Carla Tocchetti Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/carla-tocchetti/ L'arte della provincia di Varese. Wed, 23 Jun 2021 10:07:12 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Carla Tocchetti Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/carla-tocchetti/ 32 32 Varese, Como, Vigevano, triangolo della luce https://www.artevarese.com/varese-como-vigevano-triangolo-della-luce/ https://www.artevarese.com/varese-como-vigevano-triangolo-della-luce/#respond Tue, 22 Jun 2021 15:55:50 +0000 https://www.artevarese.com/?p=61360 «voglio uscire dal sogno per incontrare le piccole cose». Questo eloquente verso del poeta catalano Joan Josep Barcelò i Bauçà dà il la a Light/Luce, «progetto diffuso di arte partecipata» studiato da Carla Tocchetti, presidente dell’Associazione Beautiful Varese e dall’architetto e artista Giovanni Ronzoni. Si tratta di una manifestazione innovativa sia dal punto di vista […]

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«voglio uscire dal sogno per incontrare le piccole cose».

Questo eloquente verso del poeta catalano Joan Josep Barcelò i Bauçà dà il la a Light/Luce, «progetto diffuso di arte partecipata» studiato da Carla Tocchetti, presidente dell’Associazione Beautiful Varese e dall’architetto e artista Giovanni Ronzoni.
Si tratta di una manifestazione innovativa sia dal punto di vista artistico che comunicativo, come spiega proprio Carla Tocchetti.

LA GENESI
«Quando a Novembre 2020 mi trovai a scrivere il programma delle attività di Beautiful Varese per il 2021, rispondendo all’invito istituzionale del Bando Cultura del Comune di Varese, si era all’inizio di una seconda tornata pandemica che avrebbe portato nuove restrizioni e incertezze nella prospettiva di realizzazione di progetti culturali. Come potevo programmare eventi espositivi, coinvolgendo enti istituzionali, senza avere certezze sulle future date e modalità di apertura e accoglienza? Il primo lockdown ci aveva insegnato che la modalità virtuale non appaga del tutto il piacere del fruitore nè la necessità dell’artista di incontrare fisicamente il suo pubblico.

SPERIMENTALISMO PROGETTUALE

Ho colto l’occasione quindi di sperimentare una progettualità che tenesse conto delle possibilità offerte dal lavoro da remoto, integrandolo con restituzioni di eventi in presenza. Le mie priorità erano: iniziare la programmazione quanto prima, per non perdere ulteriore tempo prezioso; inoltre volevo continuare la mia sperimentazione di ponti e collegamenti fra artisti e città diverse, facendo centro su Varese per aprire ad altre realtà lombarde, anche in una ottica di movimentazione turistica di prossimità, la quale si annunciava prevalente nell’estate 2021. Inoltre ero affascinata da altre forme espressive artistiche, diverse da quelle classicamente visuali, di cui mi parlava l’amico Giovanni Ronzoni, artista, architetto e poeta, testimoniandomi la loro presenza sempre più frequente, foriera di virtuose possibilità di commistione e di superamento delle settorializzazioni. Ultimo ma non meno importante, concretizzare la possibilità di intrecciare pubblico e privato a sostegno di un progetto innovativo ma corrispondente agli obiettivi dei singoli enti coinvolti.

INCONTRI PER RIPARTIRE

È nato così Light/Luce, un corpus straordinario di tre incontri (più uno preparatorio), frutto di una interazione dapprima virtuale e successivamente in presenza, tra tre artisti, tre forme espressive, tre città. Poesia e reading, composizione e concerto, pittura e performance convergono in un unico progetto dedicato alla Luce.
Light/Luce come elemento di ripartenza e rigenerazione dopo la tortura dell’isolamento e della pandemia, a dimostrazione che si può costruire una idea comune anche quando si è privi della possibilità di confrontarsi di persona. Parola, suono, segno sono le espressioni artistiche che si intrecciano attraverso un lavoro preparatorio svolto da remoto e restituito come unico format di eventi in presenza.
Per farlo avevamo bisogno di testimonial di grande caratura, selezionati per meriti di divulgazione e attivi anche su scenari diversi dalla loro residenza: primo ad aderire è stato l’artista visuale Doriam Battaglia di Como, seguito con entusiasmo dal poeta Joan Josep Barceló i Bauçà di Palma di Maiorca (ES), e dal musicista Simone Libralon di Varese. Tre le città prescelte: Light/Luce collega Varese, cuore del progetto, con altre due città lombarde, Vigevano e Como, favorendo una provvida circolazione di persone e attività artistiche».

Nel video che vi proponiamo l’anteprima di Light/Luce presentata da Carla Tocchetti e quindi gli interventi del sindaco di Varese Davide Galimberti e del suo vice Ivana Perusin.

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Storie intorno alla Carta Varese https://www.artevarese.com/storie-intorno-alla-carta-varese/ https://www.artevarese.com/storie-intorno-alla-carta-varese/#respond Thu, 21 Nov 2019 17:36:31 +0000 https://www.artevarese.com/?p=53659 “VARESE 1902. STORIE DI DONNE, STORIE DI DONI” si articola in tre piccole sezioni: una rara collezione di carta Varese, un’esposizione di oggetti vintage abbellita di questa decorazione e le miniature di Adele Lo Feudo realizzate con le protagoniste della carta Varese. La curatrice Carla Tocchetti, racconta: «Tutto è iniziato con la fortuna di avere […]

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“VARESE 1902. STORIE DI DONNE, STORIE DI DONI” si articola in tre piccole sezioni: una rara collezione di carta Varese, un’esposizione di oggetti vintage abbellita di questa decorazione e le miniature di Adele Lo Feudo realizzate con le protagoniste della carta Varese.
La curatrice Carla Tocchetti, racconta: «Tutto è iniziato con la fortuna di avere a disposizione, per una mostra, una preziosa quanto rara collezione privata di un centinaio di fogli di CARTA VARESE, una particolare carta a mano decorata con stampi antichi provenienti dalla più grande stamperia attiva da fine Seicento fino a metà Ottocento nel Veneto, la Remondini.

Su quasi tutti i fogli è apposto un particolare timbro a secco PESP con le iniziali di quattro signore della buona società lombarda, tre sorelle e una cognata, tutte appartenenti alla famiglia di Andrea Ponti industriale del cotone di grandissima levatura noto anche per l’impegno sociale. Sono in particolare legate alla promozione delle Belle Arti e del progresso sociale femminile le tre figlie di Andrea e Virginia, Ester coniugata Esengrini, Maria che andrà sposa al conte Pasolini, Antonia che si mariterà con il conte Gianforte Suardi. Con loro anche la cognata, la siciliana Remigia Spitaleri dei Baroni Muglia moglie di Ettore, sindaco di Milano. Sono queste quattro donne che, nel 1902, con la cartiera Molina, un proprio marchio e la denominazione DI VARESE, utilizzando antichi stampi in legno che provenivano dalla più grande stamperia veneziana Remondini, attiva dal ‘600, decidono di avviare l’antica produzione di Carta di Varese. Scelgono di affidarsi ad un antiquario di Varese, Giuseppe Rizzi, il quale portò la Carta di Varese all’Expo di Bruxelles del 1910, conquistando clienti di tutto il mondo».
I sui utilizzi sono stati molteplici: oltre come carta da parati venne usata per rivestire cassetti, quaderni e decorare scatole. In mostra è esposta anche una matrice originale con la sua prova di stampa.
A restituire al pubblico del Battistero di Velate le storie di queste magnifiche signore sarà ALF, pseudonimo dell’artista perugina Adele Lo Feudo, attraverso preziose miniature-gioiello, dipinte su lino e ornate da antichi monili, ispirate alla gallerie dei ritratti della famiglia Ponti e ad alcune celebri donne dell’epoca -Edwige Toeplitz, Maria Teresa d’Austria e Maria Antonietta d’Asburgo-Lorena. In mostra anche curiosi oggetti realizzati in Carta di Varese originale dal rigattiere varesino Giampaolo Pensa, oggi novantaduenne, che conobbe di persona alcuni dei protagonisti di questa storia. Concluderà il percorso conoscitivo sulla Carta Varese il tutorial tenuto da Raffaella Asni, bibliotecaria milanese, appassionata di aspetti storici del costume e fondatrice dell’Officina del Monaco Alcuino, che raccontando insegnerà come creare oggetti decorati in stile “veneziano” e ottocentesco.

Inaugurazione sabato 23 novembre ore 16.
Il Battistero sarà aperto dal 23 novembre 2019 al 8 dicembre, dal giovedi alla domenica dalle 14 alle 18 (la domenica mattina anche dalle 11 alle 13). I tutorial di oggetti decorati vintage si terranno il 7 e l’8 dicembre dalle ore 15 alle ore 18 (informazioni su costi e prenotazioni a carlatocchetti@gmail.com).

Cristina Pesaro

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La Natività del designer Ambrogio Pozzi è rosso fuoco https://www.artevarese.com/la-nativita-del-designer-ambrogio-pozzi-e-rosso-fuoco/ https://www.artevarese.com/la-nativita-del-designer-ambrogio-pozzi-e-rosso-fuoco/#respond Fri, 21 Dec 2018 10:12:32 +0000 https://www.artevarese.com/?p=48585 «Il mio rosso brucia». Questa scritta, vergata su un piatto di ceramica dal designer gallaratese Ambrogio Pozzi, scomparso nel 2012, inquadra il suo stile artistico che palpita forte anche nei presepi esposti al Battistero di Velate, in piazza Santo Stefano, dove, in suo onore, è stata aperta la mostra «Rosso Natale». Si tratta di una […]

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«Il mio rosso brucia». Questa scritta, vergata su un piatto di ceramica dal designer gallaratese Ambrogio Pozzi, scomparso nel 2012, inquadra il suo stile artistico che palpita forte anche nei presepi esposti al Battistero di Velate, in piazza Santo Stefano, dove, in suo onore, è stata aperta la mostra «Rosso Natale».
Si tratta di una preziosa occasione per riflettere sulla Natività e i modi in cui viene rappresentata, promossa da Beautiful Varese International Association nell’ambito del programma culturale «Rosso Natale». il curatore della mostra, Enrico Brugnoni, conservatore del Museo della Ceramica di Ghirla presso la Badia di Ganna, ha selezionato le Natività di Pozzi più famose, alcune delle quali esposte annualmente al Museo Internazionale della Ceramica di Laveno dal 1986 al 2010.
In esposizione fino all’Epifania, i presepi di Pozzi sono composti da forme essenziali e futuribili, in perfetto equilibrio tra proporzione e dinamicità. Queste Natività di design sorprendono il visitatore comunicando con immediatezza un simbolo senza tempo:
piacciono al di là dell’immaginario classico, oltre la rappresentazione tradizionale della Sacra Famiglia. Punto focale di molti presepi, il colore rosso, impersonificato nel Bambin Gesù nella forma di una piccola sfera. Amato per la sua energia pura, e la capacità di attrazione empatica, fin dagli anni Cinquanta il colore rosso è stato, come abbiamo ricordato in apertura, la cifra stilistica dell’Artista, le cui opere sono esposte al MoMA di New York e al Victoria& Albert Museum di Londra. E per comprendere meglio la passione di Pozzi, che controllava con grande maestria lo sviluppo degli smalti nei vari passaggi di fornace, la rassegna curata da Brugnoni con allestimento di Maura Carcano integra un certo numero di ceramiche realizzate con il “suo” rosso al selenio. Quattro eventi, programmati al limitrofo Teatro-Oratorio sempre in piazza a Velate, accompagnano la singolare esposizione sulla Natività, proponendo approfondimenti sul tema della mostra come è consuetudine dell’organizzatrice Carla Tocchetti, che in questo video ci presenta la mostra.

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