teatro Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/teatro/ L'arte della provincia di Varese. Thu, 18 Apr 2024 09:35:14 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.3.5 https://www.artevarese.com/wp-content/uploads/2017/05/cropped-logo-1-150x150.png teatro Archivi - ArteVarese.com https://www.artevarese.com/tag/teatro/ 32 32 Le voci dei bambini a teatro a Milano https://www.artevarese.com/le-voci-dei-bambini-a-teatro-a-milano/ https://www.artevarese.com/le-voci-dei-bambini-a-teatro-a-milano/#respond Thu, 18 Apr 2024 09:01:44 +0000 https://www.artevarese.com/?p=74022 Luisa Cozzi per Poetando questa sera è in compagnia dell’autrice Margherita Rimi e dell’attrice e regista Lorena Nocera. Margherita Rimi è poetessa, medico e neuropsichiatra infantile, svolge da anni una attività di prima linea contro le violenze e gli abusi sui minori e a favore dei bambini portatori di handicap. Da questo lungo vissuto sul […]

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Luisa Cozzi per Poetando questa sera è in compagnia dell’autrice Margherita Rimi e dell’attrice e regista Lorena Nocera.

Margherita Rimi è poetessa, medico e neuropsichiatra infantile, svolge da anni una attività di prima linea contro le violenze e gli abusi sui minori e a favore dei bambini portatori di handicap. Da questo lungo vissuto sul campo e dalle numerose testimonianze lette nasce la raccolta Le voci dei bambini – Poesie 2007-2017, edito da Mursia nel 2019.

In questo suo piccolo poema miriadi di giovani voci dolenti eppure lievi e coraggiose, si intrecciano fra loro e con quelle dei grandi – talvolta orchi, talvolta maghi – con cui si trovano a dover fare i conti ogni giorno. 

Il 6 aprile è andata in scena al Pacta Salone di Milano, grazie alla regia e all’interpretazione di Lorena Nocera  una prima milanese del libro di poesie LE VOCI DEI BAMBINI che con i suoi versi pone di fronte al grande tema dell’infanzia brutalmente violata e offesa.

Lo spettacolo  ci pone di fronte al grande tema dell’infanzia violata e offesa, ma anche a quella di ognuno di noi con le sue paure e i suoi mostri, il candore, l’eterna rincorsa a essere amati. Un’altra grande questione affrontata è quella della verità: la verità di chi siamo, delle nostre radici più nascoste, la verità di ciò che facciamo, dell’eventuale nostro coraggio.

La poesia di Rimi è piena di silenzio, intoccabile, chiama a un ascolto sensibile dei bambini e dei bambini che siamo stati. E’ una poesia unica e necessaria e come dice la stessa Nocera, già pronta per essere messa in scena.

Lo spettacolo è promosso dal Presidio Poetico di Tavazzano (MI)

Qui il lancio al TG di Rete 55 che prelude alla puntata di Poetando di oggi, 18 aprile alle 19,45 su Rete 55- Canale 88 del dig terr.

 

Ph Credits: Cristina Valla

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Alda Merini non fu mai una donna addomesticabile https://www.artevarese.com/alda-merini-non-fu-mai-una-donna-addomesticabile/ https://www.artevarese.com/alda-merini-non-fu-mai-una-donna-addomesticabile/#respond Wed, 01 Nov 2023 08:12:53 +0000 https://www.artevarese.com/?p=72314 A Poetando ricordiamo oggi, a 14 anni esatti dalla sua scomparsa, la poetessa dei Navigli, con questo lancio che anticipa di un giorno la puntata di domani, delle ore 19.45, su Rete55 In studio con Luisa Cozzi, l’attrice Margherita Caravello, dottoressa in arti e scienze dello spettacolo. Le sue ricerche e la sua attività sono […]

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A Poetando ricordiamo oggi, a 14 anni esatti dalla sua scomparsa, la poetessa dei Navigli, con questo lancio che anticipa di un giorno la puntata di domani, delle ore 19.45, su Rete55

In studio con Luisa Cozzi, l’attrice Margherita Caravello, dottoressa in arti e scienze dello spettacolo. Le sue ricerche e la sua attività sono circoscritte nell’ambito del teatro dove ha ricoperto diversi ruoli. Da 6 anni a questa parte cura la produzione di “Dio arriverà all’alba” spettacolo scritto da Antonio Nobili in omaggio ad Alda Merini.

E’ del del 2021 il libro di cui si parlerà a Poetando e che mette a frutto gli anni di ricerca sulla poetessa dei Navigli e che porta il titolo di “Indagine su Alda Merini” con in copertina un prezioso e rarissimo scatto di Giuliano Grittini.

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Pier Paolo Pasolini sul colle https://www.artevarese.com/pier-paolo-pasolini-sul-colle/ https://www.artevarese.com/pier-paolo-pasolini-sul-colle/#respond Mon, 18 Jul 2022 19:05:58 +0000 https://www.artevarese.com/?p=66585 L’attore e registra teatrale Gilberto Colla ci racconta un po’ di Pier Paolo Pasolini, attraverso l’interpretazione del Pilade. Qui il lancio della puntata di Poetando diretta da Luisa Cozzi e che vede protagonista la poesia e il teatro civile. L’appuntamento è per martedì 19 luglio, alle ore 20,00 su Rete55 -Canale 88 del digitale terrestre-.

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L’attore e registra teatrale Gilberto Colla ci racconta un po’ di Pier Paolo Pasolini, attraverso l’interpretazione del Pilade.

Qui il lancio della puntata di Poetando diretta da Luisa Cozzi e che vede protagonista la poesia e il teatro civile.

L’appuntamento è per martedì 19 luglio, alle ore 20,00 su Rete55 -Canale 88 del digitale terrestre-.

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La Giornata della Memoria con Fernandez https://www.artevarese.com/la-giornata-della-memoria-con-fernandez/ https://www.artevarese.com/la-giornata-della-memoria-con-fernandez/#respond Wed, 27 Jan 2021 07:00:40 +0000 https://www.artevarese.com/?p=58837 Oggi ricordiamo la Giornata della Memoria con un’intervista rilasciata esattamente il 27 gennaio del 2020 ai microfoni di Poetando Video Poesia dallo scrittore, traduttore, poeta e drammaturgo Milton Fernandez che fu nostro ospite a Rete 55. Fernandez, oltre a parlare dei suoi progetti editoriali e delle sue molteplici attività sociali, ha raccontato di quando il […]

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Oggi ricordiamo la Giornata della Memoria con un’intervista rilasciata esattamente il 27 gennaio del 2020 ai microfoni di Poetando Video Poesia dallo scrittore, traduttore, poeta e drammaturgo Milton Fernandez che fu nostro ospite a Rete 55.

Fernandez, oltre a parlare dei suoi progetti editoriali e delle sue molteplici attività sociali, ha raccontato di quando il suo spettacolo teatrale “La promessa” andò in scena, per la prima volta, proprio un anno fa, per non dimenticare la Shoah.

Lo riproponiamo come pillola, per non dimenticare, augurandoci di rivederlo presto in un vero e proprio teatro.

 

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Con Tabata «A riveder le stelle…» https://www.artevarese.com/con-tabata-a-riveder-le-stelle/ https://www.artevarese.com/con-tabata-a-riveder-le-stelle/#respond Mon, 07 Dec 2020 15:29:14 +0000 https://www.artevarese.com/?p=58333 La prima della Scala è un evento atteso anche da ArteVarese che raccoglie sempre le voci dei protagonisti. L’anno scorso avevamo intervistato Davide Livermore che, per la terza volta di fila, ha firmato il 7 dicembre scaligero con la regia del suggestivo «A riveder le stelle», a cui ha preso parta anche Tabata Caldironi, talentuosa […]

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La prima della Scala è un evento atteso anche da ArteVarese che raccoglie sempre le voci dei protagonisti. L’anno scorso avevamo intervistato Davide Livermore che, per la terza volta di fila, ha firmato il 7 dicembre scaligero con la regia del suggestivo «A riveder le stelle», a cui ha preso parta anche Tabata Caldironi, talentuosa ballerina e performer.
Non è mancata neppure quest’anno un’altra ballerina varesina  di grande talento: Selene Scarpolini.

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«Il teatro è solo dal vivo» https://www.artevarese.com/il-teatro-e-solo-dal-vivo/ https://www.artevarese.com/il-teatro-e-solo-dal-vivo/#respond Fri, 05 Jun 2020 12:31:51 +0000 https://www.artevarese.com/?p=55838 «Dopo aver annullato tanti eventi, alcuni per necessità e altri per rispetto, sono pronto a tornare in scena. Ma per me esiste solo il teatro dal vivo. È bene che anche la politica se ne renda conto». Così Francesco Pellicini, attore, autore e direttore artistico di teatri, che interviene nel dibattito sul futuro dello Spettacolo.

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«Dopo aver annullato tanti eventi, alcuni per necessità e altri per rispetto, sono pronto a tornare in scena. Ma per me esiste solo il teatro dal vivo. È bene che anche la politica se ne renda conto». Così Francesco Pellicini, attore, autore e direttore artistico di teatri, che interviene nel dibattito sul futuro dello Spettacolo.

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Un 25 Aprile di fame e di speranza https://www.artevarese.com/un-25-aprile-di-fame-e-di-speranza/ https://www.artevarese.com/un-25-aprile-di-fame-e-di-speranza/#respond Fri, 24 Apr 2020 09:27:31 +0000 https://www.artevarese.com/?p=55433 Dal teatro all’intimità domestica, dal palcoscenico alla cucina di casa, riadattata per potersi muovere ed esprimere, per raccontare le emozioni che corpo, voce e interpretazione dell’artista possono trasmettere sempre e comunque, anche nelle location meno prevedibili. Marina De Juli, attrice e regista, si prepara al 25 Aprile, una Liberazione che, fin dalla parola, quest’anno acquisisce […]

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Dal teatro all’intimità domestica, dal palcoscenico alla cucina di casa, riadattata per potersi muovere ed esprimere, per raccontare le emozioni che corpo, voce e interpretazione dell’artista possono trasmettere sempre e comunque, anche nelle location meno prevedibili.
Marina De Juli, attrice e regista, si prepara al 25 Aprile, una Liberazione che, fin dalla parola, quest’anno acquisisce un valore ancor più significativo. Lo fa portando nelle case di chi vorrà seguirla, sui social e sul suo canale YouTube, ma anche su quello di Rete55 e su Artevarese.com, un lavoro che nasce da un libro, scritto da Marina nel 2005, e poi tradotto in spettacolo: Allegra, signora Fame!

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Davide Livermore: «La cultura paga sempre» https://www.artevarese.com/davide-livermore-la-cultura-paga-sempre/ https://www.artevarese.com/davide-livermore-la-cultura-paga-sempre/#respond Sun, 08 Dec 2019 10:23:55 +0000 https://www.artevarese.com/?p=53901 di Filippo Brusa Il regista del momento è Davide Livermore, classe 1966, torinese ma con origini inglesi (il nonno Roberto e il bisnonno Palmiro facevano i fantini ed erano di Newmarket – Suffolk). In teatro ha lavorato come scenografo, costumista, ballerino, sceneggiatore, attore e cantante, esibendosi anche al fianco di a Pavarotti e Domingo. Già […]

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di Filippo Brusa

Il regista del momento è Davide Livermore, classe 1966, torinese ma con origini inglesi (il nonno Roberto e il bisnonno Palmiro facevano i fantini ed erano di Newmarket – Suffolk). In teatro ha lavorato come scenografo, costumista, ballerino, sceneggiatore, attore e cantante, esibendosi anche al fianco di a Pavarotti e Domingo. Già sovrintendente del Reina Sofía di Valencia, è stato appena nominato direttore del Teatro Nazionale di Genova e, negli ultimi 12 mesi, ha avuto sempre i riflettori puntati su di sé, inaugurando, il 7 dicembre 2018, la Scala con l’Attilia di Giuseppe Verdi, mettendo poi in scena, a Siracusa, Elena di Euripide e curando di nuovo la regia della prima milanese il giorno di Sant’Ambrogio con Tosca, diretta da Riccardo Chailly.

Livermore, inaugurare la Scala per due anni di fila è toccato a pochi grandi come Luchino Visconti, Giorgio Strehler e Luca Ronconi. È un privilegio raro, che assume ancora maggior valore e risalto perché, a un anno dalla sua riuscitissima regia dell’Attila di Verdi, ora c’è Tosca, mai rappresentata nella giornata di gala del 7 dicembre. Quali sensazioni?

«È un grandissimo onore e mi dà ancora più soddisfazione poterlo fare con questa opera perfetta, straordinaria a livello di narrazione, di Giacomo Puccini, compositore capace di compiere qualcosa di unico e irripetibile: “inventare” il cinema. Nella sua musica capiamo quando ci sono i primi piani, i movimenti di carrello, si vedono gli ambienti. Pensate all’inizio dell’opera: non siamo ancora nella chiesa di Sant’Andrea della Valle ma siamo fuori, perché con, ritmo sincopato, noi vediamo un un uomo che fugge. A un certo punto s’inginocchia, poi cerca in tasca una chiave, guarda la cancellata, si volta indietro. Quanta azione…».

Che cosa l’affascina della donna Tosca, che è stata interpretata da Anna Netrebko?

«Tosca è una artista, una donna appassionata, innamorata e fedele al suo Cavaradossi (il ruolo è stato affidato a Francesco Meli) per cui rifiuta il nobile Scarpia (impersonato da Luca Salsi), uomo elegante, probabilmente bello e potentissimo, che si crede Dio in terra. Per lei la fedeltà e l’amore sono valori assoluti».

Fra l’Attila dello scorso anno e Tosca c’è stato un altro suo lavoro che è balzato sulle prime pagine, diventando l’evento teatrale più significativo del 2019: Elena di Euripide, una delle tragedie più irriverenti dell’antichità, il cui testo è stato definito «eterodosso» e «dirompente». È stato lei a insistere per riportare in scena quest’opera che non veniva rappresentata da decenni.

«Sì e l’ho fatto a Siracusa, in quel teatro che vide, più di duemila e quattrocento anni fa, la messa in scena della Elena stessa. Calcare quell’antico palcoscenico mi ha fatto vivere un’esperienza meravigliosa, a livello artistico e umano. Quel teatro è un luogo di militanza umana, dove si celebra l’uomo con tutta la sua capacità di creare arte, comunicazione, emozione e bellezza. Siracusa è un modello, allo stesso modo di Pesaro, il cui Rossini Opera Festival porta un’indotto economico considerevole alla città. Ecco, mi è bastato citare appena questi due esempi per sbugiardare quei ministri dell’economia che hanno compiuto tagli clamorosi alla cultura, dicendo che con questa non si mangia. E invece ci sono fior di studi universitari che dimostrano come un euro investito dallo Stato in un territorio sulla cultura ritorna sette volte su quel territorio».

La tragedia di Euripide spiazza tutti con un prologo che mette in discussione la celeberrima storia di Elena e l’evento a cui è legata: la guerra di Troia. 

«Esatto, Euripide ci regala subito un coup de théâtre che nessuno si aspetterebbe mai. Elena si presenta dicendo: «Vi ricordate l’evento bellico più sconvolgente della storia antica, causato da me? Beh, quella che è andata a Troia non ero io, moglie di Menelao, ma un fantasma vestito di cielo» [al verso 34 è scritto «εἴδωλον ἔμπνουν οὐρανοῦ», «un fantasma dotato di respiro, fatto con un pezzo di cielo»]. Ecco, questo prologo sdogana il fatto che, molte volte, abbiamo voglia di inventarci una vita mai avuta e mai vissuta ed è bellissimo poter pensare di poterlo fare qualche volta, perché è una presa di coscienza ancora più forte di quella che è la realtà. A volte, abbiamo bisogno di raccontarci delle palle, delle frottole, delle “altre verità” per guardare da distante la nostra vita e poi riprendercela, con tutto il suo dolore».

Al verso 449, Euripide fa parlare Menelao, il non più potente re di Sparta, marito di Elena: spodestato, ridotto a un profugo coperto di stracci, bussa al palazzo di Teoclimeno, re dell’Egitto e una vecchia serva gli dice: «Non c’è posto qui per te». Menelao allora risponde: «Nαυαγὸς ἥκω ξένος, ἀσύλητον γένος», cioè «Sono naufrago, straniero e inviolabile». In questo passaggio decisivo, Euripide ribadisce con forza un principio etico fondamentale della cultura classica alle basi della civiltà occidentale: il valore sacro dell’ospitalità. Anche lei ha voluto riaffermalo nella sua messa in scena, compiendo però una forzatura sul testo originale, per ragioni legate all’attualità.

«Abbiamo pensato a una micro forzatura nella meravigliosa traduzione del professor Walter Lapini. Nel momento in cui Menelao invocava il diritto, sacro, dell’ospitalità di un naufrago, la vecchia lo guardava e diceva: «Qui da noi i porti sono chiusi». Seguiva, da parte del pubblico, un applauso di solidarietà e di contrasto potente con quello che, evidentemente, è stato uno dei momenti più bassi della Repubblica italiana. E pensare che quarant’anni fa le navi della nostra Marina Militare erano andate dall’altra del mondo per raccogliere migliaia di civili vietnamiti scappati dal regime comunista di Hanoi: uomini, anziani, donne e bambini, respinti dagli stati confinanti, aggrappati a scialuppe fradice, sbattuti tra le onde del Mar Cinese Meridionale, in preda a burrasche e pirati. Non esistono mai persone di serie A o di serie B ma solo esseri umani».

È lei il regista del momento, come dimostra anche la sua recente nomina a direttore del Teatro Nazionale di Genova, che ha suscitato però anche qualche polemica. Ci spieghi che cosa è successo.

«A Genova c’è stata una manifestazione di interesse internazionale finalizzata all’individuazione del direttore del Teatro Nazionale e il consiglio di amministrazione ha ritenuto che chi aveva partecipato a questo concorso non era in linea con i propri “desiderata”.
Ho ricevuto, pochi giorni prima della mia nomina, una telefonata, c’è stato poi un incontro a Milano con un paio di membri del consiglio di amministrazione e quello che mi hanno prospettato è di gestire una vera eccellenza italiana. Il Nazionale di Genova è il secondo teatro d’Italia nella prosa, dopo il Piccolo di Milano, ma vanta la prima scuola d’Italia, quella da cui escono i più grandi attori italiani.
Io credo che il teatro pubblico abbia la forza di cambiare la qualità della vita delle persone e io l’ho potuto verificare su di me, da ragazzo, da fruitore di teatro fatto in una certa maniera.
Poi mi sono ritrovato a gestire il Baretti di Torino, teatro che ha ridato letteralmente vita al quartiere di San Salvario, offrendo agli abitanti di quella zona critica un luogo di incontro per parlare e confrontarsi. Grazie alla cultura il quartiere è rinato anche economicamente: i ristoranti hanno ritrovato i clienti, gli appartamenti hanno raddoppiato il loro valore. La cultura paga. Eccome».

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Claudia Donadoni intreccia yoga e recitazione https://www.artevarese.com/claudia-donadoni-intreccia-yoga-e-recitazione/ https://www.artevarese.com/claudia-donadoni-intreccia-yoga-e-recitazione/#respond Wed, 30 Oct 2019 10:32:42 +0000 https://www.artevarese.com/?p=53369 «In principio (é)ra il respiro». Questo è il titolo che Claudia Donadoni (nella foto) propone per il workshop organizzato da Mediarti, realtà culturale di produzione eventi e spettacoli, che si terrà a Varese dal 26 novembre per un ciclo di 4 lezioni, dalle 20 alle 22. «Il ciclo di incontri mira a sviluppare nei partecipanti l’attitudine […]

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«In principio (é)ra il respiro». Questo è il titolo che Claudia Donadoni (nella foto) propone per il workshop organizzato da Mediarti, realtà culturale di produzione eventi e spettacoli, che si terrà a Varese dal 26 novembre per un ciclo di 4 lezioni, dalle 20 alle 22.
«Il ciclo di incontri mira a sviluppare nei partecipanti l’attitudine al respiro consapevole a alla sua padronanza. Per un attore saper governare il respiro è la base del proprio lavoro. Verranno proposte tecniche che appartengono alla tradizione millenaria dello Yoga Himalayano, di biomeccanica teatrale e della tradizione teatrale giapponese».
Claudia Donadoni è attrice, autrice teatrale, cantante e giornalista.

MODALITÀ PERFORMATIVA

Si diploma alla Civica Scuola d’Arte drammatica Paolo Grassi di Milano e, sotto la guida di Marco Baliani, attore, autore, regista e ideatore del teatro di narrazione in Italia, si specializza in questa modalità performativa.  Appassionata di yoga, disciplina che pratica da dieci anni, ha messo a punto tecniche di didattica teatrale che uniscono la disciplina millenaria dello Hata Yoga di tradizione Himalayana, al training attorale vero e proprio. Da un anno e mezzo collabora con il Teatro Menotti, teatro stabile di innovazione e produzione a Milano, in qualità di assistente alla regia e co-regista di Emilio Russo. In quest’ambito riveste anche il ruolo di trainer & coach di attori esordienti o personaggi televisivi e radiofonici del panorama nazionale.

INFO

Il workshop è aperto a tutti fino ad esaurimento posti, non è necessario aver praticato yoga in precedenza. Per info, costi e iscrizione scrivere a r.mediarti@gmail.com o visitare il sito web https://mediarti.webnode.it/

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