design Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/design/ L'arte della provincia di Varese. Mon, 11 Jun 2018 17:02:07 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png design Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/design/ 32 32 Guido Crepax. Pubblicità e design https://www.artevarese.com/guido-crepax-pubblicita-e-design/ https://www.artevarese.com/guido-crepax-pubblicita-e-design/#respond Mon, 11 Jun 2018 15:00:55 +0000 https://www.artevarese.com/?p=45518 Incurante degli spazi entro i quali il suo autore tenta di collocarla, Valentina si muove provocatoriamente da una situazione all’altra con disinvolto snobismo, libertà sessuale, insofferenza metropolitana, dubbi esistenziali stemperati in poche battute dal sorgere di una nuova passione sentimentale, di un sopraggiunto progetto di lavoro, di una scorribanda in spider con tanto di capelli […]

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Incurante degli spazi entro i quali il suo autore tenta di collocarla, Valentina si muove provocatoriamente da una situazione all’altra con disinvolto snobismo, libertà sessuale, insofferenza metropolitana, dubbi esistenziali stemperati in poche battute dal sorgere di una nuova passione sentimentale, di un sopraggiunto progetto di lavoro, di una scorribanda in spider con tanto di capelli al vento, così come dalla proustiana messa in prova di un nuovo capo di abbigliamento, naturalmente firmato: “in una donna tutto anche il più grande dolore fa capo alla messa in prova di un abito”.

Tutto e molto altro in “Guido Crepax. Pubblicità e design” in corso presso la galleria Nuages a Milano, a cura dell’ Archivio Crepax e Nuages.

Anche dedicandosi alla pubblicità, Crepax non abbandonò, se pur per vie indirette, gli stilemi che avevano caratterizzato la sua icona femminile; del resto Flaubert affermava “Madame Bovary c’est moi”.

Nella mostra in corso compaiono aspetti di altre femminilità simbolo bel mondo milanese, come l’architetto Marisa Cuori, un cognome un destino, sfinita dai continui happening e dai sobbalzi del cuore.

In fuga più da se stessa che dal mondo galleggia tra mise griffate sempre in linea con il mutare delle stagioni.

Le tavole originali in mostra evidenziano come la sapienza psicologica di Crepax si sia manifestata anche nel delineare personaggi di contorno, come la malcelata sottomissione nei confronti dei “Signori” da parte del personale di servizio nei cui sguardi si coglie la silente insofferenza e torbido piacere nell’essere testimoni sia delle piccolezze quotidiane che dei moti sentimentali e sessuali dei loro “padroni”.

“Guido Crepax. Pubblicità e design” – Milano, galleria Nuages, Via del Lauro 10. Fino al 21 luglio. Orario: martedì venerdì 14-19; sabato 10-13/14-19

Mauro Bianchini

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Nanda Vigo. “Sky tracks” tra luce e design https://www.artevarese.com/nanda-vigo-sky-tracks-tra-luce-e-design/ https://www.artevarese.com/nanda-vigo-sky-tracks-tra-luce-e-design/#respond Tue, 05 Jun 2018 09:09:58 +0000 https://www.artevarese.com/?p=45419 Il fascino dell’inafferrabilità è una delle componenti fondanti di Nanda Vigo in “Sky tracks”, dove l’interfacciarsi e il sovrapporsi di moduli speculari crea rimandi e riflessi continui sia delle opere in mostra che dello spazio circostante tanto da farlo interagire con le geometrie delle installazioni. Riflessi dagli specchi, i visitatori si stupiscono divertiti nello scoprire […]

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Il fascino dell’inafferrabilità è una delle componenti fondanti di Nanda Vigo in “Sky tracks”, dove l’interfacciarsi e il sovrapporsi di moduli speculari crea rimandi e riflessi continui sia delle opere in mostra che dello spazio circostante tanto da farlo interagire con le geometrie delle installazioni.

Riflessi dagli specchi, i visitatori si stupiscono divertiti nello scoprire le parzialità delle loro fisionomie.

Nata a Milano nel 1936, Nanda Vigo dopo la laurea all’Institut Polytechnique di Losanna, compie nel 1959 uno stage a S. Francisco.

Sempre nello stesso anno inizia la progettazione della Zero House frequentando al contempo lo studio di Lucio Fontana avvicinandosi agli artisti che avevano fondato la Galleria Azimut, tra cui Piero Manzoni e Enrico Castellani.

Nel corso di alcune mostre in Europa viene a contatto con esponenti del Movimento Zero.

Nel ’71 è premiata con il New York Award for Industrial Design per lo sviluppo delle lampade Golden Gate.

Nel 1976 vince il primo premio St. Sobain per il design del vetro e nell’82 è presente alla 40°  Biennale di Venezia.

A partire dal 2006 suoi lavori sono presenti al Museo del Design della Triennale, nella collezione del Ministero degli Affari Esteri, al Guggenheim di New York e al Martin–Gropius–Bau di Berlino.

Il blu profondo che pervade l’intera mostra rimanda a notturne altezze celesti ma anche ai misteri delle profondità oceaniche.

Alla regolarità delle forme triangolari le cui punte paiono indicare tracciati immaginari, si susseguono sovrapposizioni quadrangolari, il cui misurato degradare porta a frammentare lo spazio sino ad acuire le parcellizzazioni speculari che inondate da differenti gradazioni di blu paiono emanare l’idea di un segreto pulsare.

 

Nanda Vigo – “Sky Tracks” – Milano, Galleria San Fedele, Via Hoepli 3/b. Fino al 29 giugno. Orari: lunedì – venerdì 16-19

 

Mauro Bianchini

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“Il colore sprigiona energia, è essenziale” https://www.artevarese.com/il-colore-sprigiona-energia-e-essenziale/ https://www.artevarese.com/il-colore-sprigiona-energia-e-essenziale/#respond Wed, 18 Apr 2018 11:30:18 +0000 https://www.artevarese.com/?p=44317 «Sono svizzero, ma adoro l’alto artigianato italiano». Così, Carlo Rampazzi, ha aperto il talk, condotto da Nicoletta Romano sul “Fascino dell’inatteso” alla Varese Design Week.  Carlo Rampazzi, grande architetto e designer svizzero, nato ad Ascona, in Canton Ticino, si diploma in Architettura e Decorazione d’interni a Lugano e Parigi. Inizia la sua carriera negli anni Settanta, reinterpretando […]

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«Sono svizzero, ma adoro l’alto artigianato italiano». Così, Carlo Rampazzi, ha aperto il talk, condotto da Nicoletta Romano sul “Fascino dell’inatteso” alla Varese Design Week. 

Carlo Rampazzi, grande architetto e designer svizzero, nato ad Ascona, in Canton Ticino, si diploma in Architettura e Decorazione d’interni a Lugano e Parigi. Inizia la sua carriera negli anni Settanta, reinterpretando il mobile classico secondo il suo personalissimo stile “neo massimalista”.

Nel 1974 fonda ad Ascona il suo studio e galleria d’architettura Selvaggio e dagli anni Ottanta prende parte a mostre e prestigiose fiere di settore, fra cui il Salone del Mobile di Milano – cui è presente anche a questa edizione con il tema “L’Onda” –. 

Carlo Rampazzi, opera propria

Nel 1987, con l’architetto Anna del Gatto, presenta ad Abitare il Tempo a Verona la collezione neo-eclettica “La nuova tradizione”, e vi ritorna nel 1988, con Alessandro Mendini e Anna del Gatto, con l’allestimento “Stanza per colonne”. Nello stesso periodo collabora con aziende italiane del settore.

Durante gli anni Novanta e i successivi, firma una serie di progetti contract, come il Ristorante stellato Rico’s di Zurigo, il Grand Hotel Tschuggen ed il Valsana Hotel &Apartments di Arosa, l’Hotel Eden Roc e l’Hotel Carcani di Ascona, il Carlton Hotel di St. Moritz e il Bülow Hotel a Dresda.

Progetta a livello internazionale residenze private, boutique, spazi per collezioni private, musei, yacht, imbarcazioni da crociera e spa. Dal 2003 collabora con la Sergio Villa Mobilitaly.

Carlo si è raccontato nell’incontro di venerdì sera – tra il pubblico anche il Sindaco Davide Galimberti – parlando delle sue creazioni, dei suoi viaggi, della sua vita.

«Potrebbe essere un personaggio uscito dal Rinascimentodice Nicoletta riadattato al terzo millennio» e continua «io lo posso paragonare ad un Yves Saint Laurent del design, perché riesce ad utilizzare il colore in un modo assolutamente unico e personale». Sì, il colore è sicuramente la sua nota distintiva, e proprio per questo riesce ad entrare in perfetta sintonia con il fil rouge della III edizione della VareseDesignWeek.

«Io trovo che il colore sia la cosa essenziale – dice Carlo – e bisogna avere il coraggio di metterlo anche sui muri» ed è proprio da qui, dall’energia che il colore sprigiona, che prende vita tutta la sua collezione, che raccoglie pezzi di assoluta unicità e bellezza, quasi delle opere d’arte.

È bene, però, soffermarsi un istante sul binomio Arte – Design. Lo facciamo con le parole dell’architetto. «Abbiamo fatto un’esposizione a Ginevra dal titolo Arte Design. Io trovo che il design non sia arte al 100%, perché l’arte è il risultato della vita dell’artista, che vive in un mondo tutto suo e cerca di spiegarlo attraverso le sue opere. Il design è e rimarrà sempre un oggetto utile ma pur sempre un oggetto! Perciò io ho pensato a questa esposizione a Ginevra come Arte e Design, due entità che si competano: c’era l’opera d’arte e c’era il mio mobile. Il mio mobile senza l’opera artistica soffriva».

Arte e Design devono quindi creare un sistema di relazioni reciproche, l’uno non può esserci senza l’altro e viceversa.

Durante la VDW è stato possibile conoscere il mondo Rampazzi grazie all’esposizione dei suoi Indispensabili.

Giulia Lotti

 

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