Qui siamo all’ultima delle possibilità che ha la parola, che viene a mancare proprio perché non risulta umanamente possibile descrivere ciò che gli occhi del poeta vedono. Qui il nostro Vate può fissare lo sguardo nella luce divina.

Siamo giunti al termine del cammino iniziato nella selva oscura il 25 marzo e terminato fuori a riminar le stelle, il 31 marzo del 1300. Dante è folgorato e appagato, pur ammettendo di non poter comprendere appieno il mistero dell’incarnazione dell’umano nel divino.

A l’alta fantasia qui mancò possa; 
ma già volgeva il mio disio e ‘l velle, 
sì come rota ch’igualmente è mossa, 

l’amor che move il sole e l’altre stelle.

Luisa Cozzi

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Perchè proprio questo giorno? Pare che esimi studiosi siano riusciti a calcolare il giorno esatto nel quale è cominciato il viaggio nei tre mondi del nostro Vate. Il 2021 inoltre segna i 700 anni dalla scomparsa di Dante, demiurgo della lingua italiana.

Tornando alla data del 25 marzo, ricordiamo che la Divina Commedia infatti è ricca di indizi e dettagli legati anche all’astronomia: siamo alle prime ore del mattino ed il sole sta sorgendo nella costellazione dell’Ariete; dunque, il viaggio dantesco è da collocarsi durante l’equinozio di primavera, quando il sole sorge e tramonta alla stessa ora, in tutti i luoghi della terra.

Eccoci lì con il Sommo oggi e insieme entriamo nella selva oscura, ciò è già accaduto la prima volta, il 25 marzo del 1300. E qui inizia quel viaggio infernale che diventerà divino.

La Divina Commedia è il capolavoro di Dante ed è universalmente ritenuta una delle più grandi opere della letteratura di tutti i tempi, nonché una delle più importanti testimonianze della civiltà medioevale, tanto da essere conosciuta e studiata in tutto il mondo. Siete pronti?

Sabato 27 e domenica 28 marzo, a Poetando celebreremo questa data con la lettura del XXXIII Canto del Paradiso grazie alle voci di tre attori che si sono prestati per farci rivivere un attimo divino Alessandra Salamida, Gilberto Colla e Roberta Turconi.

Luisa Cozzi

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