Museo Bodini Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/museo-bodini/ L'arte della provincia di Varese. Wed, 10 Jun 2020 11:20:09 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Museo Bodini Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/museo-bodini/ 32 32 Ritrovarsi con l’arte al Museo Bodini https://www.artevarese.com/ritrovarsi-con-larte-al-museo-bodini/ https://www.artevarese.com/ritrovarsi-con-larte-al-museo-bodini/#respond Wed, 10 Jun 2020 11:13:03 +0000 https://www.artevarese.com/?p=55892 Il Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio propone, dopo la riapertura, una interessante rassegna intitolata «Il bisogno di ritrovarsi. Mostra di opere grafiche dalla collezione del Museo Bodini». Una quindicina di opere di diversi artisti, selezionate tra quelle della preziosa collezione conservata al Museo di Gemonio e raramente esposte al pubblico. Floriano Bodini alla nascita del […]

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Il Museo Civico Floriano Bodini di Gemonio propone, dopo la riapertura, una interessante rassegna intitolata «Il bisogno di ritrovarsi. Mostra di opere grafiche dalla collezione del Museo Bodini».
Una quindicina di opere di diversi artisti, selezionate tra quelle della preziosa collezione conservata al Museo di Gemonio e raramente esposte al pubblico. Floriano Bodini alla nascita del museo a lui dedicato fece la scelta di donare, accanto ai suoi lavori, quelli di altri artisti noti, da lui stimati e che lui stesso collezionava: da questo primo nucleo nasce la collezione di grafiche che negli anni, grazie ad altre donazioni, si è arricchita di nuovi nomi.
Questa piccola ma significativa mostra vuole essere un proseguo della ricerca svolta in questi anni sull’arte grafica, partendo dalla Giornata dell’Incisione e Stampa d’Arte – II Giornata delle Arti Artigiane del 2017, fino al progetto “Empatie / Contaminazioni. Dialoghi tra materia e segno” del 2019 e i laboratori proposti grazie alla collaborazione con la Stamperia 74/b e Milano Printmakers.
La rassegna nasce dal desiderio di ritrovarsi, non solo negli spazi del Museo, ma dal bisogno di riconoscersi come uomini e donne. Ritrovarsi in un abbraccio, in una serata insieme, in una smorfia di bambino, in uno sguardo o solamente nella corporeità dell’essere uomo. Un tema condiviso da cui ripartire, un’esigenza e una presenza importanti, da fissare nel presente per poter costruire e ricostruire il futuro.
Come afferma la direttrice del Museo Civico Floriano Bodini, Lara Treppiede, «quello che ci ha travolti nei mesi scorsi deve servire per una nuova lettura del mondo e della terra che ci ospita, ma deve essere soprattutto motivo di consapevolezza della preziosità dell’umanità, quella vera, quella condivisa, quella sincera.
In mostra figure, uomini, donne, incontri, firmati da grandi protagonisti dell’arte contemporanea: Enrico Baj, Giovanni Cappelli, Felice Casorati, Piero Leddi, Fernand Léger, Marino Marini, Ennio Morlotti, Peter Nagel, Joachim Schmettau, Giuliano Vangi, Renzo Vespignani.
Alberto Sughi è protagonista con una serie di opere in cui si apprezza quella che è stata la sua continua indagine sulla condizione umana.

Il bisogno di ritrovarsi. Mostra di opere grafiche dalla collezione del Museo Bodini
Dal 13 giugno al 2 agosto 2020
Orari: sabato – domenica 10.30-12.30 / 15.00-18.00
Ingresso 3/5 euro
Per prenotare la visita/visita guidata 3397596939 – info@museobodini.it
Museo Civico Floriano Bodini
Via Marsala, 11 – 21036 Gemonio (VA)
info@museobodini.it
www.museobodini.it

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Un secolo di pittura, la mostra che mancava https://www.artevarese.com/un-secolo-di-pittura-la-mostra-che-mancava/ https://www.artevarese.com/un-secolo-di-pittura-la-mostra-che-mancava/#comments Thu, 26 Jul 2018 05:00:45 +0000 https://www.artevarese.com/?p=46141 Da Guttuso, che visse a Velate, a Fontana che tagliò tele a Comabbio, a Baj, che da Milano si trasferì a Vergiate. Sono esposti i grandi nomi della storia dell’arte ancora per pochi giorni a Gemonio, Cocquio e Laveno. “Il palpito del colore”, questo il nome dell’iniziativa che sta riscuotendo grande successo tra turisti e […]

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Da Guttuso, che visse a Velate, a Fontana che tagliò tele a Comabbio, a Baj, che da Milano si trasferì a Vergiate. Sono esposti i grandi nomi della storia dell’arte ancora per pochi giorni a Gemonio, Cocquio e Laveno. “Il palpito del colore”, questo il nome dell’iniziativa che sta riscuotendo grande successo tra turisti e residenti, è la mostra su più sedi che racconta gli artisti che nel territorio di Varese nell’ultimo secolo lavorarono e realizzarono opere indimenticabili.

Una mostra “didattica” che racconta talenti straordinari

Il percorso della mostra è cronologico e parte dal Museo Innocente Salvini di Cocquio Trevisago, dove sono esposte tele dei maestri storici quali Russolo, Montanari, Tosi, De Rocchi. Opere significative si trovano anche alla Galleria AlMiarte di Gemonio.

 

Al Museo Floriano Bodini a Gemonio ci sono invece i maestri della metà del secolo, come Albino Reggiori, Piero Cicoli, Renato Guttuso, dove inizia ad essere evidente lo sviluppo del dialogo tra figurativo e astratto. A Villa Frascoli Fumagalli a Laveno si possono ammirare i contemporanei, che tra stile materico, figurativismo e astrattismo sono testimonianza importante dell’arte di oggi, come spiega la curatrice Chiara Gatti ai microfoni di ArteVarese “Una piccola cartina tornasole di quello che sta succedendo adesso nel mondo dell’arte”. Qui ci sono ad esempio Silvio Monti, Giorgio Vicentini, Vittore Frattini, Raffaele Penna e Antonio Pedretti. Allo Spazio Soms di Caldana l’Associazione WG Art ha inaugurato una sezione dedicata alla Street Art con sei artisti contemporanei.

Un lavoro di ricerca che valorizza l’intero panorama della provincia di Varese

“Il palpito del colore” sfiora e abbraccia in tutto trentatrè artisti per raccontare un luogo che è stato terreno fertile per la creatività dei maestri storici e contemporanei. Curatrice dell’esposizione è Chiara Gatti, con il coordinamento di Alberto Palazzi e Angela Reggiori. La mostra è stata organizzata da Museo Floriano Bodini, Museo Innocente Salvini, Galleria AlMiArte, associazione Amici del MIDeC,  associazione Menta e Rosmarino, associazione Wg Art.

Il catalogo è edito da Menta e Rosmarino a cura di Chiara Gatti, con contributi di Maria Grazia Ferraris, Consuelo Farese, Mario Chiodetti, Federica Lucchini e Romano Oldrini. Interessante il carteggio recuperato negli archivi che racconta una rete viva di contatti e di amicizie tra pittori, scrittori e protagonisti del mondo culturale. Prezioso il lavoro di raccolta che restituisce a chi nel Varesotto oggi abita un viaggio nella bellezza e nella conoscenza e che merita senz’altro una visita. O anche più di una. Una mostra di cui si sentiva il bisogno, che racconta una parte fondamentale di storia dell’arte, che ci aiuta a capire meglio da dove veniamo e che cosa è stato in grado di generare questo territorio di laghi, natura e bellezza.

Alessia Zaccari

 

Orario apertura sedi espositive

Museo Civico Floriano Bodini (I maestri del secondo dopoguerra):

sabato e domenica ore 10.30/12.30 – 15.00/18.00

Museo Innocente Salvini (I maestri storici):

sabato e domenica ore 15.00/17.30

Villa Frascoli Fumagalli (I contemporanei)

sabato ore 21.00/23.00, domenica ore 15.00/18.00

Galleria AlMiarte (I maestri storici)

da giovedì a domenica ore 10.30/12.30 – 15.00/19.00

Teatro Soms (Street art)

sabato ore 15.30 – 17.30

La mostra terminerà il 10 agosto

Informazioni: info@mentaerosmarino.it

Elenco degli artisti

I maestri storici: Oreste Albertini, Domenico De Bernardi, Francesco De Rocchi, Luciano Ferriani, Alfio Paolo Graziani, Aldo Mazza, Giuseppe Montanari, Siro Penagini, Antonio Piatti, Luigi Russolo, Innocente Salvini, Leo Spaventa Filippi, Arturo Tosi.

I maestri del secondo dopoguerra: Enrico Baj, Piero Cicoli, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Ottavio Missoni, Gottardo Ortelli, Giancarlo Ossola, Albino Reggiori, Franco Rognoni.

I contemporanei: Aldo Ambrosini, Domenico D’Oora, Vittore Frattini, Luca Lischetti, Alberto Magnani, Silvio Monti, Antonio Pedretti, Raffaele Penna, Antonio Pizzolante, Giancarlo Pozzi, Giorgio Vicentini

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Il palpito del colore https://www.artevarese.com/il-palpito-del-colore/ https://www.artevarese.com/il-palpito-del-colore/#respond Fri, 08 Jun 2018 14:01:12 +0000 https://www.artevarese.com/?p=45477 “Un secolo di pittura a Varese”: apre domenica 10 giugno a Laveno Mombello una grande mostra articolata su tre sedi che racconta una lunga vicenda attraverso cent’anni di ricerche estetiche, dal futurismo alle ultime frontiere del contemporaneo. Uno spettro ampio di indagine tocca 33 autori divisi per stagioni: i maestri del primo Novecento, gli artisti del secondo dopoguerra, gli […]

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“Un secolo di pittura a Varese”: apre domenica 10 giugno a Laveno Mombello una grande mostra articolata su tre sedi che racconta una lunga vicenda attraverso cent’anni di ricerche estetiche, dal futurismo alle ultime frontiere del contemporaneo. Uno spettro ampio di indagine tocca 33 autori divisi per stagioni: i maestri del primo Novecento, gli artisti del secondo dopoguerra, gli interpreti dei movimenti più recenti.

Curata da Chiara Gatti, con il coordinamento di Alberto Palazzi e Angela Reggiori, oltre a numerosi contributi a catalogo di specialisti di storia locale, la mostra ricostruisce il panorama di una terra vivace, che ha generato talenti straordinari e anche ospitato, nel tempo, nomi approdati da lontano, attratti dalla bellezza dei luoghi e dalla vitalità di un panorama artistico in fermento. Nato da un accordo fra comuni, col supporto di Comunità Montana, Associazione Amici del MIDeC, Associazione Menta e Rosmarino, Società Operaia di Caldana e Associazione Wgart, il percorso si suddivide in tre luoghi espositivi istituzionali accanto allo spazio di una galleria storica: il Museo Civico Floriano Bodini, il Museo Innocente Salvini, Villa Frascoli Fumagalli e Galleria AlMiarte.

Il viaggio comincia all’alba del secolo; ecco allora la figura tardo ottocentesca, dagli umori
simbolisti, di Antonio Piatti, l’esistenza agreste di Innocente Salvini, le attese magiche di Giuseppe Montanari, i paesaggi tersi di Oreste Albertini. Si prosegue fino agli scorci mediterranei, le nature morte fragili e frante di Arturo Tosi, per approdare al Chiarismo intimo e lirico di Francesco De Rocchi, passando per un gigante come Luigi Russolo, celebre voce del futurismo italiano, che legò parte della sua vita a

Il secondo capitolo si apre con l’esperienza che, nel secondo dopoguerra, vissero autori come Enrico Baj approdato, da Milano, nella sua famosa dimora di Vergiate, Lucio Fontana che plasmò il suo buen retiro di Comabbio, lontano dalla vita caotica di Milano, in stile coloniale, ricordando i “patios” di Santa Fe. Mentre Ottavio Missoni dipingeva motivi astratti (per tessuti) nella sua “factory” di Sumirago, Renato Guttuso affrescò nel 1983 la Fuga in Egitto, il murale all’altezza della terza cappella del Sacro Monte di Varese, città dove soggiornò per oltre vent’anni, nella zona di Velate. Toccando la figura ironica e fiabesca di Franco Rognoni, la ricerca sul colore e sul gesto di Piero Cicoli, la vocazione segnica inquieta e liturgica di Albino Reggiori, si giunge alla terza sezione, punteggiata di autori contemporanei esponenti di tendenze differenti, testimonianze significative di un’adesione ai linguaggi correnti, alle contaminazioni fra pittura e altri media.

Copyright 2015 © ARMELLIN F.;

In questo lungo racconto emergono altresì, in un gioco virtuoso di intrecci, episodi che hanno segnato la vita della provincia; dal Premio nazionale di pittura Città di Gallarate ideato e realizzato per iniziativa di Silvio Zanella, alle mostre istituzionali di Villa Mirabello a Varese, dai fermenti culturali degli anni Sessanta sbocciati negli spazi delle prime gallerie private, all’isola americana di Biumo, dove il conte Giuseppe Panza costruì la sua collezione di minimalismo oggi patrimonio della villa neoclassica donata al Fai. Ciò che affiora (e colpisce) da questo ventaglio straordinario di situazioni, è il dinamismo di una provincia che agì come un magnete su personalità della cultura italiana del secolo scorso, richiamate dallo spessore di certi progetti. Si incontrano dunque Vittorio Sereni, Franco Solmi e Dante Isella, oltre a Mina Gregori e Roberto Longhi che insieme, con la consulenza di Piero Chiara e Giovanni Testori, curarono il catalogo monumentale per la epocale mostra sul Morazzone nell’estate del 1962, gettando luce sulla storia passata e illustre dell’arte a Varese di cui il Novecento ha raccolto e valorizzato il lascito.

La mostra è accompagnata da un catalogo edito da Menta e Rosmarino a cura di Chiara Gatti, con contributi di Maria Grazia Ferraris, Consuelo Farese, Mario Chiodetti, Federica Lucchini e Romano Oldrini.

Nell’ambito della mostra, sabato 23 giugno alle ore 18.00, verrà inaugurato l’evento collaterale Sguardo sulla Street Art a Varese a cura di Wgart presso il Teatro Soms di Caldana.

Orario apertura sedi espositive

Museo Civico Floriano Bodini (I maestri del secondo dopoguerra):
sabato e domenica ore 10.30/12.30 – 15.00/18.00
Museo Innocente Salvini (I maestri storici):
sabato e domenica ore 15.00/17.30
Villa Frascoli Fumagalli (I contemporanei)
sabato ore 21.00/23.00, domenica ore 15.00/18.00
Galleria AlMiarte (I maestri storici)
da giovedì a domenica ore 10.30/12.30 – 15.00/19.00
Teatro Soms (Street art)
sabato ore 15.30 – 17.30

La mostra terminerà il 10 agosto

Informazioni: info@mentaerosmarino.it

Elenco degli artisti
I maestri storici: Oreste Albertini, Domenico De Bernardi, Francesco De Rocchi, Luciano Ferriani, Alfio Paolo Graziani, Aldo Mazza, Giuseppe Montanari, Siro Penagini, Antonio Piatti, Luigi Russolo, Innocente Salvini, Leo Spaventa Filippi, Arturo Tosi.
I maestri del secondo dopoguerra: Enrico Baj, Piero Cicoli, Lucio Fontana, Renato Guttuso, Ottavio Missoni, Gottardo Ortelli, Giancarlo Ossola, Albino Reggiori, Franco Rognoni.
I contemporanei: Aldo Ambrosini, Domenico D’Oora, Vittore Frattini, Luca Lischetti, Alberto Magnani, Silvio Monti, Antonio Pedretti, Raffaele Penna, Antonio Pizzolante, Giancarlo Pozzi, Giorgio Vicentini.

 

 

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La giornata del Marmo al Museo Bodini di Gemonio https://www.artevarese.com/la-giornata-del-marmo-al-museo-bodini-di-gemonio/ https://www.artevarese.com/la-giornata-del-marmo-al-museo-bodini-di-gemonio/#respond Fri, 11 May 2018 10:00:44 +0000 https://www.artevarese.com/?p=44914 Il Museo Civico Floriano Bodini, di cui Lara Treppiede è di recente stata nominata direttore, presenta La Giornata del Marmo – inserita nel programma JEMA delle Giornate europee dei Mestieri d’Arte 2018-, terzo appuntamento delle Giornate delle Arti Artigiane organizzate annualmente nel mese di maggio. Dopo il successo della giornata dedicata alla fusione in bronzo e quella sulla stampa d’arte […]

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Il Museo Civico Floriano Bodini, di cui Lara Treppiede è di recente stata nominata direttore, presenta La Giornata del Marmo – inserita nel programma JEMA delle Giornate europee dei Mestieri d’Arte 2018-, terzo appuntamento delle Giornate delle Arti Artigiane organizzate annualmente nel mese di maggio. Dopo il successo della giornata dedicata alla fusione in bronzo e quella sulla stampa d’arte e incisione, quest’anno l’attenzione è rivolta all’affascinante mondo delle cave e della lavorazione artistica del marmo.

Come per le scorse edizioni si dedica una giornata e una mostra a un’arte artigiana, a un mestiere d’arte. Grazie alla presenza dell’Accademia di Belle Arti di Carrara con il direttore Luciano Massari, i docenti Sergio Cervietti e Piero Marchetti e le studentesse Sofia Cassina, Sara Grandi e Chantal Stropeni; di Gino Giacomelli e di Arthà con Alessandra Ticozzi e Abele Vadacca, verranno realizzate nel cortile del Museo varie dimostrazioni della lavorazione artistica del marmo. Nella stessa giornata si terrà una tavola rotonda (aperta alle testimonianze di cavatori e lavoratori del marmo, esperti, artisti, docenti e studiosi) e un laboratorio di mosaico a cura di Sonia Bianco e Bruno Depedri; il tutto accompagnato da postazioni di lavoro manuale del marmo, dalla narrazione di racconti e favole sul tema a cura di Marta Comerio e dalla proiezione di documentari.

Durante la giornata si apre al pubblico una mostra che ripercorre la creazione del Monumento ai Caduti sul Lavoro realizzato da Floriano Bodini a Carrara, attraverso bozzetti scultorei, studi, materiale fotografico e tradizionali strumenti di lavoro, accanto all’opera Paola in marmo rosa del Portogallo, mai prima d’ora esposta al Museo Bodini. Nello stesso contesto saranno esposte opere di Carlo Dell’Amico del ciclo Basically black.

La giornata è organizzata con il contributo di Fondazione CariploAccademia di Belle Arti di CarraraArthàComitato Culturale JRC di IspraLiceo Artistico Frattini di VareseBIG Ciaccio ArteGalleria Montrasio di Milano e con la collaborazione della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, del Comune di Carrara, dell’ANMIL di Massa Carrara. Farà da guida alla giornata la classe 3B del Liceo Artistico “A.Frattini” di Varese, per il progetto di alternanza scuola-lavoro.

Programma della giornata
dalle ore 14.00:
Laboratorio di mosaico (10 €, iscrizione obbligatoria, max 20 partecipanti) | lettura fiabe e racconti | postazioni di lavoro | documentari
ore 16.00
Aperitivo a buffet e proseguimento dimostrazioni di lavorazione artistica del marmo
ore 17.30
Tavola rotonda “Il marmo: dalle cave all’opera d’arte” e presentazione delle esposizioni
(In caso di maltempo la Giornata si svolgerà comunque)
Ingresso gratuito con offerta libera
Dalle ore 14
Museo Civico Floriano Bodini
Via Marsala, 11
21036 Gemonio (VA)
Per info e prenotazioni workshop:
Tel. 3492267457
info@museobodini.it

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REALISMO ESISTENZIALE AL MUSEO BODINI https://www.artevarese.com/realismo-esistenziale-al-museo-bodini/ Fri, 24 Nov 2017 10:00:56 +0000 http://varesearte.it/?p=40356 L’esposizione ruota attorno alla scultura di Floriano Bodini “La guerra” e si articola attraverso le opere di Giuseppe Banchieri, Mino Ceretti, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi, Bepi Romagnoni e Tino Vaglieri. Sono tante le mostre che si sono dedicate, nel corso degli anni, a questo gruppo di artisti, uniti in una breve ma fondamentale parentesi durata circa un ventennio […]

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L’esposizione ruota attorno alla scultura di Floriano Bodini “La guerra” e si articola attraverso le opere di Giuseppe Banchieri, Mino Ceretti, Gianfranco Ferroni, Giuseppe Guerreschi, Bepi Romagnoni e Tino Vaglieri.

Sono tante le mostre che si sono dedicate, nel corso degli anni, a questo gruppo di artisti, uniti in una breve ma fondamentale parentesi durata circa un ventennio (1956 – 1976) da quel “realismo esistenziale” che anima l’intero percorso espositivo, il cui Fil rouge è riconosciuto nella volontà di approfondire come la tematica socio-politica abbia avuto in questo periodo una

forte presenza nei lavori di questi artisti.
L’arco temporale degli accadimenti politici va dal 1956 (fatti d’Ungheria), passando per il movimento sessantottino che si interseca con gli anni di Piombo (1976).
L’iniziativa prevede un talk sulla pratica scultorea (ingresso libero, è gradita la prenotazione) con il giovane artista Jago il giorno 25 novembre dalle 15.00 alle 17.00 e diversi incontri di approfondimento con i curatori e gli autori dei saggi nel corso della mostra. Data l’importanza storica e culturale e il forte legame del movimento con la sua sede, l’Accademia di Brera di Milano dedicherà una conferenza al tema.
POLITICS > 1956 •1976Talk con Jago: sabato 25 novembre 2017 / 15.00 – 17.00 ingresso libero
Opening + party: sabato 25 novembre 2017 / 17.00 – 24.00
ingresso libero
Mostra aperta fino al 24.03.2018:
sab. e dom. 10.30 – 12.30 / 15.00 – 18.00
biglietto ridotto €3 / intero €5
Museo Civico Floriano Bodini
Via Marsala, 11
21036 Gemonio (VA)
t. 3492267457 – 0332 604276
info@amicimuseobodini.com
Redazione

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