Nel suo primo libro in versi “Mappe” edito da Interno Poesia nel 2019 e presentato a Bookcity Milano nel 2019 c’è, insito, il destino di essere poeta lo stesso che ha caratterizzato e contraddistinto la stessa la stessa Antonia Pozzi.

Il filosofo Gabriele Scaramuzza che si occupa di estetica indagando la percezione attraverso la mediazione del senso, ha prefato Mappe, scrivendo “non mi è sfuggito il tocco lieve dello scrivere di Altea, schivo e misurato, maturo e raccolto. Ma insieme netto e penetrante nel misurarsi con gli anfratti esistenziali e storici che premono intorno a lei – e a noi. Questi che chiamo anfratti si potrebbero forse meglio chiamare “abissi” (e in senso lato pur lo sono) e da Altea non sono mai sorvolati con vani proclami mai ideologici, ma affrontati in una loro toccante concretezza, esemplare.”

Senza dimenticare la tensione etica e civile che pervade l’intera opera prima della Altea.

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