Sacro Monte Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/sacro-monte/ L'arte della provincia di Varese. Mon, 25 Jan 2021 10:02:29 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png Sacro Monte Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/sacro-monte/ 32 32 Pogliaghi apre la porta al Duomo https://www.artevarese.com/pogliaghi-apre-la-porta-al-duomo/ https://www.artevarese.com/pogliaghi-apre-la-porta-al-duomo/#respond Thu, 16 Jan 2020 15:18:10 +0000 https://www.artevarese.com/?p=54259 Pittore, scultore e scenografo: Lodovico Pogliaghi ha saputo declinare la propria arte con ecletismo, continuando a forgiare la materia fino alla vecchiaia, prima di spegnersi, a 93 anni, nella sua casa del Sacro Monte, dove aveva messo radici, trasferendosi da Milano, e dove si trova il modello in gesso della porta centrale del Duomo di […]

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Pittore, scultore e scenografo: Lodovico Pogliaghi ha saputo declinare la propria arte con ecletismo, continuando a forgiare la materia fino alla vecchiaia, prima di spegnersi, a 93 anni, nella sua casa del Sacro Monte, dove aveva messo radici, trasferendosi da Milano, e dove si trova il modello in gesso della porta centrale del Duomo di Milano, realizzata in bronzo dal Pogliaghi. Ne parlano Marina Abeni di Archeologistics e il restauratore Michele Barbaduomo.

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Le inaugurazioni da non perdere https://www.artevarese.com/le-nuove-inaugurazioni-da-non-perdere/ https://www.artevarese.com/le-nuove-inaugurazioni-da-non-perdere/#respond Fri, 20 Jul 2018 11:08:07 +0000 https://www.artevarese.com/?p=46077 Domenica 22 luglio 2018 a partire dalle ore 19.00 è in programma l’inaugurazione dell‘esposizione “CONTATTO” organizzata dal collettivo ARTeria presso lo spazio di SUBSTRATO in via Robbioni 5, Varese. ARTeria è un progetto nato dalla volontà di giovani artisti di confrontarsi tra loro, facendo dialogare diversi stili e aspirazioni in diversi campi espressivi. Tema di […]

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Domenica 22 luglio 2018 a partire dalle ore 19.00 è in programma l’inaugurazione dell‘esposizione “CONTATTO” organizzata dal collettivo ARTeria presso lo spazio di SUBSTRATO in via Robbioni 5, Varese. ARTeria è un progetto nato dalla volontà di giovani artisti di confrontarsi tra loro, facendo dialogare diversi stili e aspirazioni in diversi campi espressivi. Tema di quest’anno è il contatto umano inteso nel senso più generale del termine, ovvero come il singolo si rapporta con gli altri passando attraverso ciò che lo circonda. Ulteriori informazioni sulla pagina facebook di ARTeria.

 

Prosegue al Sacro Monte di Varese la rassegna Sogno d’Estate. Fino al 26 luglio Location Camponovo ospita la doppia mostra personale di Luisa Garzonio e Lorenzo Luini. 

 

L’esposizione di Luisa Garzonio, dal titolo “Acqua viva” è una selezione di opere che proseguono la ricerca dell’artista sulla personificazione del paesaggio e dei suoi elementi. La tecnica prediletta resta il pastello ma nuove sperimentazioni con acrilico, danno l’avvio a una resa più strutturata. L’acqua è uno degli elementi indagati, per la trasparenza e i suoi moti, il paesaggio della diga Panperduto uno dei suoi luoghi d’elezione di attuale studio insieme al museo Parisi valle di Maccagno e le acque del Giona. Per la mostra, sono state realizzate 3 opere specifiche dedicate , che indagano il mistero e celebrano il Sacro Monte».

La personale di Lorenzo Luini dal titolo “Verso il futuro” presenta una sequenza di opere di arte digitale, divenuta ormai la tecnica prediletta dall’artista, che partendo dal dato reale ed oggettivo sperimenta l’uso del colore nelle sue diverse declinazioni digitali e innovative. Sfidando il buio assoluto Luini ricerca la terza dimensione usando la luce per creare le ombre che poi spariscono lasciando spazio al colore e aprendo così nuove prospettive per raggiungere lontani orizzonti. Questi scenari virtuali si prestano a fungere da sfondi nelle immagini in cui compare la figura, che diventa elemento centrale della rappresentazione.

Domenica 22 luglio per tutta la giornata si svolgerà il laboratorio gratuito di Incisione dedicato a tutti coloro che vogliono apprendere la tecnica di questa antica arte. Info laboratorio Anny Ferrario 335.8129631

Il grande spazio espositivo ospita anche fino al 26 agosto la mostra permanente con le opere degli artisti dell’Associazione Liberi Artisti di Varese che si confrontano con il piccolo formato quadrato di cm 25×25, dove il tema libero permette di esprimere la personale cifra stilistica di ogni singolo autore, mentre una riflessione più specifica sul formato di cm 40×40 è dedicata al Sacro Monte, ove gli autori si confrontano con le suggestioni, i capolavori e la sacralità della Via Sacra.

Dal 28 luglio al 9 agosto Location Camponovo ospita la doppia mostra personale di Amleto Emery e Antonio Piazza, inaugurazione domenica 29 luglio, ore 11.00.

L’esposizione dal titolo “Colore e forma. Alle origini dell’emozione” presenta un inedito dialogo delle opere dei due artisti e i suggestivi ambienti del Camponovo, antica via dei pellegrini.

Artista di grande spessore intellettuale, ma ancora poco conosciuto al grande pubblico, Emery ha lasciato un grande patrimonio artistico dopo la sua scomparsa nel 2001 e la mostra omaggio al Sacro Monte presenta una selezione di opere che ripercorrono la sua personale ricerca articolata in diverse tecniche espressive: dall’olio, l’acquerello, il pastello e il disegno. Dopo aver iniziato nel segno di una figurazione naturalistica e di un disegno votato ad una geometria concisa, Emery approfondisce la sua ricerca in un percorso informale. Ritornato all’attività dopo una decina d’anni di continui ricoveri, riprende a dipingere con una serie di pastelli ad olio su cartone, di commovente sensibilità dedicati al paesaggio.

Antonio Piazza, inizialmente conosciuto come orafo di raffinata artigianalità, ha preso lezioni da un maestro scultore come Oreste Quattrini, declinando le sue prime opere in chiave figurativa simbolica. In seguito ha sviluppato sempre più la sua attenzione verso la natura, semplificando continuamente linee e volumi alla ricerca delle forze immanenti che la guidano. Ultimamente, la sua essenzialità è approdata a sintesi formali di intenso significato, come nuclei vitali pronti a germogliare in sorprendenti strutture di forte impatto evocativo. La costante sperimentazione e la voglia di mettersi in gioco, hanno portato l’artista a sperimentare tecniche e soluzioni alternative come l’acciao corten e l’acciaio inox scostandosi dal tradizionale modo di procedere con creta e legno.

Domenica 5 agosto per tutta la giornata si svolgerà il laboratorio gratuito di Incisione.

Sabato 21 Luglio Vernissage Art Gallery di Intra presenta la collettiva Vertigini urbane a cura di Chiara Gatti, in vicolo del Freschetto 22 a Intra. In piazza San Rocco sarà presente la scultura Chiaro del bosco. In mostra gli artisti Claudio Borghi, Alessandro Busci, Alfredo Casali, Giuseppe Coco, Jordan Cozzi, Fabrizio Dusi, Margherita Martinelli, Patrizia Novello, Fabrizio Pozzoli, Nicola Villa.

 

Prosegue Jazz in Maggiore, il fesival musicale ambientato tra Luino, Germignaga e Maccagno. Il 27 luglio a Germignaga, in Piazza Partigiano Dino Rubino e Daniele di Bonaventura proporranno un repertorio che spazierà dalla musica classica alla contemporanea, dal jazz al tango, dove il filo conduttore sarà la grande intesa tra i loro strumenti e le loro personalità musicali. Dino Rubino, classe 1980, è un talento assoluto del panorama jazzistico italiano, ugualmente dotato al piano e alla tromba. Daniele Di Bonaventura, compositore, arrangiatore, pianista, bandoneonista, ha coltivato sin dall’inizio della sua attività un forte interesse per la musica improvvisata pur avendo una formazione musicale di estrazione classica. Entrambi vantano prestigiose collaborazioni, alcune in comune come Paolo Fresu, Enrico Rava, Flavio Boltro, e molti altri. Il concerto è realizzato in collaborazione con Interpretando suoni, luoghi e sapori, rassegna sostenuta dalla Comunità Montana Valli del Verbano, che intende valorizzare con la musica luoghi suggestivi del territorio.

E’ ancora visitabile la nuova opera dell’Orto d’Arte in via Bagaini 20 in centro a Varese. Si tratta dell’installazione “ORIZZONTE “ dell’artista di Maccagno Giugi Bassani.

L’opera è composta da 3500 bottiglie di plastica blu, tagliate a formare altrettante farfalle, che montate assieme vanno a comporre una linea di orizzonte alta 25 cm e lunga 35 metri, come tutto il muro della location. Un confine fra cielo e terra, tra sogno e realtà, che con il suo fascino misterioso ci conquista e segue il percorso della nostra vita .

La 15 ° opera dell’Orto rimarrà in loco, con il contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto, fino ai primi di Settembre.

 

 

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Una nuova guida per il Sacro Monte https://www.artevarese.com/una-nuova-guida-per-il-sacro-monte/ https://www.artevarese.com/una-nuova-guida-per-il-sacro-monte/#respond Wed, 20 Jun 2018 10:01:19 +0000 https://www.artevarese.com/?p=45631 Che si percorra il viale delle Cappelle per la prima volta da turisti o anche ogni giorno in tutte le stagioni, è naturale lasciare un pezzetto di cuore al Sacro Monte di Varese e amare ogni singola pietra del Viale, ritrovarsi a contemplare con meraviglia le Cappelle, i Musei, il Santuario, le stradine del borgo e […]

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Che si percorra il viale delle Cappelle per la prima volta da turisti o anche ogni giorno in tutte le stagioni, è naturale lasciare un pezzetto di cuore al Sacro Monte di Varese e amare ogni singola pietra del Viale, ritrovarsi a contemplare con meraviglia le Cappelle, i Musei, il Santuario, le stradine del borgo e i paesaggi mozzafiato. Il Sacro Monte, Patrimonio Unesco dell’Umanità, è un vero scrigno di meraviglie, bellezze artistiche, naturali, paesaggistiche e spirituali.

Non tutti però ne conoscono i dettagli storici a artistici: chi dipinse gli affreschi della Sesta Cappella? Chi e quando realizzò le statue della Nona? A quando risale la prima fondazione del Santuario?

Per consentire a turisti e pellegrini di conoscerlo e apprezzarlo, per valorizzarne i capolavori storici e artistici divulgandone le informazioni essenziali, l’associazione Amici del Sacro Monte, guidata da Ambrogina Zanzi, ha appena pubblicato la guida “Sacro Monte di Varese. Storia, Arte, Spiritualità”, presentata in Comune a Varese e stampata in cinquemila copie, da distribuire a visitatori, turisti e cittadini. Autori di testi e fotografie sono gli stessi volontari dell’associazione, tra cui Giovanni Trotta, Maria Rosa Bianchi, l’architetto Ovidio Cazzola, soci e amici da decenni al servizio della montagna.

Il progetto è stato possibile anche grazie al contributo della Fondazione Comunitaria del Varesotto, diretta da Carlo Massironi, mentre la traduzione in inglese, francese e tedesco è stata curata da ventotto allievi della Scuola Superiore di Mediazione Linguistica di Varese, cui è stato donato un diploma di ringraziamento.

La guida sarà disponibile gratuitamente, e saranno gradite offerte a sostegno delle attività culturali dell’associazione, nell‘Infopoint degli Amici del Sacro Monte sulla vetta della montagna, in via del Ceppo angolo piazzale Pogliaghi, luogo di incontro, di scambio e di informazioni per i molti turisti che arrivano al Sacro Monte.

Lo scorso anno un censimento dell’associazione aveva scoperto ben 41 nazionalità tra i turisti in arrivo al Sacro Monte, segno che il tesoro Unesco è apprezzato e visitato ancor più di quanto si immagini. Gli ultimi visitatori che si sono rivolti all’associazione per informazioni sul Sacro Monte nei giorni scorsi provenivano ad esempio da Israele.

L’associazione “Amici del Sacro Monte” annovera circa 400 soci, è stata costituita nel 1967 ed è sempre e solo stata sorretta dal volontariato. Un prima guida al Sacro Monte era già stata pubblicata nel 2004, quella di oggi è in forma totalmente rinnovata e racconterà al pellegrino la storia del Sacro Monte, il viale delle Cappelle, il borgo, il Santuario, la Cripta, il convento di Clausura delle Romite Ambrosiane, i preziosi Musei Baroffio e Pogliaghi e un approfondimento sulle vie per il Campo dei Fiori.

Alla presentazione, insieme alla Presidente dell’associazione, hanno preso la parola anche Ferruccio Zuccaro e il vicesindaco Daniele Zanzi, soci e amici del Sacro Monte da moltissimi anni, che hanno lodato l’impegno profuso costantemente dai volontari a sostegno della valorizzazione del Sacro Monte, in particolare con l’importante presenza dell’infopoint sulla vetta. Dalla presidente Ambrogina Zanzi è arrivato anche un sollecito al Comune per il ripristino dell’area adiacente a via del Ceppo, un tempo usata per i pic-nic. Rassicurante la risposta del vicesindaco sulla presenza di stanziamenti per quarantamila euro e sull’effettiva volontà di procedere al recupero.
Perchè il Sacro Monte è così amato dalla gente? Scrive Ambrogina Zanzi nella prefazione della guida: “Perchè questo incantevole luogo riesce a fondere armoniosamente la dimensione religiosa con la natura, l’arte, la storia e le tradizioni, offrendoci, in maniera splendida, una forma straordinaria di bellezza che coinvolge ciascuno in un’intensa e complice attrazione affettiva.”

Alessia Zaccari

 

 

 

 

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Un sogno d’estate con Piero Cicoli https://www.artevarese.com/un-sogno-destate-con-piero-cicoli/ https://www.artevarese.com/un-sogno-destate-con-piero-cicoli/#respond Thu, 24 May 2018 09:00:53 +0000 https://www.artevarese.com/?p=45229 La mostra di Piero Cicoli è una personale che si inserisce nella più grande esposizione “Sogno d’Estate” presso la Location Camponovo al Sacro Monte di Varese in corso fino al 26 agosto. Dal 20 al 31 maggio 2018 in mostra una selezione di opere del maestro, tra i fondatori dell’Associazione Liberi Artisti di Varese promotrice […]

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La mostra di Piero Cicoli è una personale che si inserisce nella più grande esposizione “Sogno d’Estate presso la Location Camponovo al Sacro Monte di Varese in corso fino al 26 agosto. Dal 20 al 31 maggio 2018 in mostra una selezione di opere del maestro, tra i fondatori dell’Associazione Liberi Artisti di Varese promotrice del progetto insieme all’Associazione di promozione sociale Elevando. Il grande spazio espositivo ospita una doppia mostra permanente con le opere degli artisti dell’Associazione Liberi Artisti di Varese che si confrontano con il piccolo formato quadrato di cm 25×25, con dipinti a tema libero, mentre una riflessione più specifica sul formato di cm 40×40 è dedicata al Sacro Monte.

L’esposizione di Cicoli segue l’omaggio voluto dal Comune di Varese con la Retrospettiva al Castello di Masnago, che ha raccolto le opere di 60 anni di attività dell’artista marchigiano e varesino di adozione. Piero Cicoli, pittore incisore e ceramista, originario di Urbania, è stato attivo a Varese come insegnante, artista e appassionato fautore del mondo dell’associazionismo artistico cittadino.

Nell’occasione della mostra al Castello, la curatrice Chiara Gatti, con il contributo di Matteo Cicoli, ha selezionato sessantasette opere tra le più significative del maestro: cinquantaquattro dipinti e tredici maioliche. Da novembre a febbraio 2018 sono state esposte produzioni dell’artista che hanno racchiuso tutto il suo lungo percorso artistico (1955-2015): dal naturalismo di piccoli paesaggi a uno studio delle forme dai caratteri più astratti e geometrici,  dall’impegno sociale e politico al grande ritorno alla natura. Colorista audace Cicoli dipinse la figura femminile portata ad un’essenzialità emblematica, il paesaggio che è quello della sua terra e si coniuga con le esperienze del vissuto e il melograno dei forti accenti simbolici.

Il figlio Matteo Cicoli, curatore di questa piccola rassegna al Sacro Monte ci spiega le scelte fatte in questo caso: “ Questa mostra raccoglie il testimone della retrospettiva al castello anche sotto l’aspetto dellla successione temporale perché raccoglie lavori dell’ultimo periodo dell’artista dal 2014 alla sua scomparsa avvenuta nel 2016. Si tratta di opere dichiaratamente astratte con ancora qualche riferimento figurativo, come il melograno, onnipresente nella sua produzione precedente, la periferia e la casa come elemento antropomorfo. Già al Castello di Masnago c’erano già sei opere 25 x 25 centimentri che si chiamavano “Pensieri astratti”: i dipinti qui esposti  proseguono idealmente quell’esposizione rimanendo comunque  legati alla gioventù dell’artista e alla sua terra. Alcune opere richiamano i campi e le terre di acacia riproposti sotto nuovi punti di vista.

Sono esposte meno di una decina di dipinti di formato abbastanza uniforme, 80 x 80 centimentri circa, tutti oli. Racchiudono un periodo artistico nuovo e un differente percorso proprio sviluppato negli ultimi anni e rivelano un nuovo punto di partenza con risultati che purtroppo non possiamo immaginare.

Le ceramiche che vengono presentate sono particolari  rispetto a quelle più conosciute che sono le maioliche a gran fuoco o i piatti o le piastrelle di diverso formato. Qui invece esponiamo due pezzi che sono 40 x 24 centimentri in formato orizzontale dove sempre la tecnica è una maiolica policroma lustrata a gran fuoco con inserti in vetro che creano rilievi molto particolari”.

L’astrazione della realtà è il nostro modo di intervenire nella realtà stessa” affermava Cicoli. Il muro di una casa bianca nel viola squillante dei giardini; la griglia dei campi arati da una veduta aerea; il limite del cielo spora i tetti dei paesai, il profilo delle colline e il granturco maturo. Ogni brano di una verità palpabile è confluito in una sintesi assoluta (Chiara Gatti 2017)”.

Cristina Pesaro

 

 

PIERO CICOLI. PENSIERI ASTRATTI per SOGNO D’ESTATE

20 – 31 maggio 2018

Location Camponovo

Orari: giovedì e venerdì dalle 14.00 alle 19.00

sabato e domenica dalle 10.00 alle 19.00

Ingresso libero

info@locationcamponovo.it Tel 374.2311152

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“Tutto Pogliaghi” nella sua casa-museo https://www.artevarese.com/tutto-pogliaghi-nella-sua-casa-museo/ https://www.artevarese.com/tutto-pogliaghi-nella-sua-casa-museo/#respond Tue, 08 May 2018 06:34:04 +0000 https://www.artevarese.com/?p=44822 Nel 1885 Lodovico Pogliaghi (1857-1952) acquistò una casa rurale al Sacro Monte di Varese e progressivamente la trasformò secondo il suo particolarissimo gusto eclettico in quella che diventerà la sua casa-museo. In essa raccolse preziosissimi reperti di varia provenienza, secondo il proprio gusto e le proprie competenze: le opere raccolte si possono ricondurre alla riscoperta […]

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Nel 1885 Lodovico Pogliaghi (1857-1952) acquistò una casa rurale al Sacro Monte di Varese e progressivamente la trasformò secondo il suo particolarissimo gusto eclettico in quella che diventerà la sua casa-museo. In essa raccolse preziosissimi reperti di varia provenienza, secondo il proprio gusto e le proprie competenze: le opere raccolte si possono ricondurre alla riscoperta dell’antico, alla rivalutazione dell’arte orientale, all’interesse per il sacro. La sua passione per l’arte, le antichità e per gli oggetti inusuali, esotici e rari, lo portarono a trasformare la sua abitazione in uno splendido scrigno di tesori: creò una vera e propria Wunderkammer (letteralmente camera delle meraviglie) sulla sommità del Sacro Monte.

Una collezione prestigiosa di opere d’arte che spaziano dai preziosi reperti archeologici egizi o di epoca greco-romana fino al Rinascimento e all’epoca barocca, passando attraverso il Medioevo.

La casa-museo che creò rispecchia la sua personalità poliedrica che lo portò a essere pittore, scultore, restauratore e decoratore, architetto e scenografo e professore di ornato a Brera.

Tutto questo traspare in quella che fu la sua casa, il suo museo e il suo laboratorio: proprio nell’atelier è riprodotta in gesso e a grandezza naturale la porta centrale del Duomo di Milano che Pogliaghi realizzò nel 1906: solo una delle sue numerosissime produzioni nei vari campi artistici.

Le visite del ciclo “Tutto Pogliaghi” mirano proprio a indagare ogni aspetto del personaggio Pogliaghi attraverso le sue collezioni contenute nella villa, la sua produzione e la personalità dell’artista. Ogni ultima domenica del mese da qui a novembre, alle ore 11.00 e alle ore 16.00, sarà possibile fare un viaggio tra le opere di Lodovico Pogliaghi in compagnia delle guide di Archeologistics.

In particolare la visita “L’antico a portata di mano” è stata incentrata sulle collezioni archeologiche che fanno bella mostra di sé principalmente nell’esedra della casa-museo.

In questo ambiente costruito ad hoc e molto suggestivo dialogano tra loro statue, busti, urne cinerarie, frammenti di capitelli e di architravi, mosaici iscrizioni e vasi.

Per quanto riguarda la statuaria, un nucleo notevole è costituito da alcuni reperti acquistati da Pogliaghi e provenienti dalla collezione Borghese di Roma. Tra questi nella nicchia principale dell’esedra, la Statua di Dioniso-Apollo, copia di un originale prassitelico del IV secolo a.C. Della statua in marmo sono originali solo il corpo di Apollo e l’erma a cui si appoggia, mentre il Pogliaghi riplasmò completamente in gesso la testa nelle forme di Dioniso, non ritenendo pertinente quella precedente.

Nel vestibolo dell’esedra è invece collocato Hermes frutto di ensemble di un torso in marmo di epoca romana su originale greco integrato inserendo una testa con ali e un caduceo, elementi distintivi del dio.

Interessante anche una testa femminile etrusca in terracotta del IV-II secolo a.C. con la caratteristica acconciatura con riccioli a lumachella probabilmente proveniente da un santuario.

Sempre nel vestibolo in una vetrina troviamo anfore attiche a figure nere e a figure rosse di provenienti dall’Etruria del 500 a.C. circa che rappresentano scene di lotta e divinità. Motivi decorativi floreali incorniciano le scene.

Ma un pezzo forte della collezione archeologica è addirittura un sarcofago egizio detto di Tameramun. In legno di sicomoro, della fine della XXV dinastia (747-656 a.C.), è di forma antropoide, appartenente ad una donna Tameramun appunto che si poteva fregiare del titolo di “cantatrice del tempio di Amun a Karnak”. Il viso della defunta, dipinto di rosa, con occhi e sopracciglia delineati di nero, è incorniciato da una parrucca. Un ampio collare adorna le spalle e il collo con personificazioni delle divinità. Tutto il resto del sarcofago è diviso in registri e rappresenta divinità egizie legate all’aldilà.

 

Ma, all’esterno, il giardino non è da meno e segna un continuum con gli interessi dell’artista. Si ritrova ancora un’esedra e l’intero parco è disseminato di statue, colonne e reperti di vario genere.

 

Interessante e particolare è un capitello bizantino di grandi dimensioni. E’ in stile ionico, decorato con cornucopie e foglie d’acanto e probabilmente proviene da Costantinopoli.

Ma è soprattutto interessante la diversa destinazione d’uso che ha avuto attraverso i secoli: fu trasformato in fonte battesimale o acquasantiera e successivamente in fontana da giardino. Insomma è da considerarsi l’emblema del riutilizzo in un diverso contesto e con differenti funzioni tanto caro all’eclettismo e a Pogliaghi stesso!  

Casa Museo Lodovico Pogliaghi
Via Beata Giuliana 5 (ingresso da via del Santuario)

Santa Maria del Monte, Varese

“Tutto Pogliaghi”

Ogni ultima domenica del mese da qui a novembre, alle ore 11.00 e alle ore 16.00. La visita ha il costo di 6 euro a partecipante. La prenotazione è consigliata: è possibile riservare posti telefonando al 328.8377206, oppure scrivendo a info@casamuseopogliaghi.it

 

Cristina Pesaro

 

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Al Sacro Monte un “Sogno d’estate” lungo quattro mesi https://www.artevarese.com/un-sogno-destate-lungo-quattro-mesi/ https://www.artevarese.com/un-sogno-destate-lungo-quattro-mesi/#respond Wed, 02 May 2018 09:46:30 +0000 https://www.artevarese.com/?p=44687 Al via dal 1° maggio l’intenso programma di eventi dal titolo “Sogno d’estate”, possibile grazie alla collaborazione tra l’Associazione Liberi Artisti di Varese, l’Associazione di promozione sociale Elevando e la Fondazione Comunitaria del Varesotto, che si svolgerà nella suggestiva location del Camponovo nell’antico borgo del Sacro Monte di Varese. Protagonista d’eccezione l’ARTE, che aleggerà nelle […]

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Al via dal 1° maggio l’intenso programma di eventi dal titolo “Sogno d’estate”, possibile grazie alla collaborazione tra l’Associazione Liberi Artisti di Varese, l’Associazione di promozione sociale Elevando e la Fondazione Comunitaria del Varesotto, che si svolgerà nella suggestiva location del Camponovo nell’antico borgo del Sacro Monte di Varese.

Protagonista d’eccezione l’ARTE, che aleggerà nelle sale del sito – un tempo via di pellegrinaggi, oggi luogo magico e pieno di storia – con esposizioni permanenti, mostre temporanee e corsi gratuiti finalizzati al pieno coinvolgimento di appassionati, curiosi e visitatori.

 

 

 

 

Tra gli altri, infatti, uno degli scopi dell’iniziativa è proprio quello di valorizzare e far rivivere il vecchio borgo sulla cima del Monte rendendo i visitatori soggetti attivi nella visita a uno dei patrimoni Unesco più affascinanti.

Due le esposizioni permanenti: una dedicata ai lavori dell’Associazione Liberi Artisti di Varese presenti al Camponovo con opere libere – il tema non è predefinito – dal formato quadrato 25×25, l’altra (con opere dal formato 40×40) dedicata più strettamente al Sacro Monte e all’interpretazione dei suoi capolavori sacri. 

 

A inaugurare il ciclo delle mostre temporanee saranno, invece, due artisti d’eccezione, Maria Teresa Barisi e Marcello Morandini, le cui opere, frutto di approfondite ricerche personali, dialogano in un allestimento senza precedenti.

In questo primo incontro l’inconfondibile design bianco e nero, geometrico e dinamico di Morandini sarà messo a confronto con l’immaterialità e la leggerezza poetica degli spaccati di cielo, cromaticamente forti, della Barisi all’insegna di un faccia a faccia senza precedenti.

Ad arricchire il programma di “Sogno d’estate” sarà anche una serie di corsi gratuiti aperti al pubblico sulle tecniche dell’incisione e del raku (tecnica di cottura di importazione giapponese per la creazione di ceramiche da tè).

Giulia Lotti 

MOSTRE PERMANENTI

Il Sacro Monte

35 autori si confrontano con le suggestioni, i capolavori e la sacralità della Via Sacra.

25×25

Due opere per 45 artisti dell’Associazione Liberi Artisti della Provincia di Varese del piccolo formato25x25. Il tema libero permette di esprimere la personale cifra stilistica di ogni singolo autore.

MOSTRE TEMPORANEE

 

Marcello Morandini e Maria Teresa Barisi dall’1 al 13 Maggio

Piero Cicoli dal 19 al 31 Maggio

Alessio Ceruti dal 2 al 14 Giugno

Franca Carra e Daniele Garzonio dal 16 al 28 Giugno

Maria Luisa Bossi e Pino Maggi dal 30 Giugno al 12 Luglio

Luisa Garzonio e Lorenzo Luini dal 14 al 26 Luglio

Emery e Antonio Piazza dal 28 Luglio al 9 Agosto

Irene Cornacchia dall’11 al 26 Agosto

[Le inaugurazioni alle mostre saranno la domenica successiva all’apertura]

 

LABORATORI

 

Laboratorio di Incisione: 27/05; 17/06; 8/07; 5/08

Laboratorio di Raku: 22/07; 19/08

Il programma è consultabile anche sulla pagina Facebook https://www.facebook.com/events/1807821115975716/

 

 

 

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L’organo a canne del Santuario della Madonna del Monte sopra Varese https://www.artevarese.com/lorgano-a-canne-del-santuario-della-madonna-del-monte-sopra-varese/ https://www.artevarese.com/lorgano-a-canne-del-santuario-della-madonna-del-monte-sopra-varese/#respond Sat, 14 Apr 2018 11:30:59 +0000 https://www.artevarese.com/?p=44236 Tra i molti beni artistici racchiusi nel Santuario di Santa Maria del Monte, ve n’è uno in particolare che spesso, nella profusione di sculture e affreschi di cui questo luogo di culto è ornato, tende a passare inosservato agli occhi del visitatore, nonostante possa vantare una storia plurisecolare. Si tratta dell’organo a canne.  Quasi ogni […]

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Tra i molti beni artistici racchiusi nel Santuario di Santa Maria del Monte, ve n’è uno in particolare che spesso, nella profusione di sculture e affreschi di cui questo luogo di culto è ornato, tende a passare inosservato agli occhi del visitatore, nonostante possa vantare una storia plurisecolare. Si tratta dell’organo a canne

Quasi ogni chiesa al mondo possiede un organo a canne: questo perché sin dal Medioevo l’organo è lo strumento musicale cristiano per eccellenza. E ciascun organo a canne è unico, in quanto progettato e realizzato secondo le caratteristiche dell’edificio che lo ospita e le esigenze dei committenti. Per questo motivo, l’organo a canne è l’unico strumento musicale che è sempre stato costruito – e ancora oggi è così – in modo artigianale, nelle botteghe organarie, senza essere mai coinvolto nei processi produttivi di tipo industriale nella misura in cui lo sono gli altri strumenti musicali moderni, almeno quelli di fascia economica.

L’organo a canne del Santuario del Sacro Monte di Varese non fa eccezione: è uno strumento musicale dalle caratteristiche uniche e ha una storia assai appassionante, che si dipana lungo il filo dei secoli e che vede coinvolte le più importanti figure dell’arte organaria varesina e lombarda.

Un po’ di storia. Già prima della ristrutturazione sforzesca del XV secolo esisteva in Santuario un organo a canne collocato su una balaustra lignea in controfacciata, dove attualmente si trova la grata della chiesa delle Madonne, appartenente al complesso del monastero delle Romite Ambrosiane. Fu proprio la fondazione del monastero, a partire dal 1476, a decretare la sorte di questo strumento: pare infatti che con la costruzione della chiesa delle Madonne sopra l’antica controfacciata gli organisti potessero, attraverso la grata ancor oggi ben visibile, osservare le religiose e, addirittura, rivolgere loro la parola…

Non si sa se le voci intorno a tali presunti sconvenienti rapporti tra i musicisti e le monache siano vere: in ogni caso, la controfacciata venne abbattuta per fare spazio all’allungamento della navata centrale, l’organo venne smantellato e il Santuario rimase privo del suo strumento. L’assenza di un organo a canne non  costituiva solo un problema di ordine liturgico, ma andava a ledere il prestigio stesso del luogo di culto: così, per risolvere il problema si decise di non badare a spese e fu chiamato a Varese quello che allora era uno fra i più illustri organari italiani: il bresciano Gian Giacomo Antegnati, costruttore di molti celebri strumenti, alcuni dei quali (come quelli del Duomo Vecchio di Brescia e della chiesa di San Maurizio a Milano) sono giunti sino a noi. Nel 1531 l’Antegnati costruì per il Santuario un prezioso organo a canne situato nel catino absidale (nell’identico luogo dell’organo attuale). Secondo le convenzioni artistiche dell’epoca, lo strumento aveva una facciata suddivisa in più campate ed era racchiuso in una elegante cornice lignea dorata, ancor oggi ben conservata.

L’organo di Gian Giacomo Antegnati venne regolarmente utilizzato fino al 1831, quando un fulmine caduto sul Santuario durante un temporale colpì la sommità dell’abside: l’incendio che si scatenò arse le strutture lignee del tetto, che propagarono le fiamme alla parte posteriore dell’organo. Il canneggio venne quasi interamente distrutto e solo la facciata fu risparmiata. A distanza di trecento anni, il Santuario si trovava ancora una volta senza un organo a canne. Stavolta la situazione venne risolta chiamando un organaro locale: Luigi Maroni-Biroldi, erede di una tra le prime vere famiglie varesine di organari (i Biroldi, appunto). Già nel 1832 il nuovo organo era stato completato. Luigi aveva ricostruito lo strumento nella stessa collocazione del precedente, eliminando però la rinascimentale facciata a campate multiple (la cornice dorata venne conservata) in favore di una più moderna campata unica che, in linea di massima, è quella attualmente visibile. L’organo venne rifatto secondo il tipico stile musicale ottocentesco, venendo dotato di sonorità dal timbro spiccatamente orchestrale e operistico come il Flauto Traverso, la Tromba, il Fagotto, l’Ottavino e persino i Timpani. Successivamente venne addirittura aggiunto un vero e proprio tamburo che però venne rimosso quasi subito: il suono risultava sconveniente alla dignità del luogo.

Il nuovo strumento venne utilizzato per centocinquant’anni; tuttavia, a causa della progressiva rarefazione degli interventi di manutenzione, con il tempo le sue condizioni si aggravarono sensibilmente.

Nel 1982, finalmente, l’organo fu interamente ricostruito e ampliato, dotato di trasmissione elettrica e di una consolle mobile accanto all’altare. L’operazione fu compiuta da un’altra casa organaria eminentemente varesina: la ditta Vincenzo Mascioni di Cuvio, che per tutto il Novecento detenne il ruolo di punta di diamante dell’arte organaria italiana ed è ancor oggi conosciuta e rinomata a livello mondiale. Lo strumento costruito dai Mascioni nel 1982, che tra l’altro incorpora alcune canne dell’organo di Luigi Maroni-Biroldi, è appunto quello attuale.

Oltre alla sua storia, ciò che rende unico questo strumento è la sua sonorità. Ogni organo a canne è diverso da tutti gli altri perché dotato di una configurazione sonora unica: ciascun organo possiede varie file di canne (i registri) dotate di timbro e intonazione differenti, ed è proprio questa varietà sonora a rendere inimitabile ciascuno di questi strumenti. Nel corso della storia, la sonorità degli organi a canne si legò a doppio filo all’estetica musicale delle varie epoche, perciò un organo cinquecentesco è adatto all’esecuzione del repertorio rinascimentale, un organo tedesco del Settecento è ottimo per la musica di Bach, e così via. L’organo a canne del Santuario del Sacro Monte, nella sua configurazione attuale, è uno strumento che viene definito “eclettico”: le sue sonorità sono perfette per il servizio liturgico, ma sono anche tali da poter eseguire con naturalezza tutto il repertorio organistico, dalla musica antica a quella contemporanea, senza tuttavia fargli perdere la sua identità di strumento moderno e varesino. Queste caratteristiche lo hanno reso estremamente apprezzato da numerosi organisti di fama internazionale che nel corso degli ultimi tre decenni si sono avvicendati alla sua consolle nel corso di molte stagioni concertistiche.

La sua eccezionale versatilità è data dal grande equilibrio tra le varie sonorità che questo strumento è in grado di produrre: i suoi ventisei registri coprono praticamente l’intera tavolozza timbrica tipica di un organo a canne moderno, e le sue quasi milletrecento canne – divise in due tastiere e pedaliera – sono capaci di una potenza sonora impressionante, in grado di riempire senza sforzo gli spazi del Santuario. L’organo è notevole anche dal punto di vista estetico, con una sobria ma imponente facciata a cuspide di stampo ottocentesco racchiusa nell’elegante cassa lignea di Gian Giacomo Antegnati: anche visivamente questo strumento incarna la storia e le vicende che ne hanno definito l’identità.

L’organo a canne del Santuario di Santa Maria del Monte sopra Varese è, dunque, uno strumento dotato di grandissimo pregio tanto dal punto di vista musicale quanto da quello storico-artistico, e una testimonianza vivente di ben quattro secoli di arte e artigianato lombardo e varesino: un tesoro prezioso di cui il Santuario di Santa Maria del Monte e la città di Varese devono essere orgogliosi.

 

Stefano Crosazzo

 

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Il Sacro Monte unisce le generazioni https://www.artevarese.com/il-sacro-monte-unisce-le-generazioni/ https://www.artevarese.com/il-sacro-monte-unisce-le-generazioni/#respond Sat, 14 Apr 2018 11:25:20 +0000 https://www.artevarese.com/?p=44225 Sette video-interviste per raccontare ai più giovani il Sacro Monte com’era, i suoi personaggi, i ricordi più belli. “Anziani protagonisti al Sacro Monte” è un progetto finanziato da Fondazione Cariplo con la Fondazione Paolo VI, Cesvov, Comune di Varese e Parco del Campo dei Fiori che vuole favorire la conoscenza del patrimonio di Sacro Monte, attraverso […]

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Sette video-interviste per raccontare ai più giovani il Sacro Monte com’era, i suoi personaggi, i ricordi più belli. “Anziani protagonisti al Sacro Monte” è un progetto finanziato da Fondazione Cariplo con la Fondazione Paolo VI, Cesvov, Comune di Varese e Parco del Campo dei Fiori che vuole favorire la conoscenza del patrimonio di Sacro Monte, attraverso iniziative di protagonismo culturale.

Fotografia by Giuseppe Marangon

In questo contesto sono state realizzate le sette video-interviste che hanno per protagonista chi ha vissuto o frequentato il Sacro Monte al fine di valorizzare i propri ricordi e tramettere così la memoria e l’identità del luogo. Da essi emergono racconti di vita quotidiana, cenni di storia locale, ricordi di spettacoli della compagnia del papà di Franca Rame, dei numerosi negozi e negozianti, di personaggi “memorabili” come Bruno del Borducan, Savio Cagnoni ex manovratore della funicolare, Favini assistente del Pogliaghi che si improvvisava infermiere per chi si era infortunato durante il cammino.

Per definire meglio il contesto storico e geografico nella sua globalità è stato coinvolto il Centro di Ricerca Storie Locali e Diversità Culturali dell’Università degli Studi dell’Insubria nella logica di collaborazione di enti che operarano sul e per il territorio.

“Lo scopo del centro – come ci dicono il professor Gianmarco Gaspari, direttore dell’ente, e la dottoressa Claudia Biraghi– è infatti quello di promuovere le storie locali attraverso il reperimento e lo studio delle fonti, la loro restituzione attraverso studi e pubblicazioni e iniziative di carattere divulgativo”.

Per questo la stessa dottoressa Biraghi è relatrice del primo incontro tenutosi presso la sala conferenze del Centro Espositivo Mons. Pasquale Macchi dal titolo“Saluti dalla provincia dei sette laghi. Il turismo nel Varesotto degli anni Cinquanta” nel quale, attraverso le foto storiche dell’archivio “Vivi Papi”, di proprietà del centro, ha cercato di contestualizzare le vicende del Sacro Monte.

Per quanto riguarda il turismo in particolare, la dottoressa ha fatto notare come ben 13 dei 19 alberghi di Varese fossero nella zona del Sacro Monte. In generale in quegli anni in Provincia si passa da un turismo d’elite a un turismo del ceto medio caratterizzato dalla classica corrente milanese delle gite insieme a presenze di svizzeri, americani, inglesi, tedeschi, francesi. Gli elementi di richiamo erano il paesaggio, il clima, l’accessibilità, la quiete, la storia artistica. Si parla comunque di un turismo in crisi influenzato anche dalla chiusura della funicolare e da una politica culturale piuttosto infausta che porta all’abbattimento del teatro sociale. A fine anni ’50 la soluzione auspicata appare quella – piuttosto improbabile – di costruire la funivia Sacro Monte – Campo dei Fiori, un quartiere residenziale ai piedi delle Tre Croci, la sistemazione della strada del Forte di Orino e il suo prolungamento fino in Valcuvia.

Particolare e inedito sarà l’intervento di Sara Fontana su “Il primo corso di alpinismo al Campo dei Fiori e il Sacro Monte nei ricordi di Angiolino Bianchi” che si svolgerà questa domenica 15 Aprile. La conferenza ha prende spunto dal ritrovamento delle foto di Vivi Papi riferite a un corso di alpinismo del 1958 tenutosi al Campo dei Fiori. Ne emerge la figura di Angiolino Bianchi, abitante alla Prima Cappella, membro del C.a.i., istruttore alpinista e precursore dell’alpinismo varesino. Il corso non solo comprendeva lezione pratiche ma anche teoriche di lettura delle mappe, e di conoscenza di flora e fauna.

L’ultimo incontro sarà al Museo Pogliaghi dove verranno presentati video specifici sulla casa Pogliaghi che vedono protagonisti il professor Silvano Colombo e Massimo Grignola, figlio del precedente custode della villa. I visitatori avranno la possibilità di ammirare le lastre fotografiche della collezione Pogliaghi attraverso i visori originari.

Marina Albeni di Archeologistics – la società che gestisce i musei del Sacro Monte – specifica <In realtà “Anziani al Sacro Monte” fa parte di un più ampio progetto in cui sono state previste azioni volte a coinvolgere e rendere protagonisti anche le giovani generazioni con lo scopo di avvicinare persone di ogni età a questo importantissimo contesto e sentire come proprio il patrimonio storico-atistico che lo caratterizza>. Il primo step tra il 2016 e 2017 ha visto coinvolti i bambini delle elementari.

Ora è stato bandito “Interpretando il Sacro nel 2018”, volto alla realizzazione di progetti artistici che interpretino il tema del sacro e proposto agli studenti dei licei artistici ed istituti superiori che prevedono lo studio della Storia dell’Arte. L’obiettivo del concorso è quello di divulgare la conoscenza dei Musei del Sacro Monte tra i giovani studenti, che – attraverso lo studio delle diverse collezioni museali – potranno lasciarsi ispirare dalle opere degli artisti contemporanei qui esposte, reinterpretando in chiave moderna e secondo il loro “sentire” il tema del sacro. Il Centro Espositivo Mons. Pasquale Macchi alla Prima Cappella e il Museo Baroffio e del Santuario presso il Sacro Monte di Varese saranno i luoghi privilegiati di studio e le opere realizzate dagli studenti saranno esposte al Centro tra maggio e settembre. Il bando è pubblicato su www.sacromontedivarese.it.

Cristina Pesaro

Incontri

domenica 15 aprile, ore 15.00 presso il Centro Espositivo Mons. Pasquale Macchi alla prima cappella SACRO MONTE: UNA MONTAGNA DA VIVERE Ingresso libero e gratuito

domenica 22 aprile, ore 15.00 presso la Casa Museo Lodovico Pogliaghi VISIONI D’ALTRI TEMPI SU CASA POGLIAGHI Costo pari al biglietto d’ingresso: 5 € intero, 3 € ridotto

Per informazioni: 366 4774873 – 328 8377206 – info@sacromontedivarese.it

 

 

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SACRO MONTE: LE APERTURE PER L’IMMACOLATA https://www.artevarese.com/sacro-monte-le-aperture-per-limmacolata/ Thu, 07 Dec 2017 11:00:20 +0000 http://artevarese.com/?p=41699 Cripta del Santuario Venerdì 8 dicembre , dalle 10.00 alle 18.00, presso la Cripta sotto il Santuario di Santa Maria del Monte si terranno su prenotazione, a cura di Archeologistics, visite guidate GRATUITE sui graffiti, presenti sulle superfici pittoriche della Cripta. Le superfici pittoriche e le pareti della Cripta del Santuario e degli ambienti ad […]

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Cripta del Santuario
Venerdì 8 dicembre , dalle 10.00 alle 18.00, presso la Cripta sotto il Santuario di Santa Maria del Monte si terranno su prenotazione, a cura di Archeologistics, visite guidate GRATUITE sui graffiti, presenti sulle superfici pittoriche della Cripta.
Le superfici pittoriche e le pareti della Cripta del Santuario e degli ambienti ad essa annessi, conservano numerose iscrizioni lasciate dai pellegrini e dai visitatori del passato recentemente studiati dal dottor Riccardo Valente nell’ambito di un progetto finanziato da Regione Lombardia, i graffiti ci aiuteranno a scoprire chi giungeva a Santa Maria del Monte nel XV e XVI secolo.
Evento su PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA fino ad esaurimento posti.
Punto di ritrovo presso la biglietteria del Museo Baroffio.
Per informazioni e prenotazioni: 366 4774873 – 328 8377206 – info@archeologistics.itinfo@sacromontedivarese.itwww.sacromontedivarese.it

Casa Museo Lodovico Pogliaghi
Venerdì 8 dicembre,
alle ore 15.00 sarà possibile prendere parte al secondo dei due appuntamenti pensati per indagare da vicino alcuni aspetti unici di Casa Pogliaghi: un’interessante occasione di approfondimento su alcuni aspetti eccezionali della collezione di Casa Pogliaghi. POGLIAGHI ILLUSTRATORE: una visita speciale negli ambienti eclettici della casa museo, con un approfondimento, a cura della dottoressa Elena Lissoni, critica e storica dell’arte, sul Pogliaghi illustratore con una presentazione di suoi schizzi, bozzetti e disegni eccezionalmente esposti al pubblico. La visita partirà dai Rustici di Casa Pogliaghi per poi proseguire nell’Atelier della casa museo, dove saranno esposte le opere di Pogliaghi.
Costo di € 5,00 – la prenotazione è obbligatoria.
Per informazioni e prenotazioni: 366 4774873 – 328 8377206,  info@archeologistics.it

 

Ecco il calendario delle aperure e chiusure straordinarie:

Venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 dicembre

 

  Museo Baroffio e 
del Santuario + CRIPTA 
 Casa Museo Pogliaghi  Centro Espositivo mons. Macchi
venerdì 8/12 10 – 18 10 – 18 9 – 16
sabato 9/12 10 – 18 10 – 18 9 – 16
domenica 10/12 10 – 18 10 – 18 9 – 16

 

Redazione

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SACRO MONTE, LA RICETTA PERFETTA https://www.artevarese.com/sacro-monte-la-ricetta-perfetta/ Fri, 14 Jul 2017 16:11:34 +0000 http://artevarese.com/?p=41272 L’apertura della nuova rassegna di teatro al Sacro Monte ha coinciso con una serata perfetta, di cui pochi, forse, hanno percepito la reale portata, che tutti, dal Comune alle associazioni del borgo,dovrebbero prendere ad esempio, per farne un modello di consolidamento e di rilancio. Guardata in superficie, quell’iniziativa ha saputo fondere talento, paesaggio e indulgenza […]

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L’apertura della nuova rassegna di teatro al Sacro Monte ha coinciso con una serata perfetta, di cui pochi, forse, hanno percepito la reale portata, che tutti, dal Comune alle associazioni del borgo,dovrebbero prendere ad esempio, per farne un modello di consolidamento e di rilancio.
Guardata in superficie, quell’iniziativa ha saputo fondere talento, paesaggio e indulgenza meteorologica. In realtà, ha fatto molto di più. Ha avviato un nuovo modo di vivere e di valorizzare la vetta, stringendo in un’unica preziosa sinergia gli attori economici e culturali che operano in loco. Prima di tutto, il trasporto, coi pullman dell’Agenzia Morandi e, all’orizzonte, la riattivazione della funicolare, che aggiungerà suggestione a una serata già di per sé ricca di emozioni.
Poi, l’approdo. Con la terrazza del Mosé ad attendere lo spettacolo e lo splendido Camponovo ad accogliere il pubblico con un gustoso aperitivo e una vista mozzafiato. Una ripartenza ricca di buoni auspici, quella dello spazio affacciato sull’infinito varesino, restituito a un’attività costante e ricercata grazie a Paola Frascaroli, imprenditrice che ha dato al Camponovo una marcia in più, mettendo a disposizione di eventi pubblici e privati non solo la magnifica terrazza e le sale interne, ma anche gli sbalorditivi sotterranei, ideali per eventi culturali, mostre, conferenze. Senza contare l’intesa col Comune, l’imprescindibile supporto di monsignor Villa, Fondazione Paolo Sesto e di altri operatori privati il ristorante Borducan, recentemente rilanciato da Riccardo Santinon. In tal senso, l’intuizione del direttore artistico della rassegna Andrea Chiodi è stata di riunire allo stesso tavolo i tanti spicchi di un frutto dal sapore ineguagliabile. Insomma, ci piace pensare che il 6 Luglio, il Sacro Monte sia tornato ad essere davvero patrimonio di tutti.
 

Matteo Inzaghi

 

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