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In occasione della mostra Uno sguardo oltre, attualmente in corso, allo spazio espositivo Cubet a Milano, abbiamo conversato con i fotografi Massimo Giordano e Lisandra Valente, che espongono insieme per la prima volta.

Quando vi siete conosciuti e come avete sviluppato l’idea di una bipersonale?

Massimo: “Ci  siamo conosciuti ad un corso di Photoshop tenutosi a Milano, durante il quale Lisandra mi ha mostrato alcuni suoi lavori. Quello che ho notato è che aveva un talento unico e un occhio particolare. Da lì l’idea di coinvolgerla in un progetto che è molto più ampio della mostra che vedete qui”.

Lisandra: “Con Massimo abbiamo una visione artistica vicina e l’idea di Uno sguardo oltre, nello specifico, è nata iniziando a organizzare uscite fotografiche insieme e confrontando i lavori realizzati. Ci siamo trovati affini nel linguaggio espresso”.

Cosa volevate comunicare con questa mostra? Avete contribuito all’allestimento? Se sì, in che termini?

Massimo: “Nella mostra tenevamo e mettere in evidenza due aspetti: il dialogo tra una visione maschile e una femminile, che molte volte andavano perfino a ribaltarsi, e una conversazione tra immagini. Dall’allestimento, che abbiamo curato in prima persona, si evince come uno stesso tema sia stato indagato da entrambi. Non a caso spesso le fotografie sono alternate. Anche la scelta delle cornici nere, piuttosto essenziali, è nostra. Per quanto riguarda il formato, volevamo avere lo stesso per tutte le immagini. Il mio formato ideale è 50×70 cm”.

Lisandra: “Essendo la mia prima esposizione, mi sono completamente affidata e uniformata a Massimo. Nella mostra acquistano una valenza molto importante i titoli delle fotografie. Insieme abbiamo deciso di abbinare le immagini alla musica, cosa che faccio molto anche nella mia attività di video editor. Infatti ogni scatto ha come titolo una canzone, che diventa quasi un commento alla visione.”

Massimo: “Quest’idea di dare alle immagini il titolo di canzoni più o meno note è nata da Lisa e l’ho appoggiata con entusiasmo. Vedendo le fotografie, poi, hanno una musicalità molto evidente. In tutte le immagini è presente un ritmo musicale, che può essere più lento o più veloce. Nell’allestimento abbiamo anche scelto di accostare scatti che, qualora non presentino un tema comune, siano affini da un punti di vista formale, tecnico.”

La sensazione suggerita da diverse vostre fotografie esposte (penso a Sulle Rive ad esempio) è di pittura. Ricordano quasi il linguaggio di Monet.

Massimo: “É vero, sia il mio modo di fotografare che quello di Lisa sono molto pittorici. In Sulle Rive mi sono soffermato, ad esempio, su un dettaglio, un riflesso sull’acqua scattato al tramonto sul lago di Varese. L’effetto dato sembra quasi prodotto da pennellate”.

Le opere realizzate da Lisandra e Massimo da un lato stravolgono la visione di uno sguardo maschile e femminile, mostrandoci, ad esempio, come non sempre un’immagine complessa sia opera di una donna. Con i loro scatti ci inducono anche ad andare oltre una prima fruizione superficiale. In una società che fa della vista il senso primario, tutto si consuma in pochi istanti e si perde l’attenzione al dettaglio, al particolare. Visitando Oltre lo sguardo possiamo entrare in contatto con luoghi che spesso sfioriamo soltanto.

Informazioni:

Massimo Giordano, Lisandra Valente
Uno sguardo oltre/A glance beyond
a cura di/curated by Massimo Giordano, Lisandra Valente e exfabbricadellebambole

19 giugno/10 luglio

 

Cubet
Via Plana 26 – 377.1902076/3201576084
lunedì-venerdì 15-18 e su appuntamento

Eleonora Manzo

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