fotografia Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/fotografia/ L'arte della provincia di Varese. Fri, 07 May 2021 07:51:57 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png fotografia Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/fotografia/ 32 32 Maurizio Gabbana e l’arte dell’Assenza https://www.artevarese.com/maurizio-gabbana-e-larte-dellassenza/ https://www.artevarese.com/maurizio-gabbana-e-larte-dellassenza/#respond Thu, 06 May 2021 11:38:50 +0000 https://www.artevarese.com/?p=60453 Nel mese della fotografia per Varese, che dal 21 al 30 maggio manderà in scena il Festival Insight, è un lusso poter incontrare in città un artista del calibro di Maurizio Gabbana, invitato da Carla Tocchetti al Battistero di Velate per la mostra «Assenza», finalmente in presenza, dopo la recente clausura dovuta alla pandemia e […]

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Nel mese della fotografia per Varese, che dal 21 al 30 maggio manderà in scena il Festival Insight, è un lusso poter incontrare in città un artista del calibro di Maurizio Gabbana, invitato da Carla Tocchetti al Battistero di Velate per la mostra «Assenza», finalmente in presenza, dopo la recente clausura dovuta alla pandemia e visitabile gratuitamente, da sabato 8 a domenica 23 maggio.
Fratello dello stilista Stefano Gabbana, Maurizio è un autodidatta di classe, che ha alle spalle esperienze di primissimo piano ed è reduce dalla riuscitissima Dynamiche Infinite, raccolta dei suoi scatti urbani: scenari monumentali di città italiane e di alcune metropoli straniere dai toni e contorni metafisici.
Il suo lavoro artistico è continuo e implica una infaticabile ridefinizione della tecnica.
Domenica 9 maggio, alle 10.30, Gabbana sarà al Salone Estense di Varese per presentare Assenza, libro edito da Antiga. che vanta la prefazione di Gian Ruggero Manzoni e porta il nome della mostra di Velate, con tante implicazioni.

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A Remènch con le pecore https://www.artevarese.com/a-remench-con-le-pecore/ https://www.artevarese.com/a-remench-con-le-pecore/#respond Fri, 27 Nov 2020 11:28:01 +0000 https://www.artevarese.com/?p=58190 “Remènch” o raméngo” è la forma dialettale di “ramingo”. A differenza che in altri contesti, i pastori della bergamasca e del bresciano usano questa parola con il significato di “vagabondare”. Ma “Remènch” è anche il titolo del nuovo libro del fotografo Carlo Meazza (Pubblinova Edizioni Negri con testi di Marta Morazzoni, Anna Carissoni, Giovanni Mocchi […]

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“Remènch” o raméngo” è la forma dialettale di “ramingo”. A differenza che in altri contesti, i pastori della bergamasca e del bresciano usano questa parola con il significato di “vagabondare”.
Ma “Remènch” è anche il titolo del nuovo libro del fotografo Carlo Meazza (Pubblinova Edizioni Negri con testi di Marta Morazzoni, Anna Carissoni, Giovanni Mocchi e Lucia Maggiolo) che ha seguito la transumanza in Lombardia, immortalando greggi, pastori, quotidianità che affondano le radici nella notte dei tempi.
Qui trovate un estratto dell’dell’intervista che Carlo e il pastore Roberto hanno rilasciato a Matteo Inzaghi, nell’ambito di uno Speciale TG che sarà trasmesso Sabato 5 Dicembre, alle ore 12.45, 19.30 e 22.30.

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Le donne di Antonio Cereda: un universo quotidiano da quattro continenti https://www.artevarese.com/le-donne-di-antonio-cereda-un-universo-quotidiano-da-quattro-continenti/ https://www.artevarese.com/le-donne-di-antonio-cereda-un-universo-quotidiano-da-quattro-continenti/#respond Thu, 18 Jun 2020 13:55:15 +0000 https://www.artevarese.com/?p=55960 Lo splendido contesto del museo etnoarcheologico Castiglioni, situato nel parco di villa Toeplitz, è una cornice perfetta per ospitare la mostra “DONNE DEL NOSTRO MONDO” Fotografie di Antonio Cereda dai viaggi in Africa, Asia, Oceania, America Latina”, un’esposizione tutta al femminile aperta dal 13 giugno al 27 settembre. Antonio Cereda è un fotografo milanese che, […]

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Lo splendido contesto del museo etnoarcheologico Castiglioni, situato nel parco di villa Toeplitz, è una cornice perfetta per ospitare la mostra “DONNE DEL NOSTRO MONDO” Fotografie di Antonio Cereda dai viaggi in Africa, Asia, Oceania, America Latina”, un’esposizione tutta al femminile aperta dal 13 giugno al 27 settembre.

Antonio Cereda è un fotografo milanese che, insieme alla moglie antropologa Anna Canuto, ama girare il mondo tanto da trasformare la sua grande passione in qualcosa di più e, attraverso la sua macchina fotografica, capace di far emergere, in oltre 60.000 scatti, quello che più lo colpisce vale a dire il bello nel quotidiano utilizzando un accessorio fondamentale e immancabile: il cuore, senza il quale è impossibile cogliere i sentimenti, le emozioni dei luoghi e delle persone che stanno al di là dell’obiettivo.

Nel caso specifico le protagoniste sono le donne, donne di quattro continenti – Africa, Asia, Oceania, America Latina – ma donne del nostro mondo colte in più di trent’anni dei suoi numerosi viaggi. Debora Ferrari e Luca Traini spiegano: “La rappresentazione di questo universo al femminile segue una rotta di sguardi, gesti, lavori e apparizioni di questa realtà concreta fatta di eleganza, forza e dolcezza che vince ogni luogo comune, ogni esotismo. Un affascinante reportage di quattro continenti, ognuno con i suoi segni e disegni – raffinati, immediati, complessi – che rinviano a un unico denominatore: la bellezza.” E Anna Canuto aggiunge “Le donne di Antonio Cereda sono le donne di tutti i giorni, le donne della porta accanto colte nella spontaneità dei loro gesti. In qualsiasi parte del mondo c’è un filo sottile che lega tutte noi e che trascende la diversità della lingua, della religione e della cultura. E’ una complicitàche non ha bisogno delle parole e che è fatta di modi simili di percepire il mondo e la vita quotidiana di tutti i luoghi

L’esposizione supportata da Banca Generali Private porta il logo anche di Rete al Femminile Varese, curata da Debora Ferrari e Luca Traini e con una plaquette pubblicata da Trarari TIPI edizioni con ambientazione sonora di Stefano Ravotti. E’ un’unica mostra da ma qui a settembre si alterneranno quattro allestimenti differenti che si concentreranno su aspetti diversi della vita delle donne.

Banca Generali Private – dichiarano Guido Stancanelli District Manager e Daniela Parravano della sede di Varese – è stata sempre sensibile a questa dimensione al femminile così vitale, così fondamentale, in grado di intravvedere prospettive e soluzioni concrete ad ampio raggio. Per questo ha fatto propria con entusiasmo questa mostra fotografica di Antonio Cereda che mette a fuoco ed evoca con grande sensibilità volti e dinamiche del cosmo-donna. Donne di questo mondo, perché, anche se di altri continenti, pongono al centro dell’attenzione, proprio nella diversità, lo stesso coraggio, la stessa grazia, la stessa intensità di tutte le donne di oggi nel voler essere se stesse e protagoniste della costruzione di una società più umana. Con questa nuova esposizione, che fa seguito a quella dedicato con successo a Guttuso ritrovato, Banca Generali Private Varese testimonia una volta di più la volontà unire alla consolidata esperienza nel campo degli investimenti percorsi originali e fuori dagli schemi tradizionali di fruizione dell’arte, nel segno della migliore tradizione e innovazione italiana”.

Questa mostra inoltre ben si coniuga con il museo comunale etno-archeologico Castiglioni che documenta le missioni di ricerca e documentazione etnologica e archeologica, soprattutto in Africa, dei fratelli Angelo e Alfredo Castiglioni che si concretizzano in un allestimento di reperti unici accompagnati da supporti multimediali: un affascinante viaggio tra archeologia e etnologia, tra deserto e savana, tra mito e realtà. Prosegue nello sesso periodo anche la mostra temporanea sull’arte etnica, “Magie d’Africa. Religioni, simboli, misteri”.
Il museo è aperto nel weekend dalle 10:00 – 13:00 / 14:00 – 18:00. Per la sicurezza dei visitatori, saranno attuate tutte le procedure igieniche previste dalle direttive governative e regionali. Non potranno accedere all’esposizione più di 20 visitatori contemporaneamente, 10 per piano, e non si potrà sostare in più di 5 per ogni sala, naturalmente rispettando le distanze infrapersonali previste. L’uscita sarà differenziata dall’ingresso. Il personale e i volontari che collaborano col Museo Castiglioni vigileranno sul rispetto delle regole. Verrà messo a disposizione dei visitatori il gel disinfettante e verrà rilevata la temperatura corporea all’ingresso che sarà consentito solo se inferiore a 37,5° e muniti di mascherina.

Cristina Pesaro

Info e contatti: culturalbrokers@gmail.com;

Museo Castiglioni- Parco Toeplitz, Viale Vico 46, 21100 VARESE
+ 39 334 9687111 T +39 0332 1692429

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Uno sguardo oltre https://www.artevarese.com/uno-sguardo-oltre/ https://www.artevarese.com/uno-sguardo-oltre/#respond Mon, 09 Jul 2018 16:12:45 +0000 https://www.artevarese.com/?p=45974 In occasione della mostra Uno sguardo oltre, attualmente in corso, allo spazio espositivo Cubet a Milano, abbiamo conversato con i fotografi Massimo Giordano e Lisandra Valente, che espongono insieme per la prima volta. Quando vi siete conosciuti e come avete sviluppato l’idea di una bipersonale? Massimo: “Ci  siamo conosciuti ad un corso di Photoshop tenutosi […]

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In occasione della mostra Uno sguardo oltre, attualmente in corso, allo spazio espositivo Cubet a Milano, abbiamo conversato con i fotografi Massimo Giordano e Lisandra Valente, che espongono insieme per la prima volta.

Quando vi siete conosciuti e come avete sviluppato l’idea di una bipersonale?

Massimo: “Ci  siamo conosciuti ad un corso di Photoshop tenutosi a Milano, durante il quale Lisandra mi ha mostrato alcuni suoi lavori. Quello che ho notato è che aveva un talento unico e un occhio particolare. Da lì l’idea di coinvolgerla in un progetto che è molto più ampio della mostra che vedete qui”.

Lisandra: “Con Massimo abbiamo una visione artistica vicina e l’idea di Uno sguardo oltre, nello specifico, è nata iniziando a organizzare uscite fotografiche insieme e confrontando i lavori realizzati. Ci siamo trovati affini nel linguaggio espresso”.

Cosa volevate comunicare con questa mostra? Avete contribuito all’allestimento? Se sì, in che termini?

Massimo: “Nella mostra tenevamo e mettere in evidenza due aspetti: il dialogo tra una visione maschile e una femminile, che molte volte andavano perfino a ribaltarsi, e una conversazione tra immagini. Dall’allestimento, che abbiamo curato in prima persona, si evince come uno stesso tema sia stato indagato da entrambi. Non a caso spesso le fotografie sono alternate. Anche la scelta delle cornici nere, piuttosto essenziali, è nostra. Per quanto riguarda il formato, volevamo avere lo stesso per tutte le immagini. Il mio formato ideale è 50×70 cm”.

Lisandra: “Essendo la mia prima esposizione, mi sono completamente affidata e uniformata a Massimo. Nella mostra acquistano una valenza molto importante i titoli delle fotografie. Insieme abbiamo deciso di abbinare le immagini alla musica, cosa che faccio molto anche nella mia attività di video editor. Infatti ogni scatto ha come titolo una canzone, che diventa quasi un commento alla visione.”

Massimo: “Quest’idea di dare alle immagini il titolo di canzoni più o meno note è nata da Lisa e l’ho appoggiata con entusiasmo. Vedendo le fotografie, poi, hanno una musicalità molto evidente. In tutte le immagini è presente un ritmo musicale, che può essere più lento o più veloce. Nell’allestimento abbiamo anche scelto di accostare scatti che, qualora non presentino un tema comune, siano affini da un punti di vista formale, tecnico.”

La sensazione suggerita da diverse vostre fotografie esposte (penso a Sulle Rive ad esempio) è di pittura. Ricordano quasi il linguaggio di Monet.

Massimo: “É vero, sia il mio modo di fotografare che quello di Lisa sono molto pittorici. In Sulle Rive mi sono soffermato, ad esempio, su un dettaglio, un riflesso sull’acqua scattato al tramonto sul lago di Varese. L’effetto dato sembra quasi prodotto da pennellate”.

Le opere realizzate da Lisandra e Massimo da un lato stravolgono la visione di uno sguardo maschile e femminile, mostrandoci, ad esempio, come non sempre un’immagine complessa sia opera di una donna. Con i loro scatti ci inducono anche ad andare oltre una prima fruizione superficiale. In una società che fa della vista il senso primario, tutto si consuma in pochi istanti e si perde l’attenzione al dettaglio, al particolare. Visitando Oltre lo sguardo possiamo entrare in contatto con luoghi che spesso sfioriamo soltanto.

Informazioni:

Massimo Giordano, Lisandra Valente
Uno sguardo oltre/A glance beyond
a cura di/curated by Massimo Giordano, Lisandra Valente e exfabbricadellebambole

19 giugno/10 luglio

 

Cubet
Via Plana 26 – 377.1902076/3201576084
lunedì-venerdì 15-18 e su appuntamento

Eleonora Manzo

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Viaggio nell’infinitamente piccolo con il Foto Club Varese https://www.artevarese.com/viaggio-nellinfinitamente-piccolo-con-il-foto-club-varese/ https://www.artevarese.com/viaggio-nellinfinitamente-piccolo-con-il-foto-club-varese/#respond Wed, 09 May 2018 06:30:02 +0000 https://www.artevarese.com/?p=44836 E’ dal 1972 che il Foto Club Varese è testimone dell’amore per la Fotografia di un gruppo di amici che hanno intrapreso un percorso affascinante. Nato come club amatoriale guidato da Franco Pontiggia, è diventato di anno in anno un punto di riferimento del settore raccontando il Mondo della Fotografia attraverso mostre, testimonianze e un […]

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E’ dal 1972 che il Foto Club Varese è testimone dell’amore per la Fotografia di un gruppo di amici che hanno intrapreso un percorso affascinante.
Nato come club amatoriale guidato da Franco Pontiggia, è diventato di anno in anno un punto di riferimento del settore raccontando il Mondo della Fotografia attraverso mostre, testimonianze e un grande impegno divulgativo.

Dal 2004 il presidente Giuseppe di Cerbo dirige le attività del Foto Club con entusiasmo e con il desiderio di renderlo una realtà autonoma a Varese e nella Provincia: un’Associazione Culturale. Sono nati così eventi come il riuscito “Oktoberfoto” – dedicato alla fotografia amatoriale – e momenti di incontro in ricordo di grandi professionisti.
Una delle cifre vincenti del Club è certamente lo sguardo attento e curioso sulla realtà che ci circonda riletta – però – attraverso l’obiettivo fotografico.

Il presidente Di Cerbo spiega che l’appuntamento di giovedì 10, dal titolo “Viaggio nell’infinitamente piccolo – il bello nella ricerca”, «sarà una serata di proiezione di audiovisivi nel corso della quale la dottoressa Marina Protasoni, ricercatrice dell’Università dell’Insubria con la quale abbiamo una convenzione, ci farà vedere tutto quello che l’occhio umano non riesce a vedere e che è visibile solo con il microscopio.
Si è quindi creato un collegamento tra due appuntamenti organizzati dal Foto Club, perché l’obiettivo ci consente di guardare “oltre”, verso l’infinitamente grande dello spazio, del cielo screziato dalle aurore boreali, ma anche verso l’infinitamente piccolo catturato dal SEM, il Microscopio a Scansione Elettronica».

La dottoressa Marina Protasoni, Ricercatore in Anatomia umana nella Scuola di Medicina e Microscopista sottolinea che «L’idea della serata è proprio quella di raccontare che l’infinitamente piccolo è bellissimo e che fare ricerca è bello in sé, non soltanto per la passione che uno ci mette o per i risultati che possono essere conseguiti.

Le immagini che presenteremo sono meravigliose: potrebbero essere esposte come quadri. – sottolinea Protasoni – Vogliamo mostrare il bello della ricerca, perché molti non sanno quanto possa essere bello l’infinitamente piccolo. Entreremo negli organi e nei tessuti, entreremo addirittura nella cellula vedendo tutti gli organelli che la costituiscono.

 

Parleremo della storia della microfotografia in ambito medico e biologico, a partire dal momento in cui si è cominciato a  fotografare a livello di microscopio. Seguiremo il passaggio dalla fotografia microscopica su pellicola, stampata su carta, a quella digitale.

Il SEM ha la caratteristica di utilizzare come fonte di luce un fascio di elettroni invece di una lampadina. Ha una capacità di risoluzione molto più alta rispetto a quella di un microscopio normale e, quindi, ci consente di vedere sempre più nel dettaglio.
Il Microscopio a Scansione con cui lavoro ha già 20 anni, ma arriva fino a 400.000 ingrandimenti e può osservare le strutture in tre dimensioni! Otteniamo quindi non delle sezioni o “fette”, ma delle immagini tridimensionali che ci rendono conto non soltanto delle dimensioni di larghezza e lunghezza, ma anche di altezza e di profondità».

Com’è nato l’incontro con il Foto Club Varese? «Da un motivo personale – dice sorridendo la ricercatrice -: mio marito quest’anno si è iscritto al Foto Club e  ha raccontato del mio lavoro e delle microfotografie fatte con il microscopio a scansione, scatenando un grande entusiasmo. Sono felice di portare la mia esperienza e di raccontare fuori dall’Università quello che facciamo».

L’innovazione tecnologica in ambito scientifico porta grandi vantaggi perché – come sottolinea la Protasoni – «La ricerca è sempre una cosa buona».
Insieme con il SEM, il Microscopio a Scansione, si utilizza il “fratello” TEM, il Microscopio Elettronico a Trasmissione.

«Quest’ultimo consente ingrandimenti addirittura superiori a quelli del SEM, – spiega Protasoni – ma rimane bidimensionale. Entrambe queste macchine, mostrando l’interno delle cellule, ci hanno permesso non solo di valutare com’è fatta una cellula dal punto di vista scientifico, ma anche di capire come si modifica in caso di malattia o di patologie. Per esempio, osservando i mitocondri, che sono le centrali energetiche delle nostre cellule, si può vedere se sono giusti di forma e dimensioni o se sono modificati; questo potrebbe essere sintomo di qualcosa che non va».

 

«Io mi occupo esclusivamente di ricerca e non di diagnostica. – conclude la dottoressa – Le nostre linee di ricerca studiano il tessuto connettivo, la cartilagine e l’osso, ma lavoriamo anche insieme a diverse Università ed Enti».

Giovedì sera, quindi, ci lasceremo conquistare non solo dall’evoluzione della scienza, ma anche dalle incredibili immagini catturate da un obiettivo altamente specializzato.

Sono fotografie, la materia dei sogni del Foto Club Varese.

Chiara Ambrosioni

Viaggio nell’infinitamente piccolo – il bello nella ricerca
con Marina Protasoni, medico, Ricercatore in Anatomia umana nella Scuola di Medicina dell’Università dell’Insubria. Microscopista
Giovedì 10 maggio, ore 21
Via Monte Golico 14/16 Varese – ingresso libero

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