Di nuovo monocromi, verrebbe da dire di fronte agli ultimi lavori di Gunter Umberg nella personale “De Pictura”, in corso presso A Arte Invernizzi a Milano.

Da decenni l’artista tedesco, nato a Bonn nel 1946, celebra il suo operato sovrapponendo e fissando pigmenti di colore puro su superfici piane con insiemi di resine.

Nel corso del tempo, ci si sarebbe aspettato da Umberg uno scarto creativo, il gusto di nuove sperimentazioni, il desiderio di rischiare andando oltre a quanto acquisito negli anni ed invece il suo procedere si è mosso unicamente in un’unica direzione.

Così, “De Pictura” propone composizioni, certo, impeccabilmente allestite, ma la cui natura pare più destinata a decorare ambienti signorili ma anche a occupare sale dove si svolgono consigli di amministrazione di imponenti aziende, facendo in tal misura la gioia di architetti e riviste d’interni votate da tempo a fare convivere arredi datati con opere d’arte contemporanee.

Poi accade, e la cosa non è imputabile all’artista in questione, che il gallerista affidi la stesura del testo in catalogo a Serge Lemoine, ed ecco il risultato: “Questa pittura che sta a contatto diretto col muro, e che non ha nulla a che vedere con un quadro da cavalletto, è la caratteristica tipica del modo di fare arte di Gunter Umberg”.

Nella fiera delle banalità una affermazione del genere si sarebbe aggiudicata il podio più alto.

Gunter Umberg – “De Pictura” – Milano, A Arte Invernizzi, Via D. Scarlatti 12.

Fino al 17 luglio. Orari: lunedì – venerdì 10-13/15-19

Mauro Bianchini

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