?p=53812 (Orazio Schettino, Scarabattola con la Sacra Famiglia, due angeli e due cherubini, Collezione Bordoni, Bologna) Da oltre dieci anni, in prossimità del Natale, i Musei Civici d’Arte Antica – Istituzione Bologna Musei, in collaborazione con il Centro Studi per la Cultura Popolare di Bologna, realizzano al Museo Davia Bargellini un appuntamento espositivo in cui, accanto […]

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Orazio Schettino, Scarabattola con la Sacra Famiglia, due angeli e due cherubini, Collezione Bordoni, Bologna

(Orazio Schettino, Scarabattola con la Sacra Famiglia, due angeli e due cherubini, Collezione Bordoni, Bologna)

Da oltre dieci anni, in prossimità del Natale, i Musei Civici d’Arte Antica – Istituzione Bologna Musei, in collaborazione con il Centro Studi per la Cultura Popolare di Bologna, realizzano al Museo Davia Bargellini un appuntamento espositivo in cui, accanto agli esemplari conservati nella collezione permanente – la più ampia raccolta, sia numericamente che qualitativamente, di statuine del presepio bolognese dei secoli XVIII-XIX presente in città – vengono presentati importanti gruppi presepiali che documentano la fortuna di questo specifico tipo di produzione artistica in aree regionali diverse.
Nel contesto di questo atteso appuntamento, domani, martedì 3 dicembre 2019, alle 17.30 – alla presenza del Cardinal Matteo Maria Zuppi, Arcivescovo Metropolita di Bologna, e Matteo Lepore, assessore alla Cultura e Promozione della città del Comune di Bologna – verrà inaugura la mostra Capolavori del Presepe napoletano del Settecento dalla Collezione Bordoni, a cura di Mark Gregory D’Apuzzo e Giulio Sommariva, con la collaborazione di Fernando e Gioia Lanzi (Centro Studi per la Cultura Popolare).
La mostra rimane aperta dal 4 dicembre 2019 al 19 gennaio 2020, con ingresso libero.

STATUETTE UNICHE

L’esposizione offre al pubblico l’opportunità di ammirare per la prima volta alcuni straordinari pezzi, veri e propri capolavori dell’arte presepiale napoletana del Settecento, provenienti dalla celebre Collezione Bordoni di Bologna, che Eugenio Riccòmini ha definito “forse la più ricca e complessa collezione di presepi napoletani che non stia all’ombra del Vesuvio” composta da oltre duecento statuette, fra personaggi e animali che fanno da contorno.
Vista la delicatezza delle statuette, tutte modellate con una grande cura per i dettagli, presso il museo viene esposta una selezione di oltre una trentina di esemplari, collocati entro la suggestiva scenografia del chiostro di Santa Chiara a Napoli, realizzata da Alfonso Laino, il più bravo scenografo-allestitore dei presepi a Napoli negli anni settanta/ottanta del secolo scorso, che animeranno, come in un tableaux vivant, la rappresentazione di scene di strada, osteria e bottega nella brulicante vita quotidiana nella capitale cortigiana dei primi Borboni.

TRADIZIONE BOLOGNESE E NOPOLETANA

Rispetto alla tradizione bolognese che predilige il solo materiale della terracotta per la modellazione delle figure, in ambito napoletano si diffonde una produzione scultorea polimaterica che si identifica nella realizzazione di manichini con la testa di terracotta dipinta, le estremità preferibilmente in legno, l’anima di ferro dolce e il riempimento di stoffa, poi debitamente abbigliate con costumi e accessori dell’epoca. Questo tipo di rappresentazione corrisponde a una concreta espressione di arte barocca naturalistica, configurandosi come un plastico documento storico descrittivo dei costumi, delle usanze e delle tradizioni popolari, in un’epoca che vide Napoli splendida capitale di cultura e d’arte e meta irrinunciabile di colti viaggiatori italiani e stranieri.
I visitatori possono dunque mettere a confronto due tradizioni storico-artistiche di eccellenza nell’arte presepiale, quella bolognese e quella napoletana, cogliendone le differenze e le rispettive caratteristiche, oltre ad apprezzare le specificità tecniche della produzione napoletana con le tipologie dei suoi figuranti e le identità dei suoi più abili artefici, come Salvatore Franco, Lorenzo Mosca, Orazio Schettino, Nicola Somma, Angelo Viva e gli animalisti Francesco Gallo, Nicola e Saverio Vassallo.

L’esposizione Capolavori del Presepe napoletano del Settecento dalla Collezione Bordoni è accompagnata da una pubblicazione, a cura di Mark Gregory D’Apuzzo e Giulio Sommariva, che contiene una prefazione istituzionale di Massimo Medica e testi di Giulio Sommariva e Fernardo e Gioia Lanzi.

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Viaggio alla scoperta degli Etruschi https://www.artevarese.com/viaggio-alla-scoperta-degli-etruschi/ https://www.artevarese.com/viaggio-alla-scoperta-degli-etruschi/#respond Sun, 01 Dec 2019 15:48:57 +0000 https://www.artevarese.com/?p=53802 A distanza di 20 anni dalle grandi mostre di Bologna e Venezia, il Museo Civico Archeologico di Bologna presenta un ambizioso progetto espositivo dedicato alla civiltà etrusca, in cui verranno presentate alcune delle principali novità di scavo e di studio rilevate negli ultimi anni. In mostra saranno riuniti circa 1400 oggetti provenienti da 60 musei […]

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A distanza di 20 anni dalle grandi mostre di Bologna e Venezia, il Museo Civico Archeologico di Bologna presenta un ambizioso progetto espositivo dedicato alla civiltà etrusca, in cui verranno presentate alcune delle principali novità di scavo e di studio rilevate negli ultimi anni. In mostra saranno riuniti circa 1400 oggetti provenienti da 60 musei ed enti italiani e internazionali, tra cui il British Museum, il Louvre, il Museé Royal d’Art e d’Histoire di Bruxelles, il Ny Carlsberg Glyptotek di Copenhagen, i Musei Vaticani e le più importanti Soprintendenze e istituzioni museali italiane.
Etruschi. Viaggio nelle terre dei Rasna è una mostra promossa e progettata da Istituzione Bologna Musei – Museo Civico Archeologico, in collaborazione con la Cattedra di Etruscologia e Archeologia Italica dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna, realizzata da Electa e e posta sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica Italiana. Il progetto scientifico è a cura di Laura Bentini, Anna Dore, Paola Giovetti, Federica Guidi, Marinella Marchesi, Laura Minarini (Istituzione Bologna Musei | Museo Civico Archeologico) e Elisabetta Govi, Giuseppe Sassatelli (Cattedra di Etruscologia e Archeologia Italica – Università di Bologna). Il progetto di allestimento è a cura di PANSTUDIO.
L’esposizione, aperta dal 7 dicembre 2019 al 24 maggio 2020, conduce i visitatori in un itinerario attraverso le terre degli Etruschi e mostra come non esista una sola Etruria, ma molteplici territori che hanno dato esiti di insediamento, urbanizzazione, gestione e modello economico differenti nello spazio e nel tempo, tutti però sotto l’egida di una sola cultura, quella etrusca. Non c’è migliore metafora che quella del viaggio, per spaziare in un vasto territorio compreso tra le nebbiose pianure del Po fino all’aspro Vesuvio, attraverso paesaggi appenninici e marini, lungo strade e corsi fluviali.
Accompagna la mostra il catalogo Electa con saggi introduttivi di Giuseppe Sassatelli, Vincenzo Bellelli, Roberto Macellari, Marco Rendeli, Alain Schnapp e Giuseppe Maria Della Fina; saggi dedicati alle singole sezioni di mostre; un approfondimento sui musei etruschi italiani e un importante apparato di schede dedicate alle opere in mostra.

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I capolavori del legno splendono a Bologna https://www.artevarese.com/i-capolavori-del-legno-splendono-a-bologna/ https://www.artevarese.com/i-capolavori-del-legno-splendono-a-bologna/#respond Thu, 28 Nov 2019 10:49:18 +0000 https://www.artevarese.com/?p=53769 Può dirsi un fenomeno di recente affermazione il rinnovato interesse verso la scultura lignea italiana, ai cui aspetti materiali e tecnici è a lungo mancato, nella storiografia artistica, un pieno riconoscimento di dignità critica. In un quadro di riferimento segnato, in particolare per il patrimonio artistico prodotto nel XII e XIII secolo, da una rarefazione […]

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Può dirsi un fenomeno di recente affermazione il rinnovato interesse verso la scultura lignea italiana, ai cui aspetti materiali e tecnici è a lungo mancato, nella storiografia artistica, un pieno riconoscimento di dignità critica. In un quadro di riferimento segnato, in particolare per il patrimonio artistico prodotto nel XII e XIII secolo, da una rarefazione delle opere causata dalla deperibilità del materiale e dalla progressiva trasformazione delle immagini al variare dei canoni estetici, segna un importante momento di ricognizione la mostra Imago splendida. Capolavori di scultura lignea a Bologna dal Romanico al Duecento, visibile al Museo Civico Medievale di Bologna dal 23 novembre 2019 all’8 marzo 2020. 

Promossa dai Musei Civici d’Arte Antica – Istituzione Bologna Musei, l’esposizione curata da Massimo Medica e Luca Mor approfondisce l’affascinante e ancora poco studiata produzione scultorea lignea a Bologna tra XII e XIII secolo, restituendone una rilettura aggiornata a distanza di quasi vent’anni dalla grande esposizione Duecento. Forme e colori del Medioevo a Bologna organizzata nell’ambito di “Bologna2000 Città Europea della Cultura”, dove una specifica sezione rappresentava lo spazio del sacro attraverso opere inerenti l’iconografia sacra bolognese. Grazie alla collaborazione della Curia Arcivescovile di Bologna e della Fondazione Giorgio Cini di Venezia, e con il patrocinio di Alma Mater Studiorum – Dipartimento delle Arti, il progetto si configura come esito espositivo di una sedimentata ricerca filologica e documentaria, che consente di fissare una nuova tappa verso la comprensione dei modelli di riferimento nel contesto figurativo della Bologna altomedievale. 

Il nucleo principale della mostra, allestita nella Sala del Lapidario, si compone delle testimonianze più rappresentative della produzione plastica superstite nella città: tre croci intagliate di proporzioni monumentali appartenenti alla variante iconografica del Christus Triumphans che vince la morte, per la prima volta eccezionalmente riunite insieme. 

La comparazione ravvicinata dei manufatti offre in visione tangenze e analogie, sul piano della sintassi formale e tecnica, che rendono congetturabile l’ipotesi di un’inedita attribuzione a un’unica bottega, credibilmente di area alpina sudtirolese – il cosiddetto Maestro del Crocefisso Cini – in una fase temporale compresa tra il 1270 e il 1280. Si tratta del Crocefisso conservato nelle Collezioni Comunali d’Arte di Bologna, riallestito nel corso del XIV secolo su una croce duecentesca dipinta da Simone dei Crocifissi, dell’ancora poco conosciuto Crocefisso proveniente dalla basilica di Santa Maria Maggiore a Bologna e, infine, del Crocefisso pervenuto alla raccolta d’arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia. 

A integrazione esterna della mostra, in un ideale percorso diffuso in città, va inoltre considerata la maestosa Crocefissione scolpita situata nella Cattedrale di San Pietro, di cui in mostra viene elaborata la ricostruzione sull’antico pontile attraverso un video in 3D a cura di Fabio Massaccesi e CINECA, in collaborazione con SAME Architecture. 

Rispetto al numero limitato di crocefissi scolpiti duecenteschi superstiti, quelli dipinti con la stessa iconografia del Christus Triumphans risultano essere documentati a Bologna da svariati esempi, quasi tutti collegabili ad un contesto strettamente mendicante, e in particolar modo francescano. Un confronto tra le due produzioni, scultorea e pittorica, viene proposto nel percorso di visita dall’esposizione di una Croce dipinta, con due figure di Dolenti, attribuita a Pittore giuntesco, databile al settimo decennio del XIII secolo, conservata alle Collezioni Comunali d’Arte di Bologna. 

Muovendo dalla ricerca avviata nel 2003 da un contributo critico di Luca Mor, la rete di relazioni stilistiche omogenee che la mostra traccia viene resa più chiaramente leggibile dai dati diagnostici sugli intagli, ricavati dagli interventi di restauro su due delle opere esposte. Per il Crocefisso collocato nella navata destra della basilica di Santa Maria Maggiore,appena riaperta dopo la chiusura per gli ingenti danni causati dal terremoto nel 2012, l’intervento è stato appositamente programmato in vista della presente occasione espositiva. Risale invece al 2011 l’azione conservativa eseguita da Giovanna Menegazzi e Roberto Bergamaschi sul precario stato del Crocefisso acquistato dal conte Vittorio Cini, in origine ubicato nel vestibolo antistante il refettorio palladiano del Convento di San Giorgio Maggiore, che, di fatto, trova al Museo Civico Medievale di Bologna la prima occasione di adeguata valorizzazione espositiva. 

Oltre a rendere noti i preziosi dati di restauro e approfondire il tema dello spazio liturgico a Bologna tra XII e XIII secolo, il percorso espositivo consente anche di misurare in dettaglio gli originalissimi effetti della rinascenza gotica sul genere della plastica lignea in rapporto alle arti preziose, che in città conobbero una straordinaria intensità di circolazione. Il dialogo fra le tecniche viene testimoniato dalla presenza di preziosi codici miniati e raffinati oggetti liturgici. 

LE FOTO SONO DI GIORGIO BIANCHI – COMUNE DI BOLOGNA

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Il Medioevo a Bologna è un passato presente https://www.artevarese.com/il-medioevo-a-bologna-e-un-passato-presente/ https://www.artevarese.com/il-medioevo-a-bologna-e-un-passato-presente/#respond Mon, 14 Oct 2019 09:41:56 +0000 https://www.artevarese.com/?p=53098 La destinazione alla pubblica fruizione di beni culturali di rilevante valore storico-artistico nella città di Bologna si amplia con un importante tassello. Grazie a un accordo siglato tra Compagnia dei Lombardi e Istituzione Bologna Musei, un prezioso nucleo di otto tavole di epoca medievale appartenenti a due perduti polittici di Simone di Filippo detto ‘dei […]

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Lando di Antonio (doc. prima metà del XIV sec.)
La Madonna della Misericordia con i santi Pietro e Paolo, frontespizio della Matricola della Compagnia dei Lombardi, 1334 (particolare)
Codice membranaceo, pergamena e tempera
Bologna, Compagnia dei Lombardi

La destinazione alla pubblica fruizione di beni culturali di rilevante valore storico-artistico nella città di Bologna si amplia con un importante tassello.
Grazie a un accordo siglato tra Compagnia dei Lombardi e Istituzione Bologna Musei, un prezioso nucleo di otto tavole di epoca medievale appartenenti a due perduti polittici di Simone di Filippo detto ‘dei Crocifissi’ e di Giovanni di Pietro Falloppi detto da Modena, di proprietà dell’antica compagnia d’armi felsinea, viene concesso in comodato d’uso gratuito ai Musei Civici d’Arte Antica. La durata del contratto di comodato è fissata in 8 anni, rinnovabile.
Per assicurare adeguate condizioni ambientali sotto il profilo della conservazione, oltre che di una più agevole lettura nel contesto del tessuto storico-culturale in cui sono state realizzate, come sede più idonea per il trasferimento e l’esposizione delle opere – capolavori della pittura gotica e tardogotica raffiguranti santi e sante verso i quali era viva la devozione cittadina – sono state individuate le Collezioni Comunali d’Arte, il museo collocato al secondo piano di Palazzo d’Accursio dove è conservata un’importante raccolta di opere del XIV secolo e XV secolo.

LA MOSTRA
Per presentare alla città questa importante azione congiunta di tutela e valorizzazione di un patrimonio per secoli precluso a chiunque non fosse aggregato alla Compagnia, si è ritenuto di promuovere un progetto espositivo che consentisse al pubblico di ripercorrere le vicende legate alle origini della Compagnia dei Lombardi – una delle antiche società d’armi sorte in età comunale a Bologna, l’unica ancora oggi attiva nella sede attigua al complesso monumentale della Basilica di Santo Stefano – e alla formazione di una prestigiosa collezione di opere d’arte.

Scipione Cavalletto (?) (doc. tra 1516 e 1528)
Matricola della Compagnia dei Lombardi, 1524
Codice membranaceo, pergamena e tempera
Bologna, Compagnia dei Lombardi

La mostra Un passato presente. L’Antica Compagnia dei Lombardi in Bologna è a cura di Massimo Medica e Silvia Battistini e durerà dal 12 ottobre 2019 al 9 febbraio 2020.
In Sala Urbana è così possibile ammirare in anteprima le opere generosamente offerte in comodato, affiancate da una selezione di documenti storici provenienti dall’Archivio della Compagnia e dall’Archivio di Stato di Bologna, che illustrano le vicende e ritualità di una storia che la tradizione vuole iniziata nel 1170 con la fondazione di un’alleanza di mutuo soccorso tra esuli trasferitisi dalla Lombardia a causa delle lotte tra le fazioni Guelfe e Ghibelline e delle barbarie di Federico I Barbarossa.
Al termine dell’esposizione, le opere resteranno visibili nella Sala 6 del percorso espositivo del museo, dove sono testimoniati momenti della cultura figurativa del Cinquecento, non solo bolognese.
In occasione della mostra, Silvana Editoriale pubblica il catalogo contenente saggi di Mario Fanti, Romolo Dodi, Massimo Medica, Giacomo Alberto Calogero, Ilaria Negretti e schede a cura di Ilaria Negretti, Silvia Battistini, Gianluca del Monaco, Mark Gregory D’Apuzzo.
IL CALENDARIO
Le visite guidate sono gratuite previo pagamento biglietto di ingresso al museo. Ecco il calendario.
domenica 13 ottobre 2019 h 10.30
sabato 26 ottobre 2019 h 11.00
sabato 9 novembre 2019 h 16.30
sabato 23 novembre 2019 h 10.30
sabato 7 dicembre 2019 h 16.30
sabato 4 gennaio 2020 h 16.30
domenica 26 gennaio 2020 h 16.30
domenica 9 febbraio 2020 h 10.30

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